“Altro non facciamo sin da quando siamo nati: interroghiamo il mondo che sta fuori di noi consentendogli di esistere come una realtà esterna alla nostra; e così, al contempo, cerchiamo di capire come fissarne la mappa e come governarlo”. (cit.)
Che cos’è il colpo di scena? E quante volte abbiamo utilizzato tale definizione? Digitando su Google, Wikipedia ci fornisce il seguente significato: “In narrativa un colpo di scena è una svolta improvvisa nello sviluppo della trama, usata per stupire il lettore o per mantenerne vivo l’interesse. Nel caso in cui la svolta abbia luogo nella parte conclusiva della storia, si parla anche di finale a sorpresa. Un colpo di scena può consistere per esempio in un repentino ribaltamento di una situazione, o di una rivelazione che porta il lettore a reinterpretare sotto una luce nuova e completamente diversa gli eventi occorsi in precedenza”.
Giuseppe Manfridi, oltre che scrittore è autore teatrale e chi meglio di lui poteva cimentarsi nel complesso mondo dei colpi di scena?! Complesso perché non è semplice cercare di confondere il lettore o lo spettatore per evitare che giunga velocemente alla conclusione di una vicenda narrata. Che gusto ci sarebbe a scoprire fin dalle prime pagine di un libro giallo o fin dalle primissime scene di un film, chi è l’artefice di un determinato delitto, per esempio? Si perderebbe tutto l’interesse nel proseguire la lettura e terminerebbe nell’immediato la suspence del “cosa accadrà adesso” … Ritorno sull’aggettivo complesso, perché il lavoro compiuto dal nostro autore è davvero certosino. Il suo è ruolo di mezzo, una sorta di arbitro tra committente e ricevente, affinché l’effetto desiderato riesca alla perfezione.
Non è mai semplice recensire un saggio e lo è ancor meno quando il punto focale di riferimento viene affrontato da mille angolazioni prendendo a modello tutti i generi narrativi letterari e artistici conosciuti. L’autore prende per mano il lettore e lo accompagna lungo un percorso strabiliante di reinterpretazione di una miriade di storie di artisti e autori, in senso lato, del passato e del presente, creando dei collegamenti repentini e inaspettati ma di grande effetto.
Manfridi riesce a far comprendere in maniera egregia come si arriva al colpo di scena, spiegandone le fasi, la loro importanza e il valore della tempistica e degli oggetti da prendere in considerazione, indirizzando all’osservazione oltre che far capire quanto sia rilevante saper aspettare, imparare a identificare tutto e avere la capacità di depistare lasciando col fiato sospeso prima di arrivare all’effetto sorpresa … al colpo di scena, appunto.
Il saggio è suddiviso in brevi paragrafi, ben scritto, scorrevole e di facile comprensione. Già il titolo ci fornisce l’idea del lavoro compiuto dall’autore … Andare oltre con la recensione si rischia inevitabilmente di entrare nel cuore della narrazione, il che starebbe a significare di non essere riusciti a far tesoro dei preziosi insegnamenti ivi contenuti rovinando, appunto, il vero “colpo di scena”.
Lettura sicuramente consigliata e che in modo particolare saprà apprezzare chi voglia imparare a realizzare un colpo di scena talmente emozionante e reale da non passare inosservato.
Teresa Anania
Descrizione
Viviamo immersi nell’imprevedibile sin dalla nascita, sicché il timore di continui colpi di scena corrisponde a uno stato d’animo sempre presente in noi. L’arte del narratore è quella di formalizzare questa aspettativa spesso latente, inconscia. Infatti, costruendo le proprie storie, egli deve mantenere una persistente suspence la cui efficacia, oltre che al talento, si affida pure a regole chiare, indubbie, che in gran parte riproducono i parametri della realtà. Questa Anatomia del colpo di scena affonda perciò la sua analisi in un territorio di mezzo, tra chi racconta e chi ascolta, nel tentativo di chiarire sia i meccanismi che rendono possibile un colpo di scena, sia quelli che caratterizzano le reazioni di chi ne testimonia o ne subisce la deflagrazione. Il libro è concepito come un viaggio mozzafiato tra decine e decine di storie riprese da ogni forma di scrittura (narrativa, teatrale, cinematografica, ecc.), ognuna delle quali viene raccontata ex novo, al fine di valutare come e perché in quella data storia intervenga un colpo di scena. Per la prima volta una figura centrale della fiction, quale il colpo di scena, è oggetto di uno studio sistematico e approfondito, elaborato in modo avvincente, attraverso una lettura assolutamente inedita delle strutture narrative. Giuseppe Manfridi è scrittore e autore teatrale rappresentato in Italia e all’estero. Tra le sue commedie di maggior successo Giacomo il prepotente (1989), Ti amo Maria! (1990), La partitella (2007), L’osso d’oca (2007). Debutta nella narrativa con il romanzo Cronache dal paesaggio (Gremese 2006). In gara allo Strega 2008 con La cuspide di ghiaccio (Gremese). Da ultimo Teatro dell’eccesso. Capitolo secondo (La Mongolfiera 2013). Nel 2016 ha pubblicato Anatomia della gaffe con La Lepre edizioni.
Titolo: Anatomia del colpo di scena
Autore: Giuseppe Manfridi
Editore: La Lepre Edizioni
Collana : I Saggi
Uscita: 29.05.2017
Pagg: 380 – Brossura
Prezzo: €. 24,00
EAN: 9788899389215
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