Felicità e Amore, questi perfetti sconosciuti…

Due stati mentali sulla bocca di tutti, nella mente di tanti e nel cuore di pochi…  Perché è così complicato amare? E perché nessuno riesce ad essere realmente felice? Per essere felici e per amare, ci vuole coraggio o semplicemente ne manca la voglia? Ci sono delle regole da imparare ? Indicazioni “terapeutiche” da seguire? Lezioni da prendere? Cos’è la felicità?  Domande complicate troppo spesso prive di risposte univoche… eppure è qualcosa che si cerca spasmodicamente tanto e più dell’Amore. Felicità e Amore, Amore e Felicità…. camminano a braccetto ma non sono necessariamente complementari….    A volte basta guardarsi intorno per rendersi conto di tante cose; basta soffermarsi ad osservare la gente, non occorre fissarla… Mentre sei seduta al bar, in pizzeria, mentre cammini per strada, in coda ad un semaforo, al mare o, semplicemente aspettando il tuo turno alla cassa del supermercato. Si percepiscono tante cose, osservando, si notano sfumature che forse neanche i diretti interessati hanno ancora percepito, e si respira tanta insoddisfazione….  Coppie più o meno giovani, con o senza figli, vite separate, interessi radicalmente opposti ( e qui gli opposti non si attraggono ma si respingono fino a scomparire), gesti insensati, comunicazione verbale assente… Ma il linguaggio del corpo è speciale per chi sa cogliere i messaggi silenti,  e per  leggere l’evidenza non servono grandi sforzi.   Una coppia poco più che trentenne seduta ad aspettare la pizza, non una parola, né uno sguardo  o un gesto d’affetto, ognuno assorto nel proprio mondo parallelo e virtuale, smartphone alla mano per oltre trenta minuti… Che tristezza!! … La loro serata, finché li ho avuti di fronte, è proseguita nel gioco del silenzio interrotto da due sole parole: “buon appetito”… poi nulla più…   Al bancone del bar attendi il caffè e ti accorgi di chi seduto alla tua sinistra  fa colazione. Lui quantacinque/cinquantenne , lei poco più giovane. Distanti anni luce… forse solo amici…. ma ugualmente affettivamente distanti se lei continua a stare seduta attaccata allo schienale con braccia e gambe incrociate e piegate sotto la sedia…. in perfetta chiusura nei confronti di quell’uomo che, senza neanche accorgersene, prosegue il suo alternare di cappuccino e cornetto.  Famigliole “felici” a passeggio ma, ognuno cammina da solo, lui avanti con immancabile smartphone, lei almeno tre passi indietro spinge un passeggino cercando di raggiungerlo… Forse ci riuscirà quanto meno fisicamente; la testa del “suo” uomo è sicuramente altrove, rapita da chissà chi o chissà cosa. E poi quelle più eclatanti, le coppie in spiaggia dove ti accorgi senza nessuno sforzo di quanto gli oggetti parlano molto più del corpo : teli stesi parecchio distanti uno dall’altro, attenti quasi a non invadere un territorio scomodo…   Perché? Perché ci si affanna tanto per cercare chi ci completi quando poi ci ostiniamo a fare vite separate, a camminare parallelamente come binari di treni senza interscambio; senza guardarci negli occhi, senza parlare, senza ascoltarci, senza vederci… Dov’è finita la comunicazione? Si riesce ancora a dialogare sostenendo lo sguardo e ascoltando con interesse ciò che il nostro interlocutore ha da dire, o si fa solo finta?  Troppo presi da noi stessi e dal nostro egocentrismo per preoccuparci di altro, per notare se chi ci sta accanto ha bisogno di un abbraccio ma non sa chiederlo; se ha gli occhi lucidi perché ha pianto ma sorride dicendo “è tutto ok”; se si fa in quattro per aiutare tutti perché sa cosa vuol dire, ritrovarsi soli quando si ha bisogno di una mano o di una parola di sostegno e di conforto;  siamo sempre troppo impegnati con noi stessi e col nostro egoismo per accorgerci degli altri. Ciò che regna è un senso di insofferenza verso tutto e tutti e cosa ancor peggiore verso la Vita. Eterni insoddisfatti bisognosi di apparire per ostentare un modus vivendi perfetto. Un affanno continuo per mantenere e dimostrare uno status sociale, spesso piovuto dal nulla, che non ci appartiene, e il riscatto da un mondo che proviamo a celare lo facciamo nel peggiore dei modi, tentando di oscurare chi ci sta accanto scordandoci che spesso si brilla di luce riflessa. E fin quando l’Ego dell’apparenza e dall’Avere prenderà il sopravvento sull’Io dell’Essere e della Sostanza e il senso di frustrazione, l’insofferenza e il malcontento continueranno ad occupare il cuore della gente, non potrà esserci spazio né per la Felicità tanto meno per l’Amore ; quell’Amore che continuiamo a rincorrere ma che abbiamo troppa paura di raggiungere.  Nessuno sarà mai in grado di amare qualcuno se non impara ad amare se stesso e, solo quando si capirà che la felicità alberga in ognuno di noi e va ricercata nelle piccole cose, si potrà essere realmente felici.

Teresa Anania

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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