Giacomo Casaula è un giovanissimo performer napoletano , si muove tra scrittura, musica , teatro ed ora ha un meraviglioso progetto in partenza a breve : uno spettacolo che porterà nei teatri italiani , partendo dalla sua città Napoli “ Nichilismi e Fashionweek” , un teatro canzone. Un ragazzo che sa cosa vuole ed ha tutti i talenti necessari per realizzare i suoi sogni.
Incontro Giacomo Casaula alla libreria Raffaello a Napoli , salotto letterario e punto d’incontro di chi ama la cultura , davanti ad un caffè mi trovo davanti un ragazzo di soli 26 anni , con tanto talento e voglia di fare negli occhi , il fuoco sacro dell’arte scorre nelle sue vene. Giacomo si racconta tra teatro, scrittura e teatro canzone il suo ultimo progetto.
Ho dato un’occhiata al tuo profilo facebook ho visto tutto quello che hai fatto. Ti sei laureato in lettere classiche, hai vinto un premio letterario con la recensione del libro di Francesco Carofiglio” L’estate del cane”, hai fatto prosa creativa, dalla scrittura passi a performance teatrali e musicali ma quanti talenti nascosti hai?
In realtà nascosti non so perché tutti quelli che ho provo a sfruttarli ed a metterli a disposizione degli spettatori che mi seguono in ogni campo, a partire naturalmente da quello che hai detto la laurea in lettere classiche adesso quella che avverrà a luglio in filologia moderna ho fatto questa commistione tra antico e contemporaneo provo ad usare tutto quello che ho perché d’altronde non usare quel talento che hai ma dovrebbero dirlo gli altri se sono talenti-
Pare che lo dicono
Insomma sono molto contento di quello che sta accadendo, ora a luglio completerò il mio percorso di studio per cui sarà una conclusione generale anche tra l’altro con quello che faccio, sto preparando una tesi abbastanza sperimentale in disciplina dello spettacolo su Gaber e sul teatro canzone, in pratica passo dalla teoria alla pratica.
Hai scritto un romanzo, un’antologia di racconti, hai fatto tanto teatro nelle più svariate tematiche, teatro classico, teatro De filippiano cosa senti di più tuo, ti senti più scrittore o performer teatrale?
Questa è una bella domanda a cui è difficile rispondere nel senso che le due cose viaggiano sempre un po insieme anche se cronologicamente ho cominciato come attore performer se vogliamo dire come hai detto tu.
Performer perché tu fai teatro e musica altrimenti avrei detto attore.
E’ logico, io da quando avevo 14 /16 anni ho cominciato a scrivere a buttare giù molte cose, in questo mi avvalgo molto di quello che disse Benedetto Croce “ Fino a 18 anni scrivono tutti poesie, poi si dividono in due categorie quelli che continuano sono veramente dei poeti gli altri sono dei cretini” spero di essere nella prima parte ( ride)
Ma lo sei io ne sono sicura che lo sei.
Ma se dovessi dare ora una definizione direi performer ed attore ma ti ripeto sono due attività che viaggiano insieme una si accavalla all’altra e viceversa.
Sei considerato una giovane promessa del teatro poi ti è nata l’idea di unire musica e teatro, non musical ma musica e teatro ce lo vuoi raccontare un pochino più largamente questo tuo progetto?
In realtà questo progetto è nato cronologicamente tra novembre e dicembre del 2012, avevo vent’anni appena compiuti da pochissimo mi capitò di vedere su youtube uno spettacolo completo del 1994 di Giorgio Gaber e dopo aver visto questo spettacolo mi sono detto ah c’è questa forma di teatro che sono spettacoli teatrali in cui però la musica fatta dal vivo ha una parte fondamentale un 50 e 50 . Mi sono letteralmente innamorato della forma di spettacolo teatro canzone, che è poi la forma in cui io provo ad esibirmi, perché è quella che sento maggiormente mia, per due ordini di motivi principalmente; il primo è che attraverso il teatro canzone io riesco a comunicare molte cose riesco a veicolare tanti contenuti ad esprimere a volte quello che sento molto di più rispetto ad altre forme artistiche , e l’altra cosa che mi appartiene è che questa formula di teatro non è una formula elitaria ma è una forma che riesce a parlare in qualche modo a tutti .
Ed in questo modo avvicinare persone al teatro che in genere dicono teatro che noia
Esattamente di solito nei miei spettacoli canzone non è mai
avvenuto , nel senso che la gente difficilmente si stanca ed anzi l’elemento
paradossale per i tempi in cui stiamo vivendo è che la gente ascolta, partecipa
nelle parole del monologo che io sto recitando o la canzone che sto cantando in
quel momento , io la trovo una formula geniale, una formula che come ho detto
prima Gaber ha sperimentato agli inizi degli anni 70, ed ha capito poi da grandissimo
uomo di spettacolo quale era la
grandissima innovazione creata.
