Abbandonata, Anny Romand. La Lepre edizioni
Dopo mia nonna D’Armenia meraviglioso libro, Qui la recensione, torna Anny Romand con un ‘altra storia autobiografica: “Abbandonata, se nel precedente libro ha raccontato la storia di sua nonna, ora parla di sé, della totale assenza di suo padre nella sua vita, di quell’assenza che senti ogni minuto della tua vita di bambina e di adulta.
Un padre che ti rifiuta, che rifiuta di esserci per te non è facile da accettare e non si può fare finta che non esista.
In un continuo passaggio capitolo dopo capitolo nella vita di sua madre Rosy e la sua, racconta la sua storia, le sue origini, il dolore, il senso dell’abbandono che non ti lascia mai. A quarant’anni dopo la scomparsa di sua madre Rosy, Anny decide di andare a bussare alla porta di suo padre.
Ma è ormai tardi. Suo padre è ormai inconsapevole, non ha più memoria di sé e della sua vita. Ma la vita come toglie riesce anche a dare. Toglie quel padre che in fondo non ha mai avuto e le regala una famiglia nuova: quei fratelli che manco sapeva esistessero.
La nonna armena, la madre Rosy, lo zio scampato al genocidio solo per il coraggio di sua madre sono parte della storia. Sono la vita di Anny.
Il bussare alla porta di suo padre è un cerchio che si chiude, rappresenta la svolta per rinascere, per andare avanti, per lasciarsi dietro l’abbandono. Il guardare negli occhi un padre in età adulta diventa quasi un voler ribadire che la vergogna che aveva subito suo madre nel dover crescere un figlio da sola non era sua, ma di chi l’aveva abbandonata ragazzina. Ritrovare un padre che sapeva della sua esistenza e che mai l’aveva cercata non è facile da accettare, ma riesce a mettere tutte le cose al posto giusto. Riesce ad eliminare il rimpianto, a mettere la figura paterna nella prospettiva che gli spetta, ben lontana dalle sue fantasie di bambina e di ragazza, dove lo immaginava un uomo importante, orgoglioso, potente, per poi ritrovarlo un uomo incapace anche di ricordare chi era…
L’immaginazione nutrita dal desiderio di avere un padre si scontra con la realtà ed ecco la chiusura del cerchio. Il riconoscere il ruolo che quest’uomo ha avuto nella sua vita, anzi che non ha avuto e riconoscere l’importanza del ruolo materno e soprattutto quello della nonna armena che ha vegliato su mamma e figlia. Ma anche come se fosse quasi un segno del destino che sia lei che sua madre siano dovute crescere senza l’amore di un padre. Il rischio dell’abbandono quando sua madre poco più che adolescente era decisa a darla in adozione. Era un voler forse ributtare tutta la sofferenza subito sulle spalle di quell’uomo che aveva deciso che loro non dovevano far parte della sua vita. Ma si sa che la vita alla fine mette ogni tassello al posto giusto.
Una prosa incisiva, perfetta, introspettiva, poetica che con poche parole riesce a tracciare perfettamente un momento, un sentimento, e sa delineare perfettamente una persona con poche righe, può appartenere solo ad una grande penna come quella della Romand. La capacità di creare un mondo con poche righe non è da tutti. È la classe assoluta della scrittrice di razza. E la Romand appartiene senza dubbio a questa categoria. Ciò rende il libro un gioiellino da centellinare riga dopo riga. Tornare indietro per rileggere quelle frasi perfette che dipingono un momento, dei sentimenti, un momento storico.
Un libro da leggere, uno splendido romanzo che racconta la forza della rinascita dopo l’abbandono. Un romanzo che riesce a trasmettere pezzi di vita a chi avrà la fortuna di leggerlo. Io l’ho adorato.
Rosy, madre di Annie, non ha mai saputo chi fosse suo padre. Lo stesso destino attende anche Annie. Come potrà affrontare la vita senza la presenza di un padre, senza il suo affetto e senza che lui le abbia dato almeno il suo nome? Questo vuoto e questa assenza nutrono l’immaginazione della bambina durante gli anni della sua crescita. A prendersi cura di lei, è la nonna, sopravvissuta al genocidio degli Armeni, che veglia su tutta la famiglia. Raggiunta l’età adulta, Annie un giorno bussa alla porta dell’uomo sconosciuto, che non l’ha voluta e nemmeno riconosciuta come sua figlia. Una narrazione serrata e avvincente, in cui anche il dolore viene attenuato dal senso dell’umorismo e dalla gioia di vivere.
Autore: Anny Romand
Editore: La Lepre Edizioni
Collana: Visioni
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 2 novembre 2022
Pagine: 112 p., Brossura
EAN: 9791280961044
Anny Romand è attrice, scrittrice, traduttrice e forografa. Ha preso parte a numerosi film ( tra i registi, Jean-Luc Godard e Manoel de Oliveira) e a serie televisive. Per la casa editrice Actes Sud ha tradotto alcuni libri di Alan Ball. Nel 2006 ha ideato Une Saison de Nobel, serate dedicate ai premi Nobel per la Letteratura. nel 2015 ha pubblicato Ma grand-mère d’Arménie, tradotto in svedese, armeno e italiano ( Mia nonna d’Armenia, La Lepre edizioni 2020, con prefazione di Dacia Maraini). Nel 2018 ha pubblicato in Svezia Le Silence avant l’effroi, éditions Elisabeth Grate, pubblicato in francese da Serge Safran nel 2020. Abandonnèe è stato pubblicato in francia, sempre da Serge Safran.
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