
“Anguilla” di Antonio Ferrara
SINOSSI
Anguilla è egiziano e sta trascorrendo un breve periodo di detenzione in un carcere italiano. Deve il suo soprannome al suo corpo, lungo e sottile, ma dell’anguilla ha anche un’altra caratteristica: con il pensiero è in grado di sgusciare tra le sbarre, e viaggiare. Nei ricordi della sua famiglia, al Cairo: nelle luci, nei colori, nei profumi e nei rumori della sua città. Grazie a questo, riesce a trascorrere quel periodo buio, dove tutto è “frammentato”, con serenità. Attraverso la vicenda di un detenuto extracomunitario, il libro tratta argomenti universali, comuni a tutti noi, chiusi troppo spesso nelle nostre prigioni quotidiane, e si rivolge ad adolescenti e adulti.
Introduzione
… “La Libertà assomiglia ai vestiti che si vendono sulle bancarelle: c’è sempre qualche difetto”…
Aneddoti personali
“Libertà va cercando ch’è sì cara, come sa chi per lei vita rifiuta” Si rivolge così Virgilio a Catone l’Uticense al cospetto di Dante nel I° Canto del Purgatorio, e forse è una delle frasi che meglio si adattano per introdurre questo romanzo breve.
Recensione
Romanzo breve questo di Antonio Ferrara e dal titolo particolare “Anguilla”. Anguilla è il soprannome col quale viene identificato Omar, ragazzo egiziano che deve scontare una pena detentiva di due anni all’interno di un carcere italiano. Perché Anguilla? L’Anguilla è un pesce d’acqua dolce o salata, dalla spina dorsale ossea non cartilaginea, che presenta un corpo allungato, viscido e serpentiforme e, proprio come i serpenti, sguscia e striscia facilmente. Esattamente come Omar che dalla stessa prigione in cui è rinchiuso è riuscito una volta a evadere “scivolando” tra le sbarre. L’evasione principale è quella che Omar compie con la mente, con la fantasia riuscendo a superare ogni barriera fino a raggiungere tra le strade torride e polverose de Il Cairo, i suoi cari, i suoi familiari, le amicizie, la sua gente. Omar impara, grazie all’abilità di una giovane insegnante, a elaborare la propria vita e il proprio vissuto, trovando tra i libri le risposte cercate e l’input per fronteggiare con positività i momenti bui della sua esistenza, fino a scoprire e riscoprire se stesso e la propria interiorità. Un lavoro certosino pur se non semplice, che gli permetterà di scrollarsi di dosso quella fitta coltre di polvere desertica, causa di cecità del cuore e aridità dell’anima. Troppo spesso diamo per scontate cose apparentemente banali come la libertà …
Ma la Libertà è davvero cosi banale e così ovvia e scontata? E non parliamo solo di coercizione fisica … Quante volte non si è liberi di esprimere emozioni, sentimenti, stati d’animo o finanche di parlare o di pensare … ?
Conclusioni
Un breve romanzo ricco di emozioni e spunti di riflessione la cui lettura è sicuramente consigliata anche, e soprattutto, ai ragazzi che troppe volte pensano che tutto sia dovuto anche la libertà…
Teresa Anania
Voto
Citazioni
… Siamo come fiori in una serra, qui dentro. A volte penso che i bambini, i ragazzi, siano come le piante, coi grandi che le bagnano troppo, fino a farle morire, o si dimenticano di annaffiarle. Ma non è una serra, questo, è un carcere. Un carcere italiano. E nella scala dei guai della vita dopo il carcere viene solo il cimitero. …
… Gli adulti non possono ridere molto, non so perché. Forse i grandi sono dei bambini andati a male. …
… Quando si vedono sempre le stesse persone tra le stesse mura, alla fine cominciano a far parte della nostra vita. E quando diventano parte della nostra vita, cominciano anche a volerla modificare. Se non ci comportiamo come loro si aspettano, si irritano. Sembra che tutti abbiano l’idea esatta di come debba essere la nostra vita. E non sanno mai come devono vivere la loro. …