“Dopo il buio della notte c’è sempre una nuova alba”, di Giovanni Macrì

Autore: Giovanni Macrì

Titolo: Dopo il buio della notte c’è sempre una nuova alba

Editore: Giovannelli Edizioni

Anno : 2016

Pagg. : 138-Brossura

Prezzo: €. 13,00

 

La notte di ferragosto del 2011, Roberta, una ragazza quasi ventitreenne, insieme al suo fidanzato e altri due amici decidono di andare a ballare; giovani, allegri, felici e spensierati così come impone quell’età.  Quell’età in cui si è grandi per fare gli adolescenti ma si è troppo giovani per essere adulti. Si divertono, sorridono, ballano, come è giusto che sia…. non sanno ancora che la loro strada, da lì a poco, si scontrerà con chi, pur se inconsapevolmente, (forse!!), deciderà il loro futuro e in maniera particolare quello di Roberta. E’ bastato un attimo affinché la macchina sulla quale i quattro amici viaggiavano, sfondasse il guardrail sul tratto di autostrada PA-ME, poco prima del casello di Barcellona Pozzo di Gotto, cittadina messinese residenza di Roberta.  Roberta riporta la lesione della colonna vertebrale a livello toracico che la costringerà, a vita, su una sedia a rotelle. Roberta è la figlia di Giovanni Macrì, autore di questo romanzo breve che, a seguito di ciò, ha deciso di raccontare mettendo nero su bianco, il calvario iniziato quella notte e i successivi sei mesi di ricovero e riabilitazione in un centro apposito lontano dalla sua terra….  Giovanni racconta con dovizia di particolari, quasi di getto, senza tralasciare nulla, anzi, prestando attenzione proprio ai particolari, tutto quanto occorso. Un periodo lunghissimo e difficile il suo, non solo dal punto di vista oggettivo di dover affrontare un “soggiorno forzato” accanto alla figlia giorno e notte, lontano da casa, dagli affetti e dal lavoro, ma soprattutto estremamente difficoltoso e complicato per l’obbligatorietà di accettare e far accettare la nuova condizione di Roberta, affrontando la dura prova quotidiana  del durante con la mente proiettata al dopo pensando al prima…. Troppe barriere architettoniche ma altrettante, se non maggiori, barriere mentali da abbattere.  Racconta le notti insonni, lo sconforto, la solitudine, la paura, la riabilitazione e i suoi lenti progressi, la consapevolezza, il dolore, l’accettazione forzata, ma anche la solidarietà, l’affetto, gli ospiti del centro, le nuove amicizie, la rinascita e la nuova vita di Roberta.    Racconta di come realmente cambia il modo di essere e di affrontare la vita semplicemente imparando a guardarla da un altro punto vista, prima, mai preso in considerazione.  Chi stabilisce cos’è la normalità? E poi normalità rispetto a chi o a cosa?   E’ una storia dal forte impatto emotivo, che non lascia indifferenti. Solo chi ha vissuto un’esperienza simile può realmente capire fino in fondo, cosa possa passare nella mente di un genitore che si trova costretto ad accettare e ad affrontare una condizione che non può cambiare, e lo è ancora di più se sei un medico quale è Giovanni, solo perché tua figlia si è trovata nel posto sbagliato al momento sbagliato…. Ma forse, era quello “giusto”…. Potrà sembrare, la mia,  un’affermazione addirittura blasfema, ma non è così… E’ solo quando stringi la mano alla Signora  dal nero mantello, ma riesci a sfuggire al suo abbraccio che capisci che la vita è una sola e va vissuta intensamente, attimo per attimo, giorno dopo giorno col sorriso, sempre, comunque e nonostante tutto…. Conosco fin troppo bene la sensazione che si prova quando ti ritrovi a dover capire se sei ancora viva o meno e tutta la vita ti scorre davanti in una manciata di minuti, mentre la tua macchina si accartoccia in autostrada in un tempo che sembra interminabile…. Sono stata “fortunata” rispetto a Roberta, non riportando miracolosamente alcun danno, ma forse anch’io, quel 15 giugno del 2014 , mi sono semplicemente trovata nel posto “giusto”, perché che lo accettiamo o meno nulla accade per caso…. Non siamo eterni, ma tendiamo a scordarlo, presi a volte dal delirio di onnipotenza e immortalità, e continuiamo a non capirlo perseverando nel nostro modus vivendi fino a quando non arriva un segnale forte e a volte, ahimè, irreversibile come la paraplegia di Roberta.  Roberta ha fatto della sua debolezza il suo punto di forza, elargendo coraggio, determinazione, caparbietà, gioia e voglia di vivere, non rinunciando a nulla.  Ha deciso di dettare lei le leggi e le regole della sua nuova vita gridando a  squarciagola che  “NIENTE E’ IMPOSSIBILE, BASTA VOLERLO!”    Una lettura che ti costringe alla riflessione, che ti stringe il cuore, ti fa arrabbiare, ti fa piangere ma anche sorridere, che ti mette davanti alla grandezza dell’amore incondizionato come solo quello di un genitore può essere, ma soprattutto ti fa sperare e ti fa comprendere che una strada è in salita o in discesa solo in base al punto dal quale la osservi.   Assolutamente consigliata la lettura.

Teresa Anania 

Giovanni Macrì nasce a Messina nel 1957. Nel 1981 si laurea in Medicina con il massimo dei voti. Medico Chirurgo prima e Odontoiatra poi, da 35 anni opera a Barcellona Pozzo di Gotto (ME). Nel 2015 trova la forza dentro di se di mettere nero su bianco la drammatica esperienza che si trova a vivere quando, dal 14 agosto 2011, la figlia è resa paraplegica per via di un errore umano e pubblica “Dopo il buio della notte c’è sempre una nuova alba”. Da qui elabora una serie di altri scritti con diverse tematiche.  Sull’emigrazione in America all’inizio del ‘900 da parte dei siciliani, con “Il coraggio e l’ardire” (Armenio Editore), conseguendo il primo posto al premio letterario “Duecento Nicosia Diocesi” – premio Calò 2017 nella categoria romanzo breve in lingua italiana.  Consegue inoltre la segnalazione del romanzo “Dov’è Mihaly?” alla Prima Edizione 2016-2017 del Premio Letterario Internazionale “Salvatore Piccoli” con relativa pubblicazione del romanzo che avverrà nel mese di giugno 2017 (casa editrice Leonida).

TRAMA

“Dopo il buio della notte c’è sempre una nuova… Alba” è il racconto di un padre la cui figlia è stata resa paraplegica a seguito di un incidente stradale. L’errore di una persona ha stravolto la vita a tante altre. Sei mesi vissuti lontano da casa in un istituto di riabilitazione motoria, circondati fortunatamente da persone “speciali”, dove la ragazza, prendendo coscienza di una realtà che non le apparteneva, ma con cui dovrà conviverci a vita, ha accettato la sua disabilità e continua, poi a casa, la sua battaglia a che anche altri nelle sue condizioni possano realizzare, come grida lei al mondo intero, che tutto è possibile, basta volerlo!

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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