“Finché il Sangue non ci separi”, di Alessandro Russo

MONITI
A volte basta un lampo
per accendere
i dubbi del tempo,
e allora il sereno,
ammantato di sole
certezze, resta
a guardare
dietro veli di nuvole
come un ozio miope.

“Finché il sangue non ci separi”, titolo di questa seconda pubblicazione di Alessandro Russo, è anche il titolo di una delle poesie che compongono la silloge.
Il sangue è quello fraterno ma il cui sostantivo che ne deriva, fratellanza, ha spesso un significato che resta impresso solo sulla carta.
Apre la raccolta, un testo “dedicato” al quel maledetto virus che si è insinuato nelle nostre vite stravolgendole dall’interno; che ha cambiato il nostro modo di approcciarci alle persone, che ha seminato zizzania anche tra familiari, che ha fatto dimenticare il significato della parola umanità. Ha minato il nostro equilibrio mentale e interferito nella nostra quotidianità e nei nostri rapporti col mondo esterno. Ci ha isolati e incattiviti.
Tante le tematiche affrontate e le metafore utilizzate per parlare anche di argomenti non proprio comuni. Si parla di immigrazione, di amore materno, di calcio, di fede, di difficoltà di ogni genere. Dell’incapacità di evitare l’omologazione e della necessità di farlo; di accoglienza divina; di imparare a lasciarsi il passato alle spalle guardando al futuro ma senza perdere di vista il presente; di sottomissione, di desideri. Non mancano un’ode alla città di Napoli e una al genio di Leonardo da Vinci.
Interessante, la silloge, sicuramente dal punto di vista sociale ma forse più che parlare di poesia occorrerebbe inserirla sotto altra tipologia letteraria. Al di là della mancanza di rima o di verso, assolutamente non strettamente necessari alla poesia, tanto meno al pensarla come dotata di romanticismo e sentimento sdolcinato o mieloso, quello usato dal nostro autore è un genere letterario che fatico a comprendere e ad annoverare tra la poesia. Tra i suoi componimenti sembra a volte di leggere qualcosa che solo chi ha scritto può decifrare, e non per la mancanza di contenuti ma per la
tipologia di scrittura vera e propria.
Non me ne voglia l’autore, il mio è un punto di vista estremamente personale e probabilmente non condivisibile da quanti riescono ad apprezzare tale modus di reinventare la poesia.

Finché il sangue non ci separi


Siamo ancora fratelli,
ma continuiamo a parlarci
affinando la lezione
che imparammo a Babele:
ogni cosa del mondo
non è mai una sola cosa,
soprattutto se non ci va a genio,
e possiamo chiamarla
in modi diversi,
più o meno originali,
con ritmi scanditi da consonanti
che partono in marcia
o da sfilate chiassose di più vocali,
purché alla fine
ce ne venga un vantaggio.
Restiamo fratelli,
ma continuiamo
a tatuarci le mani

coi pigmenti del sangue di Abele,
senza provare rimorso.

Teresa Anania

Descrizione


“Attraverso la poesia, Alessandro Russo sfaccetta il diamante grezzo dell’amore,
dell’amicizia, del vivere quotidiano, rendendo luminosa ogni cosa. In “Finché il
sangue non ci separi” si trova così quel vivere tutti le stesse paure, i medesimi
desideri” (dalla prefazione di Ylenia Bagato).

AUTORE: Alessandro Russo
EDITORE: Leonida
USCITA: Gennaio 2023
PAGINE: 80 – Rilegato
EAN: 9788833741536
PREZZO: € 15,00

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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