Arrivederci piccole donne di Marcela Serrano

 

Nel 1868 Louise Mary Alcott pubblicò, per la prima volta, il romanzo “ Piccole donne”, diventato simbolo della letteratura per l’adolescenza americana e poi per quella mondiale.

Nel 2004 Marcela Serrano, scrittrice cilena, scrive “Arrivederci Piccole Donne”, ridando vita alle quattro giovani protagoniste del romanzo della Alcott, calandole nelle vicende politiche e economiche del Cile e del mondo intero,  dagli anni settanta al fatidico 11 settembre 2001 che, con la caduta delle Torri Gemelle, ha  segnato l’inizio di un nuovo modo di sentire e di vivere per tutti i popoli.

Quattro cugine, eredi di una grandissima ricchezza, si ritrovano ogni anno, durante le vacanze, nella casa di famiglia al Pueblo, dove la zia Casilda “porta avanti” l’Azienda di famiglia, una Segheria, nonostante l’inettitudine dei propri fratelli.

Nieves, romantica adolescente votata al sogno di avere un marito e una famiglia, Ada, ribelle e trasgressiva, amante della scrittura e della lettura, Luz, idealista, convinta che “l’amore possa salvare il mondo” e Lola, la più giovane, combattuta fra l’amore per l’arte, che la porterebbe a coltivare la passione per il disegno, e la sua vanità che la spinge verso obiettivi meno nobili, quali il danaro e la carriera.

Ago della bilancia nelle relazioni, profonde ma conflittuali, fra le quattro ragazze è Oliviero, fratellastro di Luz: per motivi differenti,  il giovane cugino è l’idolo di tutte, riuscendo a entrare in sintonia con ognuna di esse.

Nel mitico Pueblo, luogo fisico e morale nel quale si svolgono le lunghe estati dei cinque ragazzi, ha luogo la metamorfosi che porterà Nieves, Ada, Luz, Lola e Oliviero verso l’età adulta, in un Cile soffocato dalla dittatura di Pinochet: per ognuno di loro, nonostante il profondo legame con la casa di famiglia, arriverà il momento di lasciare i luoghi dell’adolescenza, per seguire la propria indole, o, talvolta, per inseguire i propri demoni.

La morte della vecchia governante, che ha vissuto insieme alla zia Casilda il percorso di crescita che le ha condotte fino all’età adulta, le riporta, dopo molti anni, al Pueblo: ciascuna arriverà con i propri vissuti e con i propri rimpianti, dopo anni di lontananza, in giro fra Stati Uniti, Francia e Spagna.

Nieves, che vive con la convinzione che essere moglie e madre non sia abbastanza per raggiungere la felicità, si confronta  finalmente con Ada, divenuta autrice del suo primo romanzo, ma intristita dall’assenza di un vero amore. E con Lola, donna in carriera che, inaspettatamente, è riuscita a sposare Oliviero, ma che vive con l’eterno dubbio che nel cuore del marito ci sia ancora un posto per Ada, verso la quale l’uomo ha sempre avuto una passione inspiegabile.

E infine con il ricordo di Luz, che ha dedicato la vita ai poveri fino a perderla.

La voce narrante di Luz, che attraversa i venti anni durante i quali si snoda la storia, mette inesorabilmente a nudo che “La felicità lascia un segno quasi impercettibile, mentre le giornate nere  vengono documentate  fin nei minimi dettagli e continuano a mortificarci nel tempo”.

Leggendo “Arrivederci Piccole Donne” ci sentiamo inizialmente calati in un semplice remake dell’opera della Alcott; però, a  mano a mano che la storia narrata da Luz, personaggio apparentemente più fragile ma in realtà più complesso fra le quattro cugine, si sviluppa, ci troviamo immersi nelle problematiche femminili del nostro tempo: il cammino delle donne verso l’emancipazione, il conflitto fra i sentimenti e la libertà individuale, il ruolo del maschio nell’universo femminile.

Più che un remake, questo romanzo appare dunque la prosecuzione del percorso di esplorazione dell’universo femminile, iniziato nel 1800 dalla indimenticabile scrittrice americana Louise Mary Alcott, che trova, attraverso lo stile suggestivo e emozionante di Marcela Serrano, una nuova e altrettanto interessante forza narrativa.

Rita Scarpelli

Titolo : Arrivederci piccole donne

Autore : Marcela Serrano

Editore : Feltrinelli 

Prezzo : € 7,50

Marcela Serrano, Antigua vita mia

Nata a Santiago del Cile nel 1951, Marcela Serrano è una delle voci più importanti della narrativa sudamericana. Nel 1973 si trasferisce a Roma a causa del golpe e torna in Cile nel 1977, dove si diploma in incisione e lavora in diversi ambiti delle arti visive. Presto, però, decide di lasciare questo lavoro e si dedica alla scrittura.
Il suo editore di riferimento in Italia è Feltrinelli, con il quale ha pubblicato: Noi che ci vogliamo così bene (1996), che ha vinto in Francia il premio Côté des Femmes, Il tempo di Blanca (1998), L’albergo delle donne tristi (1999), Antigua, vita mia (2000), Nostra Signora della Solitudine (2001), Quel che c’è nel mio cuore (2002), Arrivederci piccole donne (2004), I quaderni del pianto (2007), Dieci donne (2011), Adorata nemica mia (2013), Il giardino di Amelia (2016).

La descrizione del libro .

Nata a Santiago del Cile nel 1951, Marcela Serrano è una delle voci più importanti della narrativa sudamericana. Nel 1973 si trasferisce a Roma a causa del golpe e torna in Cile nel 1977, dove si diploma in incisione e lavora in diversi ambiti delle arti visive. Presto, però, decide di lasciare questo lavoro e si dedica alla scrittura.
Il suo editore di riferimento in Italia è Feltrinelli, con il quale ha pubblicato: Noi che ci vogliamo così bene (1996), che ha vinto in Francia il premio Côté des Femmes, Il tempo di Blanca (1998), L’albergo delle donne tristi (1999), Antigua, vita mia (2000), Nostra Signora della Solitudine (2001), Quel che c’è nel mio cuore (2002), Arrivederci piccole donne (2004), I quaderni del pianto (2007), Dieci donne (2011), Adorata nemica mia (2013), Il giardino di Amelia (2016).

Pubblicato da Rita Scarpelli

Sono Rita Scarpelli e vivo a Napoli, una città complessa ma, allo stesso tempo, quasi surreale con i suoi mille volti e le sue molteplici sfaccettature. Anche forse grazie a questa magia, da quando ero bambina ho amato la lettura e la scrittura . Nonostante gli studi in Economia e Commercio mi abbiano condotta verso altri saperi e altre esperienze professionali, il mio mondo interiore è sempre stato popolato dai personaggi e dalle storie dei libri che leggevo e ancora oggi credo fortemente che leggere sia un’esperienza meravigliosa. Parafrasando Umberto Eco, “Chi non legge avrà vissuto una sola vita, la propria, mentre chi legge avrà vissuto 5000 anni…perché la lettura è un’immortalità all’indietro”. Lo scorso anno ho vissuto l’esperienza incredibile di pubblicare il mio romanzo di esordio “ E’ PASSATO”, nato dalla sinergia dell’ amore per la scrittura con la mia seconda grande passione che è la psicologia. E poiché non c’è niente di più bello di condividere quello che ama con gli altri, eccomi qui insieme a voi!

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