Viaggi dell’anima attraverso i sentieri dell’infanzia.
“La mia vita, come dice Cardarelli, è fatta di frantumi di universi che non riescono a combaciare (Massimo Sensale)”.
Cos’è l’infanzia? Credo che l’infanzia sia quel periodo della vita nel quale le emozioni costruiscono la nostra storia personale e la quotidianità si eleva a poesia.Quando si ha il dono di saperla raccontare, come accade a Massimo Sensale, magistrato per professione e scrittore per passione, nella sua opera “Appunti di geografia interiore”, questa fase dell’esistenza si eleva a fonte primaria del nostro divenire.
“Io credo che c’è un luogo dentro di noi, il più nascosto e inaccessibile, un anfratto in cui è rimasta reclusa la nostra innocenza”.
Sensale narra, attraverso una raccolta di racconti, alcuni momenti della sua permanenza a Montagano, dove il padre svolse il lavoro di pretore dal 1956 al 1964, mescolando aneddoti a ricordi di quegli anni, come un flusso di coscienza attraverso la sua crescita di quel periodo.I racconti hanno sempre titoli evocativi: il Vicolo Silvano, il Casale San Benedetto, L’oro di Don Raffaele, La figlia di Parigi, conducendoci in un mondo surreale, popolato da personaggi emblematici di un contesto e di un’epoca ormai scomparsi.
“Ogni volta a Montagano, in un modo o nell’altro, raccolgo piccoli frammenti per la mia personale collezione di ricordi”.
Due sono, a mio avviso, le peculiarità di questa originale raccolta di scritti: in primis la vitalità con la quale vengono descritti i personaggi e gli aneddoti evocati, riuscendo a farci sentire parte di quelle vicende, nonostante siano accadute molti anni prima. Altrettanto significativa è la capacità di fotografare con straordinaria luminosità, anche quando vengono narrate situazioni dai toni quasi noir, i luoghi delle rimembranze.
“Eppure non era una felicità senza nuvole. In fondo alla valle c’era il Biferno, fiume irraggiungibile e ambiguo, della genia dello Stige e dell’Acheronte, limite del mondo soleggiato e accogliente del versante destro, quello di Montagano, Castellino,Petrella Tifernina e Ripalimosani”.
La vita vista con gli occhi di un bambino, percepita con l’attitudine propria dei piccoli di far rifulgere luoghi e persone attraverso le loro emozioni, come mai un adulto sarebbe capace. Massimo Sensale precisa che la sua è una rievocazione soggettiva, sulla base della memoria attuale del sentire di quegli anni e ciò è, probabilmente, l’aspetto più originale della sua opera.
“La mia è una Montagano reinventata con i miei occhi di allora e il mio cuore di allora e la mia fantasia di bambino, che raccoglieva sensazioni per costruire il proprio mondo infantile”
Un uomo adulto, che svolge una professione che non lascia molto spazio alla lettura poetica della vita, ma che riesce a ricostruire, attraverso reminiscenze “soggettivizzate”, il mondo interiore della sua prima infanzia. E all’improvviso quei pensieri si mescolano con altri ricordi, come nel caso del racconto “Les Adieux”.
“Per quattordici anni la tratta ferroviaria Napoli Frosinone fu la mia casa errante. Non era solo sala di lettura (nella quale dimenticai e persi Interanalisi del fluito prossimo di Vera Linhartovà) ma era soprattutto la casa del tempo sospeso”.
O si arricchiscono di altre narrazioni che proseguono, svelandoci momenti degli anni successivi nei quali quella lucentezza e meraviglia nei confronti del mondo circostante sembrano vivere ancora più intensamente, come nel brano “Taccuino retico”.
“C’erano i colori. Una scia di colori al suo passaggio, il rosso su tutti, e il nero smagliante dei capelli e l’azzurro della voce. E striature iridescenti.Ero giovane e non lo sapevo”
Ognuno di noi credo abbia una sua “Montagano”, capace di evocare i momenti che hanno cullato la propria infanzia e contribuito a costruire la propria personalità: la lettura di “Appunti di geografia interiore”, rappresenta sicuramente un piacevolissimo strumento per riuscire a metterla a fuoco e a farla emergere dalla parte più nascosta del nostro Io.
Rita Scarpelli
Autore: Massimo Sensale
Titolo: Appunti di Geografia Interiore
Editore: Volturnia Edizioni
Anno: Uscita Giugno 2019
Pagg: 176-Rilegato
Prezzo: €. 15,00
TRAMA:
«Confini e sconfinamenti evocano, infine, carte geografiche, le stesse che la pittura metafisica segnalava come trascrizioni di malinconia (carte di una geografia interiore anche quando di geografia fisica), le stesse che l’autore nelle pagine del libro confessa di avere care. La carta di “Appunti di geografia interiore” segna due poli da cui originano le partizioni longitudinali che marcano confini e che concedono sconfinamenti: Montagano è il paese dell’infanzia, genius loci dell’infanzia vissuta in pieno come infanzia, perciò fuoco irraggiamento, punto di ritorno; Limosano è l’altro polo, cartello segnaletico di un mistero insondato, che sgomenta eppure accende la fantasia e pertanto è luogo che deve restare indefinito. Montagano e Limosano, l’uno all’altro necessario sulla carta geografica della scrittura, della vita.»
Massimo Sensale, sposato con due figli, è nato sessanta anni fa a Napoli, dove vive e lavora presso la corte d’appello. Ha pubblicato saggi giuridici e metagiuridici, tra cui una fortunata raccolta – “Fantasmi in tribunale e altre storie” – della quale sono state vendute ben cinque copie in soli tre anni. La prima edizione, per la limitata tiratura, è già un prezioso pezzo da collezione. Ha spedito raccontini, paginette e brevi divertissement a concorsi e riviste, con qualche soddisfazione. Da grande vorrebbe fare l’agrimensore o il terrazzano.