Eventi, Rimembranze e Personaggi della Memoria
Introduzione
Che ci vuole a scrivere un libro? Leggerlo è la fatica.(Gesualdo Bufalino)
Recensione
Quando si legge un libro, generalmente, si è pervasi da una serie di emozioni e sensazioni che ti accompagnano dalla prima all’ultima pagina. A volte dipende e gioca molto, lo stato d’animo che ha il lettore nel momento in cui si avvicina a un determinato libro, ma, spesso e volentieri, a incidere sulla giusta oscillazione dell’ago della bilancia è l’abilità del narratore di saper coinvolgere il proprio pubblico. Capita anche che un libro all’inizio non ci “prenda”, non riesca a catturare l’attenzione ma andando avanti invece si finisce col faticare a staccarsene. Ho provato a immedesimarmi in tutti i modi in questo scritto, a cercare la giusta chiave di lettura, a leggere tra le righe, a trovare un appiglio, a rintracciare il capo della matassa ma nonostante ciò, non “mi appartiene” e non riesco a collocarlo esattamente all’interno di uno specifico genere letterario. Non è un romanzo, non è un saggio, non è un racconto. E’ una sorta di “antologia” di racconti autobiografici messi insieme ma che espongono, uno dietro l’altro, sempre lo stesso concetto. Ambientato in Sicilia, attraverso un continuo salto temporale tra passato e presente, l’autore descrive il proprio vissuto, le persone che ha conosciuto e con le quali si è rapportato nel corso della sua vita, le abitudini degli abitanti della sua città e di quelle nelle quali ha vissuto per lunghi o brevi periodi, i genitori, le malattie, il lavoro del padre, la sua carriera scolastica, la ricerca del posto fisso grazie “all’amico di un amico”, il lavoro in banca, il fidanzamento, il matrimonio, l’acquisto della prima macchina, le difficoltà quotidiane, i sacrifici etc. , ma non riserva un racconto a ognuno di questi argomenti, bensì, troviamo in ogni capitolo le stesse descrizioni e le stesse considerazioni. Estremamente ripetitivo dalla prima all’ultima pagina. Sarebbe stato molto più opportuno e più interessante, a mio avviso,partire da un racconto per poi sviluppare un romanzo breve nel quale fissare dei punti salienti della propria esistenza, piuttosto che una mera descrizione diaristica a imperitura memoria per i propri discendenti. Gioca inoltre a proprio svantaggio la mancanza di un buon lavoro di editing che avrebbe quanto meno evitato refusi ortografici anche rilevanti, errori grammaticali consistenti oltre che uso sconsiderato della punteggiatura.Conclusioni
Ciò che mi sento di apprezzare è sicuramente il messaggio di lotta e non arresa davanti a niente e a nessuno, con la ferma volontà di credere ai propri sogni fino a realizzarli.Teresa Anania