“Binario Uno – Un viaggio fra le emozioni” di Salvatore Mastroeni e Cristina Puglisi Rossitto

Binario Uno – Un viaggio fra le emozioni

Salvatore Mastroeni e Cristina Puglisi Rossitto
Una serie di racconti, storie vissute che guidano in un viaggio dentro la nuova povertà, per comprenderla, e che riempie il cuore conoscendo chi decide di non restare a guardare. Da una parte una povertà urlata, sbattuta in faccia, quella dei “senzatetto” dall’altra una invisibile e silenziosa, quella delle famiglie, degli anziani, nascosta perché umiliante. I due autori si incontrano per caso e, separatamente, percorrono lo stesso cammino, tendendo una mano al prossimo, aiutandolo a portare i loro fardelli. In entrambi l’affermazione della necessità di salvare l’uomo e la sua dignità. Uniti da una profonda amicizia decidono di mettere a nudo le proprie emozioni. Ne nasce così, in uno scambio epistolare, un libro che non ha velleità letterarie; scritto con profonda umiltà e con un’unica speranza: far conoscere una povertà che uccide in silenzio, senza spargere sangue ed indicando una soluzione alla portata di tutti: la condivisione e l’amore.  

Introduzione

… Un senzatetto è un uomo che ha dimenticato come ci si sente ad essere membro di una comunità, probabilmente messo ai margini perché non ne ha potuto o voluto rispettare le regole …

Aneddoti personali


Ho letto “Binario Uno” in poco più di due ore, ma ho avuto bisogno di una settimana intera per metabolizzare bene tutto ciò che contiene e trovare le parole giuste per tentare di farlo arrivare dritto al cuore e all’anima di chi leggerà questa recensione.