Lui e quell’altro papà del teatro canzone che è il grandissimo Sandro Luporini,
un grandissimo artista a 360 gradi che ha spaziato tra la scrittura teatrale,
la pittura e tanti altri campi, ritengo che in questo il teatro canzone sia una
formula geniale , meravigliosa nella quale io riesco ad esprimermi sicuramente
al meglio.
Quindi il tuo punto di riferimento musicale è senza dubbio Giorgio Gaber?
Sicuramente Giorgio Gaber rappresenta una parte importantissima della mia formazione e il modo in cui nasce proprio la scrittura teatrale , la scrittura musicale mi ha graffiato, mi ha improntato tantissimo è qualcosa di cui non puoi fare a meno .
Gaber naturalmente non da solo, io vado principalmente per i miei gusti musicali con la musica italiana in generale quella che all’epoca veniva definita la scuola d’autore italiana che ha cominciato a svilupparsi alla fine degli anni 60 e soprattutto negli anni 70 con le varie città che sfornavano talenti.
Si un’epoca che i talenti pullulavano, pensa Bologna ci ha dato Dalla, Guccini ora più niente il buio totale voglio dire tu cosa ascolti da ragazzo di quest’epoca?
Guarda io adoro quel periodo il mio grande grandissimo amore è stato Rino Gaetano per me c’è lui e poi ci sono tutti quanti gli altri
E’ stata una ventata di innovazione io adoravo Rino Gaetano.
Rino è stato qualcosa difficile da spiegare da riportare per la sua unicità
Si occupava di politica ma con leggerezza a differenza di Guccini che apertamente andava a cantare dio è morto invece ti cantava Berta filava e quante cose diceva in una canzone apparentemente allegra e nun te reggo più indimenticabile.
Diciamo che lui rispetto agli altri era uno dei primi cantautori della scuola degli anni 70 ad avere estrazione molto popolare, la sua origine popolare unita alla sua origine profondamente meridionale, infatti la città di Crotone gli ha dedicato anche una statua nella città.
Io aggiungo anche la presenza scenica lui quando saliva sul palco oscurava tutti io lo ho amato molto.
Parlando di quello che c’è adesso io non disprezzo, bisogna cercare bene, da una parte c’è questo genere, poi genere per modo di dire che si è sviluppato soprattutto negli ultimi 5/ 6 anni si è sviluppato questo indie pop ed adesso sta anche avendo tantissime visualizzazioni sui social come nomi eclatanti ti dico i The Giornalisti, Calcutta, Gazzelle e questi a me non dispiacciono, però ci sono anche altri che per me superano la media un cantautore che io apprezzo molto , manco a farlo apposta anche lui calabrese come Rino è Brunori Sas e poi attualmente c’è il grande sottobosco in cui si deve andare a scavare per vedere cosa c’è.
Sai qual è il problema che le radio passano quello che vogliono passare , magari il sottobosco. Sai cosa penso che oggi c’è poco talento cantautorale.
Certamente è cambiato anche il modo di fruizione della musica, il prodotto disco si sente e si vede anche di meno, anche se adesso è tornato in voga il vinile per un motivo diciamo anche di antiquariato, in effetti il 33 giri è bellissimo solo da vedere è qualche cosa di entusiasmante. Rino anche in questo anticipò i tempi : diceva che i dischi si vendono più per il contenitore che per il contenuto, magari se un disco ha una bella copertina si vende di più rispetto ad un altro con una copertina peggiore. Adesso questo stesso discorso si può fare su You tube; una canzone ha più visualizzazioni se ha un video musicale migliore di un altro. Questo fattore è molto importante perché fa capire come la musica e le parole di una canzone passano in secondo piano se l’apparato esterno colpisce la vista e l’immaginario.
L’apparato pubblicitario che ha alle spalle, un ragazzo di valore se non ha nessuno alla spalle che lo supporta, qualcuno che investe, fa video professionali con registi di livello è difficile emergere. Io la penso così meglio andare nella nicchia curare il proprio pubblico ed andare avanti.
In realtà bisognerebbe trovare quell’equilibrio difficilissimo tra valore del contenuto che tu nella nicchia riesci più a dare e massificazione, se riesci a trovare quella sottilissima linea di equilibrio, magari riesci a fare qualcosa ma oggi difficilmente trovi persone che riescono a fare questo passaggio.
Ora voglio chiederti il tuo punto di riferimento teatrale. Ho visto che a livello teatrale hai fatto tanto.
Si il teatro è la mia vita ed è adesso la mia professione, ma ci sono molti punti di riferimenti, mi sono formato e se dovessi ora dire due nomi che mi vengono in mente sicuramente la capacità di stare sul palco e di saper affrontare ogni genere che ha Proietti ho sempre amato tantissimo ,poi indubbiamente la comicità particolarissima sottile quasi clinica è quella di Massimo Troisi che è stato un altro unicum del nostro teatro e della storia della cinematografia e non credo possano essercene altri come lui .
