Avrò cura di te, di Massimo Gramellini e Chiara Gamberale

Autore: M. Gramellini /C. Gamberale

Titolo: Avrò cura di te

Editore: TEA

Collana: Super TEA

Anno: 2017 (I ed. 2014)

Pagg: 186-Brossura

Prezzo:€. 5,00

 

Un romanzo scritto a quattro mani in una sequenza di domande e risposte. Un dialogo tra Gioconda, una giovane donna tormentata interiormente da insicurezze e sensi di colpa che l’accompagnano da sempre, e in piena crisi matrimoniale che lei stessa ha causato; e Filèmone, il suo Angelo Custode, col compito di seguirla, guidarla, farle prendere coscienza di alcuni punti focali della sua vita, proteggerla e, appunto, prendersene cura.  Il tutto ha inizio la notte di San Valentino e darà avvio  ad uno scambio continuo di lettere e bigliettini che l’aiuteranno a percorrere un cammino introspettivo attraverso la mente, il cuore e l’anima, fino a che, Gioconda, sarà in grado di “vedere” ciò che fino a quel momento si era limitata a guardare, spesso solo da spettatrice. Una storia semplice, senza colpi di scena, lineare, scorrevole e ben scritta, ma ricca di punti di riflessione su concetti a volte talmente naturali ed elementari sui quali proprio per questo non ci si sofferma mai, passando oltre quasi fossero situazioni, azioni e vicissitudini banali o scontate. Ma non sempre è cosi, mai nulla è come sembra. Non basta sapere che si sbatte la testa contro un muro ci si possa far male, a volte è necessario continuare a sbatterci contro più volte, fino a veder sgorgare sangue dalla ferita; solo così si potrà prendere atto di molte realtà oggettive ma prive di soggettività.  Ecco, questo romanzo è così, scontato forse sotto taluni aspetti ma per nulla banale. E’ un romanzo positivo e piacevole e si legge velocemente. Non ci sono risposte a questioni esistenziali e non è un saggio sull’amore, ma una sorta di vademecum su quesiti inerenti l’amore in tutte le sue forme per provare a nuotare nel mare magnum delle emozioni e dei sentimenti ma senza imposizioni, costrizioni, aut-aut, diktat o assiomi assoluti. Il tutto fino ad arrivare alla consapevolezza che l’amore assoluto o esclusivo non esiste e che bisogna principalmente imparare ad amare se stessi, perché solo così si potrà amare qualcun’altro.

“[….] L’Amore… si stupisce e non fa domande. Non ha un perché. E’ il perché. […..]  …. Non esiste un modello unico di amore. Ci sono storie che nascono per lasciare segni concreti del loro passaggio e altre che servono solo a fare vibrare le corde dei sogni. Promesse destinate  a realizzarsi in un altrove a cui tutti aneliamo, nonostante il mistero che circonda il viaggio alimenti le nostre paure. ….[….].”

“[…..] Prima di uscire, trova il tempo di passare davanti allo specchio e sorriderti addosso. Poi prendi l’immagine  di quel sorriso, incorniciala e appoggiala dentro di te. Così potrai richiamarla alla memoria durante la serata, tutte le volte che sarai attraversata da pensieri d’inadeguatezza.[….]”

“[….] Appena diventerai consapevole che nessuno potrà mai riempire il vuoto che hai dentro, sarai pronta per fonderti con un’altra persona ….. Si completa con gli altri solo chi sa bastare a se stesso….”

Potrà sembrare un romanzo stucchevole o sdolcinato, ma occorre leggere tra le righe e saper guardare oltre la parola scritta, dove il messaggio di positività celato è fondamentale: c’è sempre una soluzione a tutto fuorché alla morte.

