Dopo Narciso la primavera di Federica Bosco

Dopo Narciso la primavera. Come uscire dal lungo inverno di una relazione tossica di Federica Bosco. Vallardi editore.

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“Se avrai cura della relazione con te stessa raggiungerai l’autosufficienza, condizione necessaria per inaugurare una connessione nuova con gli altri.”

Prima di immergermi nella lettura il mio sguardo si ferma sulla vivace copertina: il titolo occupa quasi interamente lo spazio tra alcuni fiorellini che timidamente accennano alla primavera, ma già il sottotitolo mi suggerisce che ad essa si arriverà soltanto dopo “l’uscita dal lungo inverno di una relazione tossica”.

Ci sono libri che fanno sognare, libri che fanno riflettere, libri che fanno sussultare e poi ci sono libri che scuotono profondamente la persona e che, come questo, ti consentono di entrare nel vivo di problematiche a volte sottovalutate.

Federica Bosso ci permette di vedere il narcisismo sotto una lente di ingrandimento, analizzato in ogni sfaccettatura, distinguendo quello sano che non danneggia il prossimo da quello patologico che si serve della manipolazione e della violenza psicologica per ottenere dagli altri il proprio tornaconto.

Il suo libro si presenta come un’allerta uomo-narcisista e la lettrice inizia a guardare in se stessa, nella propria esperienza mentre ricerca nell’altro le caratteristiche elencate, per poi scoprire che anche se le riesce difficile collocarle tutte, un bel po’ ormai le riconosce a distanza, ebbene sì, quel partner appartiene alla categoria, come ha fatto a non capirlo prima.

Il libro è strutturato in tre parti, di per sé indicative del lavoro che bisognerà fare su di sé, per sé stesse. 

Nella prima, tutto quello che bisogna sapere sul narcisismo, dal bombardamento d’amore alla svalutazione, allo scarto e alla ricattura.

Nella seconda parte il lungo percorso che va dalla morte alla rinascita, con tutti i passaggi necessari: devastazione, astinenza, informazione, negazione, interiorizzazione, rabbia, stabilizzazione e rinascita.

La terza e ultima è riservata al duro lavoro da fare su se stesse per ricominciare a vivere.

Appare come un manuale di autoaiuto, con tante informazioni e dati utili per salvarsi, ma a tratti si presenta come un mistery, proprio come può esserlo l’universo maschile quando ti regala sensazioni di benessere-malessere, e lo scritto diventa allerta continua che ti fa guardare dentro e intorno alla ricerca di indizi per un confronto tra il raccontato, il vissuto e il riferito, tra il virtuale e il reale.

Ciò che incanta è la narrazione di sé, di un sé che coinvolge, un sé che è riuscito a tirarsi fuori dall’incubo e che generosamente vuole mettere in guardia le altre donne, in un empito di sorellanza che accomuna.

La Bosco ci fornisce nel dettaglio una pista da seguire, allenandoci a tener conto di particolari che avremmo considerato insignificanti ed ora sappiamo che… Il DMSV riconosce il narcisismo patologico elencandone le caratteristiche in una lista che fa pensare e che ci sono varie tipologie di narcisisti, da quelli arroganti, aggressivi e teatrali a quelli nascosti, vulnerabili e insospettabili, quei cattivi che non si riconoscono facilmente. A qualunque categoria appartengano, però, tutti cercano negli esseri umani energie da assorbire, grazie alle quali costruiscono il sé desiderato e attenzione, le vittime sono scelte per i loro punti di forza! Chi l’avrebbe detto!

Ci sono trappole che ricordano l’infanzia e l’adolescenza, le esperienze in famiglia, i rimproveri e le punizioni e quei silenzi dei genitori che ora ritornano, nel rapporto col narcisista, punitivi e crudeli.

“Il trattamento del silenzio è una tortura perversa con cui il carnefice demolisce la personalità e l’autostima della vittima, rendendola invisibile e negandole un confronto. Abuso emotivo gravissimo con effetti devastanti.”

Mentre si legge si spalancano gli occhi e si pensa “ah sì, questo l’ho notato” e poi “è quanto è accaduto alla mia amica” o “è proprio la stessa situazione di quella giovane assassinata dal compagno”.

Dalle situazioni più semplici a quelle più estreme, che ora vediamo in un comune denominatore che si chiama narcisismo patologico.

Le fonti che la scrittrice mette a disposizione sono veramente tante ed eterogenee (film, podcast, serie docufiction, articoli, libri, video, canali YouTube, blog e siti) e non fanno che completare un quadro descrittivo già di per sé esaustivo.

Un libro per donne, destinato a fermarsi poco in libreria. Sulla scrivania o sul comodino, sempre a portata di mano, mentre ci serviamo di tutte le altre fonti che ci sono state suggerite.

Buona lettura!

Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Un libro rivelazione, che unisce una profonda testimonianza personale a un percorso di autocura, integrati dalla voce di esperti, psicologi, vittime. Per liberarsi dal sortilegio, capire che non siamo soli e ricominciare a fiorire.

«Quando lo hai incontrato era l’uomo dei tuoi sogni: quello che ti ascoltava rapito facendo progetti con te, che ti considerava la più grande fortuna che gli fosse mai capitata. Ma da un giorno all’altro è diventato freddo, distante, crudele, e tutto quello che diceva di amare in te è ora motivo di disprezzo. Chi è che hai davanti? Chi è questo aguzzino che ti desidera e ti rifiuta a giorni alterni impedendoti di fuggire?»

Tutti ne hanno sentito parlare, molti l’hanno incontrato, chi ci è passato non può dimenticare. La dinamica creata dal narcisista maligno prende il cervello delle sue vittime in ostaggio, ne calpesta l’identità e la fiducia in se stesse. L’amore diventa ossessione, annullamento, demolizione del sé. Federica Bosco è passata attraverso tutto questo: come lei, ogni giorno, tantissime donne (e uomini) affrontano l’incubo di una relazione tossica, perché il narcisismo patologico è un disturbo della personalità sempre più diffuso. Federica Bosco ha trovato il coraggio di non arrendersi e, con tenacia e pazienza, ha ricomposto i pezzi della sua vita, della sua anima, in un ordine nuovo. Per rinascere migliore, più forte, più solida, più vera. Soprattutto ha deciso di usare la sua esperienza e la sua penna e di metterle al servizio di chiunque ne abbia bisogno, per far sì che sempre meno persone cadano nella trappola dei narcisisti. Un libro che insegna a riconoscere i segnali di pericolo e soprattutto a uscire, con caparbietà, pazienza e un percorso strutturato, dal limbo disperato di una relazione tossica, spezzando una volta per tutte l’incantesimo della manipolazione.

Federica Bosco, scrittrice e sceneggiatrice, ha al suo attivo una ricca produzione di romanzi e vari manuali di self-help. È stata finalista al premio Bancarella 2012 e il suo romanzo Pazze di me è diventato un film diretto da Fausto Brizzi. Tra le sue pubblicazioni con Garzanti ricordiamo Ci vediamo un giorno di questi (2017), Il nostro momento imperfetto (2018), Non perdiamoci di vista (2019) e Non dimenticarlo mai (2021).

Autore: Federica Bosco
Editore: Vallardi A.
Anno edizione: 2022
In commercio dal: 20 settembre 2022
Pagine: 336 p., Rilegato
EAN: 9788855057295

Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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