Poi sui grandi attori del passato Vittorio Gassmann, mi sono piaciute molto alcune opere di Carmelo Bene molto all’avanguardia, tendo a spaziare anche qui tantissimo, il teatro mi piace sotto ogni punto di vista. Ed ancora Salvo Randone che è stato un grandissimo attore di teatro, dovrei fare un elenco troppo lungo, ma se dovessi dare qualche nome questi che ho detto sono quelli che mi hanno influenzato di più.
A questo punto io traggo come conclusione che tu sei un artista a 360 gradi, nel senso che ti piace spaziare, non ti piace fermarti su una cosa, sei un innovativo anche nel ritorno al passato, nel senso che tu scegli quello che già è stato sperimentato e che poi nessuno ha più osato fare.
Tu hai detto una cosa molto molto importante che morto Gaber, oramai più di 15 anni fa, il genere teatro canzone a livello di inediti nuovi è stato completamente eliminato , infatti io ne ho avuto la conferma parlando col presidente della fondazione Gaber a Milano Paolo Dal Bono, l’ho conosciuto sempre per la mia tesi di laurea in filologia moderna e lui mi disse proprio morto Giorgio il teatro canzone è finito
Tu hai avuto il coraggio di riportare in vita qualcosa di bello e di valore che nessuno ha osato fare.
Mi affascinava molto questa sfida
Dove la farai questa cosa?
Guarda c’è un’altra novità che bolle in pentola e voglio dirla ci sarà quest’anteprima nazionale il 17 maggio a Napoli a Villa Di Donato uno spazio bellissimo che ha aperto a Napoli da ormai due anni alla città e che io sono uno dei direttori artistici, con alla padrona di casa Patrizia De Mennato e alla direzione artistica teatrale Anna Maria Ackermann, che tra l’altro è mia nonna e insomma ci sarà questa data il 17 maggio questo spettacolo nuovo di teatro canzone, in pratica il debutto, lo spettacolo si chiama Nichilismi e FashionWeek. Sarà uno spettacolo completamente inedito, con canzoni e monologhi fatti dal vivo e ad ottobre questo non voglio anticipare ancora ma farò un bel viaggio con questo spettacolo.
Spero mi inviterai.
Assolutamente già invitata, sei obbligata a venire (Ride), io ho scelto da buon napoletano scaramantico venerdi 17 maggio
Vedrai che porterà bene
Lo avevo scelto anche per il numero di maglia del nostro ex capitano .
Ma dai che poi facciamo una bella recensione dello spettacolo.
Una settimana prima dovrebbe uscire il videoclip della prima canzone tratta dal disco Dallo spettacolo verrà tratto il disco omonimo, nel mese di ottobre, quindi il 17 maggio ci sarà questa grande anteprima di cui io sono emozionato solo a parlarne.
In tutto questo sono anche un pò pettegola io ora voglio sapere chi è Giacomo uomo, non Giacomo artista chi è Giacomo?
Giacomo è un ragazzo di 26 anni napoletano che ama alla follia la sua città nonostante tutte le contraddizioni profonde che questa città nasconde, un ragazzo che ama il teatro alla follia, che sta facendo di questa passione il suo mestiere, un ragazzo credo normale che vuole però veicolare dei contenuti , in questo momento ho proprio l’urgenza di comunicare, perché nel periodo in cui siamo c’è l’urgenza di comunicare determinati contenuti ,determinate emozioni. Poi che altro dire di me, penso che nella vita privata fuori dalla scena sono anche tutto sommato abbastanza timido.
A me piaceva l’idea di far conoscere anche Giacomo oltre a far conoscere l’artista, quello che sei, quello che stai costruendo.
Una bella domanda.
Ora vorrei farti un’ultima domanda l’arte e le sue sfumature ti dà la possibilità comunque di rappresentare te stesso; tu cosa vuoi raccontare al tuo pubblico, cosa vuoi che resti uscendo fuori dal teatro dopo un tuo spettacolo.
Uscendo fuori dal teatro mi piacerebbe che ogni persona, ogni spettatore uscisse dal teatro con un punto interrogativo di curiosità, un punto interrogativo perché dice questo non sono d’accordo, sono d’accordo che bello che dice questo, chissà forse qui avrebbe potuto dire altro perché credo che ora come ora ci siano troppi punti esclamativi e pochi punti interrogativi, e che sia una cosa bella ed importante, infatti spero che questo spettacolo nuovo veicoli proprio questo.
Ora la domanda di rito vuoi aggiungere altro? C’è qualcosa che non ti ho chiesto?
No io credo sia stata un’ intervista molto ricca perché ha spaziato molto , ha toccato tutti i punti della mia vita, della mia professione, del mio modo di essere, per cui aggiungo solo Forza Napoli.
Grazie Giacomo per questa piacevolissima chiacchierata.
Ecco a voi un’ intervista al Parkers pillola , in cui Giacomo ci parla del suo progetto .
Seguite questo ragazzo, andate ai suoi spettacoli , ha un fuoco dentro che ti contagia. In bocca al lupo Giacomo per il tuo splendente futuro.
Elisa Santucci