Forse è davvero così: la medicina, facendoci salvare gli altri, ha salvato noi stessi!
Abbiamo il piacere di presentare l’uscita del libro di Rita Scarpelli ” Controluce”, Cicorivolta edizioni
Editore: Cicorivolta
Collana: Temalibero
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 16 dicembre 2020
Pagine: 296 p., Rilegato
EAN: 9788832124279.
Trama
«”Controluce” è un romanzo sull’amore: da quello “impossibile” a quello materno. I protagonisti sono medici, quelli che le cronache odierne descrivono come eroi capaci di sconfiggere con le loro cure i mali di una pandemia che sta mettendo in ginocchio il mondo intero. La storia è ambientata in buona parte nel 2018, dunque prima dell’inizio dell’emergenza, e si muove tra il passato e il presente della protagonista, la brillante dottoressa Chiara Morgera e tra il Sud e il Nord del Paese: Napoli, dove Chiara si forma come medico e in cui soffre per un amore “sbagliato”, quello per il suo mentore Paolo Morelli, e Bergamo, la città che la porta definitivamente al successo professionale, quella in cui Chiara smette di essere la “giovane strutturata” e diventa un medico stimato e affermato.» (Dalla Prefazione di Paola Meola).
Estratto
– L’ospedale è il carcere dove i ricoverati e i loro cari scontano la pena della malattia –
mormorò tra sé malinconicamente, alzando lo sguardo verso le finestre illuminate dietro le
quali si intravedevano le sagome di coloro che avevano trascorso la notte vicino agli
ammalati.
Si era chiesta più volte cosa potesse passare nella mente delle persone che varcavano la
soglia della San Marco, sapendo di dovervi rimanere: lei entrava in quell’edificio con
l’intento di mettere a disposizione dei pazienti la sua mente e il suo cuore, ma loro si
recavano a riporre nelle mani di altri uomini la propria vita, il proprio futuro.
Lo facevano perché non avevano alternative, non erano in grado di bastare a loro stessi,
non per la cura della propria salute.
“La Medicina è una scienza che dovrebbe essere esercitata all’aperto”, pensò,
immaginando corsie di ospedale situate in un bosco, immerse nel verde riposante degli
alberi.
“La malattia, in mezzo alla natura, sarebbe decisamente più vivibile e più dignitosa!”
Rita Scarpelli nasce a Napoli il 22 maggio 1964 in una famiglia di appassionati della lettura e della scrittura.
Laureata in Economia e Commercio, lavora nella pubblica amministrazione, nel settore della formazione in ambito sanitario, continuando a coltivare negli anni una profonda passione per la narrazione, attraverso la parola scritta, delle emozioni umane.
Convinta sostenitrice dell’importanza della psicologia, nel 2014 diventa counsellor professionista, con l’intento di comprendere più approfonditamente le fragilità dell’essere umano, anche al fine di poterlo narrare nei suoi scritti amatoriali.
Membro del Blog “Il Mondo incantato dei libri”, collabora con recensioni, interviste agli autori e editoriali nonché come relatrice e moderatrice nelle presentazioni di libri.
Nel 2017 pubblica il suo primo romanzo “È PASSATO”, ispirato alle implicazioni dei social network nelle relazioni umane, che viene presentato ai lettori anche attraverso un’azione sinergica con alcune importanti associazioni coinvolte nelle tematiche trattate nell’opera: Telefono Amico, Associazione Donne Insieme e Little Dresses for Africa.
Alla fine del 2018 inizia una nuova avventura narrativa, ispirata dalle difficoltà che l’universo femminile vive ancora oggi per affermarsi nel mondo del lavoro, soprattutto in ambito sanitario, e dalla innumerevoli letture alle quali si può prestare una stessa realtà: nel febbraio 2020, poco prima dello scoppio della pandemia, nasce “CONTROLUCE”, storia di Chiara, donna e medico in egual misura, e dei mille volti attraverso i quali l’amore ha il potere di manifestarsi.
Estratto
Il Molo Audace emergeva appena sul mare agitato, mentre le nuvole grigie sembravano
incorniciare l’orizzonte, illuminato dai riflessi rossastri dell’alba.
Paolo si posizionò meglio la sciarpa sulla bocca e continuò a correre: le scarpe aderivano
a malapena sul pavimento bagnato, dandogli una sensazione eccitante di pericolo.
Dentro di sé sentiva, prepotente, il bisogno di liberarsi della tensione accumulata nelle
ultime settimane: alla fine aveva accettato la proposta degli organizzatori del convegno
di presentare il progetto al quale stava lavorando e ne stava pagando le conseguenze.
Si trattava di una ricerca di straordinaria innovatività e illustrarne gli esiti avrebbe,
sicuramente, significato la diffusione di nuovi, interessanti protocolli nella cura di patologie
fortemente critiche. Chiara, la sua giovane collaboratrice, aveva dedicato a quelle ricerche
ore e ore, in tutti i momenti in cui non era stata in reparto e avrebbe potuto anche
sostituirlo al congresso per la relazione.
Ma lui aveva preferito farlo personalmente: era stata l’unica star, aveva concentrato
attorno a sé tutti i complimenti e gli applausi. E non l’aveva neppure menzionata come
coautrice del lavoro.
Il suono del suo respiro affaticato prese a rimbombargli nelle orecchie, in sintonia con il
ritmo accelerato del cuore mentre alcune gocce di sudore fecero capolino oltre il berretto
di lana: era arrivato il suo nemico.