Un tributo ad un’artista che ha lasciato in eredità una musica incomparabile.
Ha solo 45 anni quando, il 24 novembre 1991, muore nella sua casa di Londra uno dei più grandi cantanti di tutti i tempi e leader dei Queen, Freddie Mercury, per una broncopolmonite aggravata con complicazioni dovute alla malattia del secolo: l’AIDS. Solo 24 ore prima aveva rilasciato un comunicato ufficiale per la stampa:
“…Desidero confermare che sono risultato positivo al virus dell’HIV e di aver contratto l’AIDS. Ho ritenuto opportuno tenere riservata questa informazione fino a questo momento al fine di proteggere la privacy di quanti mi circondano. Tuttavia è arrivato il momento che i miei amici e i mie i fans in tutto il mondo conoscano la verità e spero che tutti si uniranno a me, ai dottori che mi seguono e a quelli del mondo intero nella lotta contro questa tremenda malattia…”
All’anagrafe Farrokh Bulsara, il frontman dei Queen nasce il 5 settembre 1946 a Zanzibar, da una famiglia di origini indiane che si trasferisce a Londra nel 1964. Dopo varie esperienze musicali, nel 1970, insieme a Roger Taylor (batterista), Brian May (chitarrista) e Mike Grose (bassista che lascia il gruppo nello stesso anno cedendo il posto a John Deacon), decide di formare un nuovo gruppo, i Queen appunto, il cui nome fu suggerito dallo stesso Mercury.
“Anni fa pensai al nome Queen. È solamente un nome, ma è molto regale e suona sfarzoso. Aveva un sacco di potenziale visivo ed era aperto a ogni tipo di interpretazione. Ero certamente consapevole delle connotazioni gay, ma quella era soltanto una delle sue facce.” Nello stesso periodo, dopo la composizione della canzone “My Fairy King”, Bulsaro decide di farsi chiamare Freddie Mercury. Nei primi anni settanta, Mercury diviene consapevole del,proprio orientamento sessuale e in una intervista del dicembre 1974 dichiara di essere “gay come un narciso”.
Il primo concerto si tiene il 27 giugno 1970 a Truro, in Cornovaglia. L’esordio su vinile avviene nel 1973 con il 33 giri “QUEEN”, seguito l’anno successivo da “QUEEN II”. Il boom arriva nel 1975 con l’album “A Night at the Opera”, che porta il gruppo oltreoceano e che contiene la splendida “Bohemian Rhapsody”, singolo che in due settimane vende oltre 150.000 copie.
A tal proposito Mercury dichiara: ” Tantissima gente critica Bohemian Rhapsody, però chi è in grado di offrire qualcosa di simile? Dimmi solo un nome di un gruppo che ha scritto un pezzo operistico.”
Nel 1981 il tour mondiale li porta in Europa, Stati Uniti, America Latina e Giappone e nello stesso anno esce la raccolta “Greatest Hits” che si dice abbia venduto fino a oggi 25 milioni di copie.
In un’altra dichiarazione Mercury dice: “Ho vissuto per il sesso. E ciò che è sorprendente è che adesso, alle sogli dell’82, ho finito per prendere la direzione completamente opposta. L’AIDS ha cambiato la mia vita. Ho dovuto smettere di uscire, sono diventato quasi una suora, tanto ne ho paura. Ero particolarmente promiscuo, ma ho dovuto farla finita. Ma quel che più importa, è che quel tipo di vita non mi manca…”
Il 13 luglio 1985 i Queen partecipano ad uno dei più grandi eventi della storia musicale, il “Live Aid”, un concerto umanitario voluto da Bob Geldof per ricavare fondi a favore della popolazione etiope, a cui intervengono i più grandi artisti internazionali. Nel 1989 esce l’album “The Miracle” e il singolo duro “I Want It All” porterà ai Queen il disco di platino. Nonostante fosse molto debilitato, Mercury non abbandona la sua attività e il 14 gennaio 1991 viene pubblicato “Innuendo” e, l’omonima canzone, direttamente collegata a Bohemian Rhapsody, vende in una sola settimana 100.000 copie.
Dopo la scomparsa di Mercury, i membri della band decidono di organizzare un concerto in sua memoria che si tiene il 20 aprile 1992 nello stadio di Wembley di Londra, denominato “Freddie Mercury Tribute Concert”, al quale partecipano artisti di fama internazionale e che sarà seguito in televisione da oltre un miliardo di persone.
E oggi, 29 novembre 2018, arriva finalmente nelle sale italiane il film intitolato “Bohemian Rhapsody”, un lungometraggio girato tra gli USA e il Regno Unito della durata di 134 minuti, la cui regia è stata affidata a Dexter Fletcher e Bryan Singer, che ripercorre le tappe più importanti dei primi 15 anni di carriera, dagli esordi al Live Aid. Film che al Box Office USA ha incassato nelle prime 3 settimane di programmazione 152 milioni di dollari e 50 milioni nel primo weekend. Ad interpretare Freddie è Rami Malek, che si è fatto carico di un onere gravoso e non semplice, quello di calarsi nei panni di uomo estremamente carismatico e poliedrico: pianista, compositore,chitarrista, tenore…
Ed infatti dichiara: “Quando ho ottenuto questo ruolo ho pensato che sarebbe potuta essere una performance in grado di definire una carriera. Due minuti dopo ho invece pensato: questa parte potrebbe distruggere una carriera.” Non mi resta che augurare a tutti una buona visione, in memoria di un frontman unico e inimitabile, che ha lasciato in eredità una musica incomparabile.
Fabiana Manna
Ciao Fabiana,mia moglie Anna condivide le tue scelte e pensa stà a leggere fino all’una di notte! Cortesemente,se vuoi,cerca di contattare la “mia Anna” io non sono in grado di seguirti,anche se ho fatto pochi studi classici.A me piace filosofia,psicologia e varie letterature:greche,romane.