Cercando bambina di Anna Santoro

L’ultimo libro di Anna Santoro, pubblicato da ali&no nel marzo di quest’anno, è un romanzo che narra in una lingua asciutta e affilata il dolore contemporaneo, che non è solo quella della protagonista, la cui identità, oscura all’inizio, si svelerà progressivamente nel corso delle pagine, ma appartiene a tutto un mondo di ultimi, di disgraziati del nostro tempo.

Ma procediamo con ordine: la vicenda prende le mosse dall’ingresso di una donna, accompagnata da un uomo, entrambi senza nome, in una casa. L’uomo poi va via e la lascia sola. Questa donna, ce lo svela l’autrice con l’incalzare del racconto, non ha memoria alcuna, né di se stessa, né del mondo circostante. La sua è nelle prime pagine una non vita, una sopravvivenza solo corporea, fatta di gesti meccanici e di istinti, di fame, di sete, di freddo, di sonno, di incubi, di malesseri, di visioni, di ricordi informi e di fumo. La protagonista vive, dunque, il buio che è nella sua testa e, per estensione, nella casa chiusa da cui non esce mai, e sa di esistere solo attraverso lo sguardo degli altri. Nelle lunghe giornate vuote in cui si trascina inerte in un clima claustrofobico comincia, infatti, ad affacciarsi prima timidamente, poi con sempre maggior insistenza, da una finestra dalla quale si mette a spiare le vite degli altri, non avendone una propria. Spiare, pensa la donna, è sempre meglio del distacco e dell’indifferenza reciproca, che oggi sembra essere diventata la norma. E da quest’osservatorio privilegiato Francesca, si scoprirà essere questo il suo nome, entrerà nelle vite degli altri in punta di piedi, ma con grande partecipazione emotiva. Scoprirà così un bambino, che è al centro di un dramma familiare, con il quale stringerà, sia pure a distanza, un rapporto privilegiato, un gruppo di ragazze che abitano insieme, dividendo il poco che hanno, un’anziana signora che vive sola con le sue malinconie. Attraverso questa galleria di personaggi si intrecciano storie di dolore e difficoltà tipici del nostro tempo, che non risparmiano nulla al lettore, dal malaffare al traffico di clandestini, allo sfruttamento della prostituzione, allo smaltimento dei rifiuti tossici, alla corruzione politica. E poi ci sono i bambini, tanti bambini, tratteggiati con garbo e tenerezza, ma afflitti dalla mancanza di attenzione, tipica del nostro tempo; bambini vittime innocenti, creature inermi su cui gli adulti esercitano in vario modo la loro crudeltà, il loro potere. Perché, al di là delle chiacchiere, farà dire l’autrice a Francesca, siamo disinteressati ai loro destini, troppo assorbiti dai nostri.

In questo senso può ben dirsi che Cercando Bambina è un romanzo politico, un libro di denuncia in cui sono trattati i temi dolenti della contemporaneità con una lingua scarna, propria di chi soffre, con un ritmo serrato, che è flusso di coscienza e disvelamento progressivo d’identità attraverso le cicatrici della memoria. La voce narrante è quella della donna, Francesca, che racconta in prima persona e lascia il posto alla terza persona solo quando a parlare di lei sono gli altri. E proprio le donne, le donne che fanno rete, che con la loro amicizia si offrono sostegno reciproco nelle difficoltà e nel dolore, escono vincenti dal confronto con gli uomini, troppo spesso violenti, egoisti, deboli o incapaci di far fronte alla verità.

Ma nelle ultime due pagine dopo un crescendo di dolore fa capolino la speranza. Quando tutto sembra irrimediabilmente perduto, la vita vince con la sua poesia, i suoi colori, i fiori, e celebra la rinascita proprio attraverso i bambini. Sono loro la nuova linfa, quella stessa linfa cocciuta che è passata attraverso il vecchio ciocco buono solo per il fuoco che sentiva di essere ormai Francesca, e che ha permesso alle piccolissime foglie di germogliare ancora. Dopo l’attraversamento del dolore e una rinnovata consapevolezza.

Un libro forte e potente per poter continuare a guardare il mondo che ci circonda senza chiudere gli occhi e continuare a sperare.

Titolo : Cercando bambina

Autore : Anna Santoro

Editore : Alieno editrice 

Prezzo : € 16

Anna Santoro

Anna Santoro, napoletana, vive a Roma dopo anni trascorsi ad Arezzo. Poeta e scrittrice, presente in antologie e rassegne, ha partecipato e ha organizzato manifestazioni di poesia, lettura e musica. Tra le pubblicazioni: Sestessenze, Tam Tam, 1985; La ballata delle sette streghe, Colonnese, 1998; Le amiche di Carla, Filema, 1999; Certincantamenti, Marsilio, 2005; La nave delle cicale operose, Robin, 2012; La Quinta Stagione, kairòs, 2017. È stata Presidente dell’associazione culturale L’Araba Felice e socia fondatrice della Società delle Letterate. Impegnata in battaglie civili e politiche, in particolare nel movimento femminista, studiosa di letteratura italiana, dagli anni Ottanta si è occupata delle scritture delle donne in Italia. Oltre a saggi su riviste e cura di riedizioni, ricordiamo in particolare: Catalogo della produzione femminile italiana a stampa presente nei fondi librari della Biblioteca Nazionale di Napoli (dalle origini della stampa al 1860), Napoli, 1984; II ed. 1990, aggiornata al 1900, e Guida al CatalogoNarratrici italiane dell’800, Napoli, 1987; Il Novecento. Antologia di scrittrici italiane del primo ventennio, Roma, 1997; Piccola Antologia di scrittrici campane, Napoli, 2001 (www.annasantoro.it).

La trama

Chiusa in una piccola casa di città, Francesca passa le giornate a spiare i vicini, catturata prima dai pianti dei bambini, poi dai gesti degli adulti nei loro confronti. E sarà il piccolo dirimpettaio, a cui attribuisce il nome di Primo, a suscitarle il desiderio di relazioni affettive, fornendole la chiave per accogliere pezzi della propria vita e intervenire in quella degli “altri”. Così la donna, attraverso un quadro della realtà contemporanea popolata soprattutto dalla presenza di “esclusi”, riuscirà a rintracciare e raccontare la propria storia. Al centro del romanzo ci sono i bambini, la loro sensibilità, la tenerezza di cui hanno bisogno, le violenze, più o meno evidenti, cui sono sottoposti, e le donne, di varie estrazioni, paesi ed esperienze, con destini spesso durissimi, fatti di sopraffazioni cui non possono non ribellarsi. Intorno gli uomini: violenti, crudeli, e anche deboli, intrappolati in ruoli assegnati a cui non riescono a sfuggire.

Cercando Bambina intreccia storie, reali e surreali, afferra attimi di quotidianità, ricompone vissuti con lo sguardo disincantato e interrogativo della protagonista.

Con uno stile necessario per accogliere visioni e dar loro vita, la scrittura di Anna Santoro forza i canoni della lingua e della struttura narrativa, così da svelare la “seconda realtà” con l’intento di superarla grazie alla forza creatrice dell’immaginazione.

 

Pubblicato da Donatella Schisa

Donatella è nata e vive a Napoli. Dopo gli studi classici, si laurea in Giurisprudenza coltivando parallelamente la sua passione per la scrittura. E' autrice di numerosi racconti pubblicati in diverse antologie; e si è classificata seconda alla XXV edizione del Premio Nazionale Megarls per la narrativa. il suo primo romanzo è " Il posto giusto"

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