Descrizione
Possiamo davvero dire addio a una persona, a un posto che abbiamo amato o che ha fatto parte di noi?
Per il funerale della nonna, Margherita è costretta a tornare a Collina d’Oro, il luogo dov’è cresciuta negli anni Novanta, con i terreni coltivati che danno al paese “quel nome fiabesco e anche un po’ ridicolo perché d’oro ci sono solo infinite distese di spighe di grano”. Ad attenderla ci sono la sua vecchia casa, l’amica d’infanzia che non ha più voluto incontrare, il primo amore dal quale è scappata senza spiegazioni. Rivederli significa fare i conti con quindici anni di silenzi e di bugie, ammettere la possibilità del dolore e affrontare verità sopite per troppi anni, provando a riconciliarsi con gli strappi della vita. Perché c’è una crepa in ogni cosa e da lì entra la luce.
Con una scrittura schietta e usando la propria geografia personale, Corinna De Cesare racconta un passaggio cruciale nell’esistenza di tutti, uomini e donne: il combattimento con il passato perché smetta di infestare le nostre vite; il ritorno a casa, dove le radici continuano ad affondare anche se i rami sono andati lontano, e dove, per capire chi sei, basta scrutare negli occhi di chi ti ha visto crescere, ridere e sbagliare.
Recensione
“Nel dolore e nella gioia del viaggio, ho imparato la lezione più importante che la vita possa offrire, e ne sono contenta. Il momento è tutto ciò che abbiamo”.
Lucinda Riley
Il ritorno a casa, il ritorno alle proprie origini vuol dire sempre cercare se stessi: Margherita, la protagonista di “Ciao per sempre”, pubblicato recentemente da Corinna De Cesare, ci porta in questo viaggio interiore, lasciandoci, fino alla fine, con il fiato sospeso.
Margherita è una giovane donna che, come tante, ha scelto di andar via dal suo paese d’origine Collina d’Oro, alla ricerca di una nuova vita.
Il funerale della nonna la riporta a casa ma, soprattutto, la riconduce alla “Margherita” che era prima della partenza. Attraverso incontri con vecchi amici, antichi amori e luoghi dell’adolescenza, la ragazza intraprende infatti un doloroso percorso di rielaborazione di emozioni e vicende che avrebbe preferito dimenticare per sempre, piuttosto che far tornare alla luce.
Purtroppo come scrive Milan Kundera “Nella matematica esistenziale il grado di lentezza è direttamente proporzionale all’intensità della memoria; il grado di velocità è direttamente proporzionale all’intensità dell’oblio”: le tessere del mosaico si compongono e le parti mancanti prendono finalmente forma, ricostituendo legami e dando finalmente risposte alle domande.
Ma durante la sua permanenza a Collina la protagonista si trova anche dinnanzi a verità familiari che non avrebbe mai neppure immaginato di dover affrontare, arrivando a comprendere che di fronte al dolore gli esseri umani sono tutti fragili e spesso tendono ad adottare strategie che non sono foriere di alcun risultato positivo.
Centrata e appassionante la delineazione dei personaggi che si avvicendano tra le pagine del romanzo, in un continuo oscillare fra passato e presente, dando spazio all’immaginazione del lettore su come essi fossero stati in passato e del perché della loro evoluzione nel presente.
Asciutto ma preciso lo stile narrativo, che esprime in modo palese il retaggio giornalistico dell’autrice.
Infine un particolare assai originale è la scelta dell’autrice di far chiamare dalla protagonista i genitori con l’espressione signora e signor Lolli, con un distacco che dà l’esatta sensazione del rapporto fra Margherita e la sua famiglia.
Non bisogna però pensare che si tratti di un romanzo basato esclusivamente sul meccanismo dell’introspezione; anzi la storia si veste di numerosi colpi di scena e di episodi buffi e originali, regalando suspense e sorrisi.
Una Puglia superba fa da spettacolare scenografia a una storia piena di emozioni, nella quale i personaggi sono persone alla ricerca di una felicità antica, fatta di piccoli ma indimenticabili granelli ormai dispersi.
CITAZIONE
“La verità era che la villetta della prof, oltre alla vista sull’anfiteatro romano dedicato ad Augusto e a un salotto pieno di libri e di dischi di Lucio Dalla, aveva una piccola mansarda che lei lasciava a loro disposizione, coccolandoli come quei figli che non aveva mai potuto avere.
La mattina, quando voleva svegliarli, metteva sotto la puntina del vecchio giradischi Anna e Marco. Una canzone che Margherita non era più riuscita ad ascoltare perché, anche dopo tanto tempo, non c’era stato un singolo giorno, mese o anno in cui non avesse pensato ad Alberto”.
L’autrice
Trentotto anni, pugliese, giornalista del Corriere della Sera. Nel 2019 ha fondato thePeriod, newsletter femminista diventata in breve tempo una voce dirompente del panorama letterario italiano, riconosciuta da 10.000 iscritti e decine di scrittori, giornalisti e attivisti. Questo è il suo primo romanzo.
Scheda libro
Editore: Salani
Collana: Le stanze
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 22 aprile 2021
Pagine: 192 p., Brossura
EAN: 9788831007504