Recensione


Quanto male fa l’indifferenza? Quante volte davanti ad una persona in difficoltà siamo capaci di porgere la mano, di stare ad ascoltare il suo problema, di cercare di capire le motivazioni di un determinato comportamento? Ogni uomo, ogni donna, ha una storia da raccontare, ha solo bisogno di trovare due orecchie disposte ad ascoltare e, solo un cuore libero da pregiudizi, avulso da luoghi comuni è in grado di comprendere che chiunque e in qualsiasi momento potrebbe trovarsi “dall’altro lato”… Nelle grandi città si è “abituati”, purtroppo, a vedere gente che dorme per strada, che bivacca davanti ai negozi o ai semafori in cerca di qualche spicciolo, che rovista nei cassonetti della spazzatura, ove ancora presenti …  chi trasforma in dormitori gli androni delle stazioni, le panchine alle fermate degli autobus e tutto ciò che possa costituire quanto meno un riparo nelle notti di pioggia e cattivo tempo.  Sono coloro che tutti definiamo barboni, clochard nella migliore delle ipotesi. Sono coloro che guardiamo ma non vediamo e, se il caso, li critichiamo pure … critica distruttiva, ovviamente in questi casi, è quella che deriva dalla nostra forma mentis, dal modo in cui siamo cresciuti e siamo stati educati. Non capiamo invece che, loro, i barboni, i senzatetto, i clochard, “erano persone come noi” prima di fare o subire una scelta di vita …  Un libro, questo, scritto a quattro mani da due persone che si cimentano per la prima volta con il mondo della narrativa.  Salvatore Mastroeni è un uomo di legge, un magistrato come pochi e dalla vita non proprio semplice; è quello che non riesci ad immaginare lontano dalle aule dei tribunali, senza la toga  e senza i codici in mano; proprio non ce lo vedi tra gli ultimi, gli emarginati, i dimenticati, gli invisibili! Già … Gli Invisibili! È così che ho conosciuto Cristina Puglisi Rossitto anni fa, grazie all’Associazione “Invisibili Onlus”.  Un incontro singolare, particolare, travolgente, perché lei è così … travolgente, un uragano di positività e di idee che aspettano solo il modo giusto per essere accolte e realizzate.  Svuotammo il cofano della mia vecchia auto, portando tutte le buste che avevo caricato, momentaneamente nel suo ufficio in un edificio in pieno centro cittadino. Erano più o meno le otto di sera e prima di salutarci mi disse: “ scusa se vado di fretta ma perdo il treno” (Cristina milanese, lavora a Messina ma vive in provincia), potevo mai permetterlo? “Sali in macchina” le dico, “ ti accompagno alla stazione”.  Ci vedemmo altre volte, altre donazioni, altre consegne … poi inevitabilmente per un motivo o per un altro ci sono cose che pur volendo, sbagliando, non riesci più a fare. La vita però è strana e sa sempre quale giro compiere per riportarti su determinate strade … Ho continuato a seguire, pur se da lontano, il percorso degli Invisibili e “Binario Uno” è la sua ultima avventura, quella che più di ogni cosa potrà aiutare a far si che tutto ciò che si è costruito nel tempo possa continuare ad esistere. I proventi del libro serviranno proprio a saldare i debiti contratti affinché gli ultimi, gli invisibili appunto, possano continuare a sperare di avere un piatto caldo a tavola o un paio di scarpe “nuove” ai piedi del loro bambino … 
Cristina e Salvatore sono legati da un’amicizia fraterna. Entrambi compiono lo stesso percorso e, pur se separatamente, corrono verso la stessa direzione, provando a raggiungere gli stessi obiettivi. Corrono uno accanto all’altra come due rette parallele che non si incontro mai, come due binari che però ad un certo punto raggiungono l’interscambio e si rendono conto che unendosi come persone, pur lasciando separate le due associazioni (Gli Invisibili e Gli Amici di Madre Teresa), seppur in maniera diversa, possono fare molto. Decidono quindi di raccogliere all’interno di “Binario Uno”, in maniera romanzata, le mail che l’uno manda all’altra e viceversa, (e sono talmente “folli” da lasciare anche in bella mostra i loro rispettivi indirizzi mail), nelle quali raccontano cosa li ha spinti ad aiutare gli altri,  le loro esperienze, i loro successi, i fallimenti, le speranze, le illusioni, i tradimenti, la rabbia, le idee, il desiderio e la voglia immane di fare qualcosa, di tendere una mano a chi ha bisogno, a chi è meno fortunato … Chi sono oggi i nuovi poveri? Sono le famiglie che non arrivano alla fine del mese, quelle monoreddito con numerosi figli, i padri che perdono il lavoro, le mamme single con nessuno cui rivolgersi, i professionisti che si riducono in miseria a seguito di un divorzio, senza dimenticare chi una casa non l’ha mai avuta, ma non solo… Tante storie, tanti dolori, infinita dignità di quanti si vergognano ad ammettere di aver bisogno di aiuto concreto, di coloro che quell’aiuto non sanno chiederlo perché nessuno si è mai interessato ai loro bisogni. Non entro nel vivo delle storie non parlerò di qualcuno in particolare, voglio solo citare colui che fa scattare a Cristina la molla che darà il via a tutto ciò che è riuscita a creare …, Angelo, l’uomo con la tovaglia da tavola a quadretti rossi sulle spalle, che attira la sua attenzione mentre in piedi al binario uno della stazione attende il treno che come ogni sera la riporterà a casa dalla sua famiglia, quella tovaglia scopriremo essere l’unica cosa che a quell’uomo rimane della propria casa …

Conclusioni


E’ un libro che una volta iniziato devi necessariamente finire, ti assorbe completamente. Ti stringe lo stomaco e ti fa piangere … non si può restare impassibili davanti a certi racconti, a certe storie che sono talmente visibili da suscitare emozioni impensabili … Non si possono accettare alcune situazioni, la domanda è “perché? perché accadono alcune cose? Perché ci sono bambini che non possono permettersi il “lusso” di mangiare le lasagne o una semplice fetta di pane e nutella?”     Non vado oltre, lascio che siate voi lettori a far una full immersion fatta di emozioni a 360°, in un mondo parallelo e che ignoriamo totalmente … Non è solo questo il motivo per il quale mi sento di consigliare la lettura, ma anche e soprattutto perché partendo da qui, dal “Binario Uno”, tutti insieme potremo, nel nostro piccolo, contribuire a tenere accesa la fiammella di una speranza che si sta affievolendo …

Teresa Anania

Voto

5/5

Recensione di Teresa Anania

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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