Alessandra Di Girolamo intervista Domenico Lauria

 

 

 

 

Domenico Lauria nasce in Svizzera ma vive in Italia da oltre 30 anni.

Vive a Potenza ma ha sempre lavorato fuori dalla sua città nonché in altre zone d’Italia.

I titoli di studio dicono che è un programmatore ma ha sempre avuto la passione per la letteratura e in particolar modo per Dante.

Si ritiene un “AMICO DELLA LUCANIA” a fatti e non a chiacchiere perché preferisce andare in giro per i paesi della Lucania appena trova un giorno libero.

Noi lo abbiamo conosciuto con il suo libro ” Brandelli di Realtà” : La recensione qui.  Una lettura sorprendente per la capacità dell’autore di abbracciare svariate tematiche stimolando costantemente la curiosità del lettore, il quale apparirà sempre più coinvolto nello svolgimento delle vicende quasi a viverle persona.

Abbiamo rivolto a Domenico qualche domanda per conoscerlo meglio, in questa piacevolissima intervista.

Buongiorno Domenico, come e quando nasce “Brandelli di realtà?”

Buongiorno Alessandra. “Brandelli di realtà” nasce dalla “Fatidica” domanda che almeno una volta nel corso dell’esistenza tutti ci siamo posti e cioè : “Se esiste un’altra vita dopo la morte e soprattutto se vi è una linea di confine che divide questi due “Mondi”, ma soprattutto cosa succede se qualcuno arriva fino al “Confine” e poi miracolosamente riesce a tornare indietro?

Quando? Ho scritto la prima bozza nel 2016 e sono riuscito a pubblicarlo l’anno successivo.

Un libro molto intenso e particolare che racchiude in sé svariate tematiche, secondo te in quale genere letterario potrebbe essere classificato?

Effettivamente vi sono diverse tematiche, alcune delle quali sono state ampiamente approfondite altre invece hanno offerto soltanto degli spunti su cui riflettere. L’editore, alcuni critici letterari, docenti e lettori hanno espresso una loro personale classificazione ma quella che secondo me rispecchia di più “Brandelli di realtà” è sicuramente la categoria degli “Psico-thriller”.

Qual è il tuo rapporto con la religione? Ce ne vuoi parlare?

Sono un cattolico credente ma ammetto di non essere un “Assiduo Praticante” e sono fermamente convinto del “Mistero della Fede”. A tal riguardo m’incuriosiscono anche altre religioni che ho avuto modo di studiare e confrontare per avere un quadro più ampio della materia in questione. Ho molto rispetto per le altrui scelte religiose. L’unica cosa che non accetto sono i fanatismi e come viene spesso “Strumentalizzata” ogni forma di religione.

Da dove nasce l’esigenza di inserire nel tuo libro la tecnica degli “Anagrammi?”

La passione per gli anagrammi e per l’enigmistica mi ha “Accompagnato” fin da ragazzino. Mi affascina sapere che dietro ogni frase e ogni singola parola si possano nascondere mille altri significati. Col tempo ho “Affinato” questa tecnica che è diventata parte integrante dei miei romanzi nonché una “Particolarità” che contraddistingue il mio modo di scrivere.

Sara vive in quel confine che separa la vita e la morte, hai avuto modo di conoscere persone che hanno vissuto la stessa esperienza della protagonista?

Persone che abbiano vissuto la stessa esperienza di Sara non ne ho conosciute ma mi sono basato su una “Cosa” successa a me personalmente.

Il rapporto che si instaura tra la dottoressa Sara e il suo paziente Michele è veramente qualcosa di unico; secondo te ,nella società in cui viviamo, esiste ancora la possibilità di vivere rapporti umani così stretti e sinceri?

Io voglio credere che sia possibile. Anche nell’era della tecnologia più sfrenata sono convinto che i sentimenti autentici come l’amicizia, l’affetto e le passioni non possano essere messe da parte e che possano “Illuminarci” in qualsiasi momento della nostra esistenza.

Chi ha scelto la cover del tuo scritto?

Ovviamente io.

Ci sarà un sequel del libro? Se la risposta non è affermativa, vuoi parlarci dei tuoi progetti futuri?

Non credo molto nei sequel… perdono d’originalità, ma nella vita non si può mai sapere. Sto già scrivendo la bozza del mio nuovo romanzo e ci sono altri due o tre progetti nei quali sono stato coinvolto.

Qual è il tuo rapporto con i social?

Cerco di farne buon uso e senza esagerare. Bisogna “Sfruttarne” il potenziale senza rimanerne intrappolato.

Prima di salutarci, vuoi aggiungere o precisare qualcos’altro che vorresti i lettori ne fossero a conoscenza?

Prima di salutarvi voglio sinceramente ringraziarvi per avermi coinvolto in questa bellissima condivisione sperando di potervi conoscere personalmente quanto prima e soprattutto farvi i complimenti per come gestite questo meraviglioso “Blog” dando la possibilità a tutti coloro che amano la scrittura e la lettura nonché i libri e il loro universo in generale di potersi confrontare e magari chissà incontrarsi.

Se i lettori avessero voglia di conoscermi meglio potrebbero cominciare a farlo leggendo “Brandelli di realtà”…ahahahahah !

 

 

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