Diario sconosciuto di Angelica Camassa , edito Spazio Cultura Edizioni
Le carezze più belle son quelle che ti sorprendono mentre ascolti in silenzio il cuore.
Se la poesia è la nota che fa vibrare le corde dell’anima, penso che Angelica Camassa, sia riuscita a comporre una melodìa” universale” nella quale si riflette l’essenza della Famiglia.
Versi molto commoventi, una lirica, sotto forma di diario, che tocca il cuore, che scuote le emozioni, che abbraccia i sentimenti, i legami, l’amore forte, sincero ed eterno.
“Mia nonna in questa raccolta di poesie, festeggia i suoi giovanili settant’anni, celebrandone le difficoltà e le gioie, in una vita vissuta al massimo e sempre ricca di desideri” ( Giulietta Garraffa).
Le parole scritte all’inizio del libro, da Giulietta per la nonna Angelica, abbracciano e stringono il pensiero della poetessa fino a creare un nodo d’amore che, pian piano, si scioglierà sprigionando delicate sensazioni di abbandono tra ricordi soavi che prendono consistenza nella vita del lettore, cullando riflessi mai sbiaditi di un’esistenza che vanta momenti vissuti da un’anima sensibile, delicata ma al tempo stesso molto forte che trova rifugio tra gli affetti più cari.
L’autrice, attraverso i suoi placidi versi, ci presenta i suoi familiari e lo fa con una grazia, che rende il suo stile ancora più elegante e gradevole. I luoghi, le festività, le parole, i silenzi, prendono forma attraverso questo “ diario” accompagnandoci in un viaggio dove il tempo fa da protagonista. Il tempo” ci attraversa”, il tempo passa, lo spazio ci cattura e diventa parte integrante di noi.
“ Siamo dentro lo spazio nel cuore dello spazio. Lo spazio è dentro di noi”.
Un legame forte, quello tra la poetessa e i suoi affetti, un legame il suo che oltrepassa qualsiasi confine. Un legame che respira attraverso il profumo del mare; che la conduce tra le labbra sorridenti del nonno Nino, tra eternità di promesse racchiuse ad Ustica, riti d’amore di pacificazione a Trabìa, mare ondulato di colline in Toscana e l’odore delle acque di Trapani.
“ Il nonno sorrideva diritto sulla barca come un dio marino”. Quello che rimane è fuori: ha l’odore del mare”.
Angelica Camassa si presenta a noi come figlia, mamma e nonna, e dentro ad ogni ruolo riesce a creare un contatto diretto con il lettore, uno scambio di energia positiva, che induce a riflettere sulla bellezza della vita e sui momenti che necessitano una sosta più lunga affinché non perdano neppure un grammo della loro intensità.
“Figli grandi. Vorrei averli accarezzati a lungo. Ora è una stranezza di notte vagare nelle stanze per toccare piano i corpi addormentati ora che sono grandi”.
Devo dire che leggendo e rileggendo questi ultimi versi, i miei occhi hanno salutato silenziose lacrime che, pacatamente, mi hanno fatto pensare che un giorno anche i miei figli diventeranno grandi e sicuramente anch’io tra le loro stanze camminerò di notte baciandoli e abbracciandoli forte a me.
Quello della poetessa è un invito a volersi sempre bene, nonostante le difficoltà che la vita ci pone, le incomprensioni, la lontananza, le strade che si intraprendono, le complicate scelte ,nonostante le svariate circostanze alla fine, se solo lo vogliamo, l’amore trionfa sempre, perché la famiglia è speranza, è luce, è alba, è vita.
Penso che sia questa l’essenza del “ Diario Sconosciuto” di Angelica Camassa : gocce di speranza per un mondo più sano, più unito, più solidale, un mondo dove l’amore e la famiglia rappresentano due facce della stessa medaglia. L’ascesa dei valori, quelli sani e genuini.
Concludo questa mia recensione facendo i miei più sinceri complimenti alla poetessa e ritengo doveroso porgere i complimenti anche al poeta Biagio Balistreri per le” corpose” parole dedicate alla silloge nella quarta di copertina.
Ne consiglio la lettura perché, come scrivo sempre, la poesia ( quella bella) fa bene al cuore e all’anima.
Titolo : Diario Sconosciuto
Autore : Angelica Camassa
Editore : Spazio Cultura Edizioni
Prezzo : € 10
Angelica Camassa è nata a Trapani il 26 ottobre 1946. Da giovane si è trasferita col marito a Palermo.E’ stata ricercatrice presso la Facoltà di Scienze Politiche dell’Università degli Studi di Palermo.Dal 1993 al 1997 è stata consigliere comunale a Palermo, contribuendo all’attività di indagine e sviluppo delle politiche sociali della città. Scrive poesie da sempre. Questa raccolta nasce da un’impulso vitale e comprende ricordi e sensazioni che hanno attraversato l’autrice negli ultimi anni.
La descrizione del libro
È un sentimento di tenera pietas familiaris il filo che collega i giorni di questo “Diario sconosciuto”, raccolta di poesie che Angelica Camassa ha disposto secondo uno stretto criterio cronologico, quasi a scandire il tempo che passa, o, come scrive la poetessa, che “ci attraversa”. Un laico sentimento religioso che congiunge in un unico afflato i nonni, i genitori e i figli, ormai grandi e ormai lontani, insieme con i luoghi visitati nei viaggi e filtrati attraverso la meditazione. Divengono quindi un rito le “estati dei figli passeggeri” ed è principalmente il mare della Sicilia, che “corre nelle vene” degli isolani, a costituire un tenace legame con questi “figli misteriosi” e con tutti i fantasmi della memoria. La tenerezza che percorre l’intera raccolta, densa di ricordi, ma senza nulla concedere ai rimpianti, anzi con la gioia di avere vissuto, raggiunge il lettore attraverso il racconto di gesti quotidiani, a volte anche furtivi – come la “stranezza” di dare una carezza nel sonno ai figli ormai grandi – offerto con un verseggiare semplice e lineare, ma sapiente, nel quale si sostanzia la convinzione, colma di ottimismo, che “tutte le illusioni sono vere”.
Biagio Balestrieri.