Teresa Anania

Massimo Gramellini  Torinese di sangue romagnolo, è giornalista e vicedirettore de La Stampa. Da anni scrive quotidianamente un corsivo sulla prima pagina in taglio basso, intitolato “Buongiorno”, dove commenta uno dei fatti principali della giornata. Inoltre gestisce la rubrica della Posta del cuore sull’inserto settimanale Specchio. Collabora con la trasmissione televisiva di Rai Tre Che tempo che fa. Ha pubblicato, tra l’altro: Colpo Grosso (con Curzio Maltese e Pino Corrias), 1994; Compagni d’Italia, 1996; Buongiorno, 2002; Granata da legare, 2006; Cuori allo specchio, 2008; L’ultima riga delle favole, 2010; Fai bei sogni, 2012; La magia di un buongiorno, 2014 e Avrò cura di te (con C. Gamberale), 2014.

Chiara Gamberale è nata nel 1977 a Roma, dove vive. Partita come giovanissima speaker radiofonica, ha collaborato con «Il Giornale» e nel 1996 ha vinto il Premio di giovane critica Grinzane Cavour, promosso da «La Repubblica».  Ha esordito nel 1999 con Una vita sottile (Marsilio, premio Opera prima Orient-Express, Un libro per l’estate e Librai di Padova), seguito da Color Lucciola (Marsilio 2001), Arrivano i pagliacci (Bompiani 2002), La zona cieca (Bompiani 2008, premio selezione Campiello), Le luci nelle case degli altri (Mondadori 2010), L’amore, quando c’era (Mondadori 2012), Quattro etti d’amore, grazie (Mondadori 2013), Per dieci minuti (Feltrinelli 2013). Del 2014 è Avrò cura di te, scritto con Massimo Gramellini ed edito da Longanesi e del 2016 è Adesso (Feltrinelli). È inoltre autrice e conduttrice di programmi televisivi e radiofonici come Quarto piano scala a destra su Rai Tre e Io, Chiara e L’Oscuro su Radio Due. Ha condotto anche il contenitore culturale Duende per l’emittente televisiva lombarda Seimilano. Collabora con «La Stampa» e «Vanity Fair» e ha un blog sul sito di «Io Donna» e del «Corriere della Sera». Ha diretto a Roma il laboratorio di scrittura creativa “Il calamaio”. I suoi romanzi sono tradotti in quattordici paesi e sono stati a lungo in vetta alle classifiche in Spagna e America latina.

TRAMA:

Tutti abbiamo un angelo custode. L’importante è riconoscerlo

Il romanzo a due voci di due autori amatissimi

«Non posso impedirti di inciampare. Però posso medicare il tuo piede ferito. E prenderti in braccio, fino a quando non sarai in grado di camminare sulle tue gambe. Avrò cura di te»

Gioconda detta Giò ha trentacinque anni, una storia familiare complicata alle spalle, un’anima inquieta per vocazione o forse per necessità e un unico, grande amore: Leonardo. Che però l’ha abbandonata. Smarrita e disperata, si ritrova a vivere a casa dei suoi nonni, morti a distanza di pochi giorni e simbolo di un amore perfetto. La notte di San Valentino, Giò trova un biglietto che sua nonna aveva scritto all’angelo custode, per ringraziarlo. Con lo sconforto, ma anche il coraggio, di chi non ha niente da perdere, Giò ci prova: scrive anche lei al suo angelo. Che, incredibilmente, le risponde. E le fa una promessa: avrò cura di te. L’angelo ha un nome: Filemone, ha una storia. Soprattutto ha la capacità di comprendere Giò come Giò non si è mai compresa. Di ascoltarla come non si è mai ascoltata. Nasce così uno scambio intenso, divertente, divertito, commovente, che coinvolge anche le persone che circondano Giò. Uno scambio che indaga non solo le mancate ragioni di Giò: ma le mancate ragioni di ognuno di loro. Perché a ognuno di loro, grazie a Filemone, voce dell’interiorità prima che dell’aldilà, sia possibile silenziare la testa e l’istinto. Per ascoltare il cuore. Anche e soprattutto quando è chiamato a rispondere a prove complicate, come quella a cui sarà messa davanti Giò proprio dal suo fedele Filemone, in un finale che sembrerà confondere tutto. Ma a tutto darà un senso.

 

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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