Fabiana Manna intervista Antonio Grassi

 

Antonio Grassi è un giornalista, già responsabile della redazione di Crema del quotidiano ” la provincia di Cremona, si interessa di politica e di ambiente. Scrittore ha pubblicato due phamplet su questioni ambientali: ‘Terre di frontiera-Goflandia e altre storie’ e ‘Forte apache e dintorni’. Noi abbiamo avuto modo di leggere e recensire il suo libro ” Scarpe Scarlatte”, in seguito alla recensione abbiamo rivolto alcune domande all’autore, e ci ha rilasciato questa intrigante intervista.

Scarpe Scarlatte La recensione

Salve e benvenuto nel nostro blog!

E’ un onore.

Antonio Grassi, chi è nella quotidianità?

Un pensionato che fa il sindaco di Casale Cremasco Vidolasco un comune lombardo di quasi duemila abitanti, scrive romanzi e articoli per quotidiani e settimanali locali, legge, va al cinema. Insomma è un tipo che non si annoia.

Com’è nata in lei la passione per la scrittura e, nella fattispecie, a cosa si è ispirato per scrivere il suo ultimo romanzo?

La scrittura è nel mio karma. Ho cominciato con i giornalini della scuola, ho fondato due mensili e sono stato responsabile della redazione di Crema del quotidiano la Provincia di Cremona. L’ispirazione mi è stata fornita dal dottor Giuseppe Inama, incredibile ma vero, che è pure uno dei protagonisti di Scarpe Scarlatte. E’ un amico ed è stato realmente primario di Cardiologia dell’ospedale di Crema ed ora è primario in una clinica privata ( le figlie di San Camillo) di Cremona.

Sono laureato in biologia e l’uso della tecnologia in medicina e della neutralità  o non neutralità della scienza è un argomento mi ha sempre appassionato dai tempi dell’università. Anche il precedente romanzo, Vernice Fresca,  si muove in questo campo: evidenzia infatti i problemi legati all’ingegneria genetica e alla realizzazione di virus da impiegare nella guerra batteriologia e si basa su dati di realtà.

“Scarpe Scarlatte” ha un intreccio originale e straordinario: denuncia soprusi, abusi e richiama l’attenzione su una criminalità da considerare su scala mondiale. Perché ha associato tutte queste nefandezze?

In una società globale anche la criminalità è globale e nessuna comunità ne è esente e i criminali non sono riconducibili a schemi definiti.  Se si riflette un attimo ci si accorge che i crimini più efferati avvengono in provincia. Io credo che un romanzo debba essere verosimile e  la vita non è quella delle merendine o dei biscotti di grano saraceno degli spot pubblicitari. Certo la professione di giornalista ha giocato un ruolo importante in questa scelta: ci si trova in una posizione in cui è più facile osservare il rovescio della medaglia, non il migliore, quello che si tende a nascondere.

-Segretari è un personaggio che si distingue immediatamente. Ma mi chiedevo: quanti Farinati ha conosciuto nella sua vita e immaginando la Divina Commedia, dove li collocherebbe?

Farinati è la sintesi di tante persone che ho incontrato ed è difficile da collocarlo in un girone infernale potrebbe finire in quello dei lussuriosi, ma lui non  è Paride, oppure nei fraudolenti, ma lui non è Ulisse. Bisognerebbe creare un girone speciale per lui.

La tecnologia avanza inarrestabile quotidianamente e, di pari passo, anche l’invasione di hacker. Ritiene che entrambi gli aspetti continueranno a svilupparsi in modo direttamente proporzionale? E secondo lei, esiste un modo per potersi difendere o proteggere?

Come ho detto sopra l’uso della tecnologia mi affascina. La ricerca è alla base del progresso, ma occorre vigilare perché non venga usata per fini malvagi. L’unico mezzo è l’informazione e, confesso, che  uno dei motivi per i quali ho scritto Scarpe Scarlatte e Vernice Fresca è anche questo.  Per porre il problema, anche se sono cosciente che la mia voce è fioca  e quindi di essere velleitario. Ma sognare fa bene alla salute.

Per una di quelle coincidenze strane che la vita riserva, il 10 gennaio, quindi un mese e mezzo dopo l’uscita di Scarpe Scarlatte è stata pubblicata su Repubblica una pagina  dal titolo Attacco al pacemaker, dove si trattava il problema sollevato dal mio romanzo. Gli hacker  non sono tutti uguali. Di sicuro hanno un potere enorme: quello della conoscenza della tecnologia digitale. Dipende da come la usano. Il possesso di questa tecnologia è la nuova discriminate sociale. In Scarpe scarlatte questo aspetto è abbastanza delineato. Come difendersi da intrusioni? Non so rispondere in maniera esaustiva.  Dovrei dare una risposta banale. E’ una bella domanda. Già, come difendersi?

A questo punto non posso non chiederle quanto per lei sia importante l’uso della tecnologia e dei social e come si rapporta con questi strumenti.

L’uso della tecnologia migliora la vita e pertanto chi si oppone è fuori dalla realtà. Detto questo, sono convito che debba essere  utilizzata in maniera consapevole. I social sono un grandissimo mezzo di comunicazione, ma non bisogna abusarne. Non devono diventare una dipendenza. Io li uso perché mi rendono più agevole il lavoro e, attraverso i gruppi, migliorano la mia attività di sindaco, ma non devono trasformarsi in una cloaca dove ognuno vomita le proprie frustrazioni. E’ necessario educare la gente al loro impiego.

Progetti futuri?

Un nuovo romanzo  sulle persone scomparse e il commercio d’organi. Poi la rielezione a sindaco.

Desidera aggiungere altro?

Sì, un ringraziamento per l’ospitalità che mi avete riservato.

La ringraziamo di essere stato con noi!

 

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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