Andrea Ferrari, Ti faranno del male
Sinossi
Andrea vive in un appartamento protetto del servizio di salute mentale, dentro cui trascorre le proprie giornate quando non lavora come magazziniere o riflette sulla sua condizione vagando per la città. Ormai le donne sono per lui una chimera, non coltiva amicizie e ha una condizione economica precaria. L’uomo è rinchiuso in se stesso e affranto; neanche la pubblicazione del suo primo romanzo, gli dona speranza. Dopo essersi ritrovato, suo malgrado, a vivere in tre diversi ospedali psichiatrici, l’arrivo di Carolina cambierà la sua vita. Questa ragazza dalle vedute antisemite e dai comportamenti particolari, lo condurrà verso situazioni difficili da affrontare. Un romanzo che esaspera la naturale condizione dell’uomo: perché se tutto può andare per il verso sbagliato, quasi sicuramente accadrà. L’opera, seppur inventata, tratta in alcuni casi argomenti ed emozioni vissuti in prima persona dall’autore.
Andrea Ferrari nasce a Reggio Emilia, nel 1986. Si diploma Geometra e a vent’anni viaggia per l’Italia per inseguire la sua passione per i concerti. In seguito studierà batteria e chitarra elettrica. Nel 2016 vede pubblicato “Odio”, diventando così un autore esordiente. Nel 2017 firma per Edizioni Leucotea. “Ti faranno del male” è il suo secondo romanzo. Attualmente, lavora come disegnatore in area tecnica. Tra gli scrittori che ama maggiormente, vi sono Charles Bukowski e Irvine Welsh.
Abbiamo contattato Andrea per voi e ci ha rilasciato questa intervista.
Ciao Andrea, benvenuto nel nostro mondo incantato dei libri. Oggi parleremo di te e del tuo romanzo “ Ti faranno del male”.
Ciao, grazie per l’intervista e per avermi ospitato su questo blog.
Il tuo libro “ Ti faranno del male” è il tuo secondo romanzo ci racconti come è nato?
Ero ancora in attesa dell’editore di Odio, il mio primo romanzo breve. Stava compiendo l’editing del libro. Per esorcizzare la situazione che stavo vivendo, ho iniziato a scrivere un romanzo che trattasse in parte ciò che stavo passando. Era un momento un po’ incerto e poco felice. Alla fine, sono partito da un contesto autobiografico per poi inventare di sana pianta buona parte del romanzo.
Il protagonista del tuo romanzo è uno scrittore con problemi psichiatrici, c’è qualche situazione particolare che ti ha ispirato o è semplicemente un’opera di fantasia?
Curo un disturbo di personalità da circa tre anni. Detto questo, come ho scritto il romanzo è inventato nel suo svolgimento. Vi sono situazioni vicine alle mie esperienze, altre che non posso aver vissuto.
Il protagonista del tuo romanzo vive in un centro di igiene mentale, ha problemi psichiatrici, ti senti particolarmente vicino all’argomento del mal di vivere?
Il protagonista vive per i primi momenti del libro dentro un appartamento protetto. Sono semplicemente appartamenti in cui sono messe le persone seguite dal servizio ma in emergenza abitativa o comunque con competenze di un certo tipo. I ricoveri sono un’altra cosa.
Il mal di vivere mi ha perseguitato per anni da ragazzino. In seguito per una decina d’anni si è attenuato. Con l’uscita di casa e l’insorgere del mio disturbo si è accentuato di nuovo. Ora sto bene.
Ogni autore lascia un pezzetto di se nelle opere che scrive, quanto di te c’è in questo romanzo?
Quando l’ho scritto, ho voluto trasmettere la maturità e il senso di disillusione che stava nascendo in me.
So che ami particolarmente Charles Bukowski e Irvine Welsh, hanno in qualche modo condizionato la tua scrittura?
Scrivo in prima persona e mostro una particolare attenzione per la descrizione del quotidiano. Questo è merito di Bukowski e dei suoi romanzi. Di Welsh mi piace il linguaggio crudo, cosa che ha influenzato anche le mie due opere. Sia in Odio sia in Ti faranno del male.
Il libro che ami al di sopra di tutti, e quello che non consiglieresti a nessuno.
Amo molti romanzi. Sicuramente uno di quelli che ricordo con maggior affetto è Post Office di Bukowski. Non saprei cosa consigliare di evitare.
Chi è Andrea Ferrari uomo e chi è Andrea Ferrari scrittore.
L’uomo è adulto, quasi insensibile, perché non soddisfatto della propria vita. Lo scrittore è appassionato.
Il mondo del web con pagine facebook, blog, recensioni online e quant’altro ha cambiato il mondo dell’editoria, quanto sono importanti secondo te per un autore esordiente? Ovviamente ci sono lati positivi e negativi, quali sono e come li vivi.
I blog letterari, Facebook e le comunità di scrittura danno la possibilità a un esordiente di ottenere un riscontro che altrimenti non avrebbe. Però le recensioni a volte non sono di qualità e comunque le copie cartacee se non hai mezzi particolari si vendono in tre modi: 1) Alle fiere cui partecipa l’editore. 2) Attraverso le presentazioni. 3) Attraverso il passaparola dei contatti. Questa è la mia esperienza, poi posso sbagliare.
Sei passato dal mondo musicale al mondo editoriale, sei al secondo libro, come mai questa esigenza?
La musica è stata la mia vita fin da ragazzino, molto prima che la scrittura fosse introdotta nel mio mondo. Ricorderò sempre con amore il Grunge, il Punk e le giornate passate ad ascoltare o a studiare musica. Ho anche rischiato di entrare in un gruppo avviato ma, ormai è acqua passata.
La scrittura è nata dopo una litigata con una mia ex fidanzata,durante la quale mi consigliò di scrivere un libro. Sono riuscito a pubblicare e ora faccio questo. Magari un giorno riprenderò in mano la chitarra.
Il tuo sogno nel cassetto ed il tuo prossimo progetto.
Ottenere dei riscontri sempre maggiori come scrittore. Il prossimo progetto sarebbe dovuto essere un terzo romanzo, poi divenuto una raccolta di racconti, che però non vedrà mai la luce. Penso che viaggerò.
Ringraziamo Andrea Ferrari di essere stato con noi, con tanti auguri per il futuro.
Grazie e auguri anche a te.
io ho avuto la sfortuna di conoscere questa persona, e le cose che dice metà sono false. Non è vero che sta curando da 3 anni un disturbo, ma da almeno 10, ed è una persona molto disturbata e pericolosa. Sconsiglio di supportare persone del genere.
Noi abbiamo solo recensito un libro ed intervistato un autore,che tra l’altro non conosciamo personalmente .Le cose personali vanno risolte in privato non nei commenti di un blog.