Oggi si ricorda la nascita di Charles Bukowski e noi vogliamo ricordarlo con tre delle sue poesie più belle.
Quando Dio creò l’amore
“Quando Dio creò l’amore non ci ha aiutato molto
quando Dio creò i cani non ha aiutato molto i cani
quando Dio creò le piante fu una cosa nella norma
quando Dio creò l’odio ci ha dato una normale cosa utile
quando Dio creò Me creò Me
quando Dio creò la scimmia stava dormendo
quando creò la giraffa era ubriaco
quando creò i narcotici era su di giri
e quando creò il suicidio era a terra
Quando creò te distesa a letto
sapeva cosa stava facendo
era ubriaco e su di giri
e creò le montagne e il mare e il fuoco
allo stesso tempo
Ha fatto qualche errore
ma quando creò te distesa a letto
fece tutto il Suo Sacro Universo.”
Le parole
Le parole non hanno occhi né gambe,
non hanno bocca né braccia,
non hanno visceri
e spesso nemmeno cuore,
o ne hanno assai poco.
Non puoi chiedere alle parole
di accenderti una sigaretta
ma possono renderti più piacevole
il vino.
E certo non puoi costringere le parole
a fare qualcosa che non
voglion fare.
Non puoi sovraccaricarle
e non puoi svegliarle
quando decidono di dormire.
A volte
le parole ti tratteranno bene,
a seconda di quel
che gli chiedi
di fare.
Altre volte,
ti tratteranno male,
qualunque cosa
tu gli chieda di fare.
Le parole vanno
e vengono.
Qualche volta ti tocca
di aspettarle a lungo.
Qualche volta non tornano
più indietro.
Qualche volta gli scrittori
si uccidono
quando le parole li lasciano.
Altri scrittori
fingeranno di averle ancora
in pugno
anche se le loro parole
sono già morte e sepolte.
Fanno così
molti scrittori famosi
e molti meno famosi
che sono scrittori soltanto
di nome.
Le parole non sono
per tutti.
E per la maggioranza,
esistono
soltanto per poco.
Le parole sono
uno dei più grandi
miracoli
al mondo,
possono illuminare
o distruggere
menti,
nazioni,
culture.
Le parole sono belle
e pericolose.
Se vengono a trovarti,
te ne accorgerai
e ti sentirai
il più fortunato
della terra. Nient’altro avrà più
importanza
e tutto sembrerà importante.
Ti sentirai
il dio sole,
riderai del tempo che fugge,
ce l’avrai fatta,
lo sentirai
dalle dita
fino alle budella,
e sarai diventato,
finché
dura,
un fottutissimo scrittore
che rende possibile
l’impossibile,
scrivendo parole,
scrivendole,
scrivendole.
Scintilla
Mi hanno sempre irritato tutti gli anni, le ore i
minuti che gli ho regalato lavorando come un mulo,
mi ha fatto seriamente male alla testa,
mi ha fatto male dentro, mi ha stordito
e mi ha fatto diventare pazzo – non riuscivo ad accettare
questi miei anni assassinati
eppure i miei compagni di lavoro non davano segni di
agonia, anzi molti di loro sembravano addirittura soddisfatti,
e vederli così mi faceva impazzire quasi quanto
quel lavoro monotono e insensato.
I lavoratori sottostavano,
il lavoro gli annientava, venivano
racconti col cucchiaino e buttati via.
Mi irritava ogni minuto, ogni minuto mentre veniva
mutilato
e nulla alleviava la noia.
Ho valutato l’ipotesi del suicidio.
Mi sono bevuto le poche ore di libertà.
Ho lavorato per decenni.
Ho vissuto con la peggiore specie di donne,
e loro hanno ucciso
quello che il lavoro non era riuscito ad uccidere.
Sapevo che stavo morendo.
Qualcosa dentro mi diceva: continua così, muori, spegniti,
diventa come loro, accettalo.
E poi qualcos’altro dentro diceva: no, salva un pezzetto
minuscolo.
Non importa che sia molto, basta solo una scintilla.
Una scintilla può incendiare un’intera
foresta.
Solo una scintilla.
Salvala.
Penso di esserci riuscito.
Sono fiero di esserci riuscito.
Che stramaledetta
fortuna
Charles Bukowski nasce a Andernach in Germania il 16 agosto 1920 e muore a San Pedro in California il 9 marzo 1994.
Ha scritto sei romanzi, centinaia di racconti e poesie. In uno stile realistico e dissacrante, tanto che viene inserito nella corrente letteraria di realismo sporco, anche se lui ha sempre rifiutato etichette. Il suo grande amore per l’alcool e le sue relazioni sessuali raccontate con realismo e senza troppi eufemismi, l’incapacità di avere rapporti sereni con le persone, l’assoluto disprezzo per la scena politica e la società precostituita che disprezza dalle fondamenta, sono le basi della sua scrittura.
La differenza tra dittatura e democrazia è che in democrazia prima si vota e poi si prendono ordini, in dittatura non dobbiamo sprecare il nostro tempo andando a votare.
Figlio di emigranti tedeschi in America già da piccolissimo ha un’anima ribelle e fuori dalle righe. Non riesce ad avere amici che lo prendono in giro per il suo modo di vestire e per il suo accento teutonico.
Scrive il suo primo racconto molto giovane, ma prima di arrivare alla pubblicazione , ne passerà del tempo e conduce una vita disordinata, cambiando mille lavori per sopravvivere, conducendo una vita al di fuori della regole ed a tratti drammatica.
Tutti i suoi scritti hanno un profondo sfondo autobiografico, raccontati quasi con violenza dissacrante, e proprio per questo suo modo onesto di scrivere è molto amato e seguito ancora oggi.
Pensate a tutti i milioni di persone che vivono insieme anche se non gli piace, che odiano il loro lavoro e sono spaventati all’idea di perderlo: non c’è da stupirsi che le loro facce abbiano l’aspetto che hanno.
La sua vita è stata all’insegna dell’alcoolismo, sesso sfrenato e promiscuo e dall’incapacità di creare rapporti personali sia con gli uomini che con le donne che incontra nella sua vita.
Negli anni sessanta arriva finalmente il successo commerciale, soprattutto in Europa dove diviene oggetto di culto. E con l’avvento del web i suoi aforismi e poesie sono molto famosi. I suoi estimatori ne hanno fatto quasi oggetto di culto sfrenato, amano di lui la sua sincerità brutale e contro ogni regola sociale., raccontando la disumanità della vita nella metropoli, dove i rapporti umani sono inesistenti, certo il suo punto di vista è ovviamente conseguenza della sua vita fuori dalle righe.
Tra i suoi libri ricordiamo: Taccuino di un vecchio sporcaccione( 1969), Storie di ordinaria follia e Compagno di sbronze ( 1972), Donne ( 1978) , Shakespeare non l’avrebbe mai fatto ( 1979 ) , Panino al prosciutto ( 1982), Musica per organi caldi ( 1983) , Pulp ( 1994).
Fonte Biografia http://www.wuz.it/