L’amore non conosce età né regole ed è il solo in grado di muovere il mondo; un cuore innamorato non invecchia mai…
Amish giovane ragazzo indiano trapiantato in Italia; Zaira, splendida ultranovantenne profondamente attaccata alla vita, (nonostante tutto), metaforicamente assimilabile ad un moderno e femminile Dorian Gray; un giardino ricco di fiori e piante che sapientemente collocate parlano un linguaggio ben preciso e dettagliato. Romanzo ambientato a Bologna dove Amish si trasferisce in cerca di “fortuna” e per poter dare un aiuto economico alla famiglia di origine rimasta in India. Amish non riesce ad andare oltre ai propri dogmi culturali in merito al ruolo della donna nella società e, pur convinto che all’interno di una coppia debbano prevalere l’amore e il rispetto, non accetta che la donna possa essere emancipata e vestire in maniera troppo libertina ai suoi occhi. Convinzioni culturali talmente radicate da creargli non poche difficoltà nei rapporti interpersonali specie col sesso opposto.
… Amish amava l’India … ma nello stesso tempo la odiava profondamente. … Ogni donna che non si sottomette all’uomo è giudicata indegna e ribelle e, come tale, da punire. … Aveva promesso a se stesso che lui non sarebbe mai stato così, che darebbe stato un uomo diverso, che avrebbe avuto riguardo e venerazione per la sua donna, che non l’avrebbe toccata mai con un dito, che non l’avrebbe mai costretta a soddisfare le sue esigenze sessuali contro la sua volontà. … Non avrebbe mai accettato del tutto la cultura libertaria che nel paese occidentale si respirava, eccessiva a suo parere, ma almeno lì i diritti fondamentali di ognuno erano rispettati. … si era illuso che la donna della sua vita potesse essere tutta pazienza, dedizione, fedeltà, e un giorno moglie e madre amorevole. Non concepiva la sua totale indipendenza…
Il suo essersi mantenuto agli studi grazie al lavoro da commesso in un negozio di fiori, diventa il suo passaporto d’ingresso al civico 69, un palazzo storico immerso in un paradiso tutto da scoprire e interpretare… Un giardino “progettato” con sapienza e dovizia di particolari; ogni angolo ha qualcosa da comunicare, ogni pianta, ogni albero, ogni fiore con la loro simbologia e il loro significato traboccano sentimenti e stati d’animo di chi, profondamente deluso e tradito, ha deciso di trincerarsi all’interno di un mondo fatato, criptico ai più, ma fortemente loquace con chi come Amish, conosce il linguaggio di ogni pianta e cosa voglia comunicare non solo la simbologia ma la disposizione e la vicinanza a determinati arbusti piuttosto che ad altri. Tutto urla silenziosamente lo stato d’animo, le intenzioni, il carattere, le emozioni, i sentimenti e il vissuto del proprietario. Zaira, è lei l’artefice di tanta genialità. Zaira, che in arabo vuol dire “rosa” la regina per eccellenza tra le colture floreali. Zaira è alla ricerca di un “uomo di compagnia”, nel significato proprio del termine; qualcuno col quale trascorrere del tempo a parlare e confrontarsi. Donna estremamente intelligente, colta e dotata di una femminilità spiazzante nonostante i suoi 92 anni e, naturalmente predisposta all’utilizzo della seduzione al pari, se non meglio, di una ragazzina. Sarà grazie a lei che Amish inizierà a mettere in discussione le sue credenze e il suo essere culturalmente maschilista, rendendosi conto che l’amore non fa rima né con gelosia né con possesso, ma è un treno da afferrare al volo quando passa; una farfalla da accarezzare con delicatezza per evitare di spezzarne le ali… nulla è scontato e niente è per sempre… Zaira sarà il suo mentore, colei che gli farà aprire gli occhi accettando tutto ciò che ha sempre guardato e non ha mai visto… Ma il destino spesso mescola le carte in modo assurdo e le stagioni della vita a volte rischiano di sovrapporsi e incrociarsi, precipitando imprevedibilmente in labirinti fatti di specchi dai quali è complicato uscirne indenni.
Un romanzo dalla narrazione colta che affronta la tematica del rapporto uomo-donna da una prospettiva diversa dal solito e, che presenta già nel titolo la metafora della vita; l’autunno, la stagione preludio dell’inverno quale passaggio obbligato a quella che sarà la via del tramonto verso il capolinea…
Un bel romanzo, ricco di emozioni e sentimenti contrastanti e contraddittori. Scrittura visiva che conduce il lettore all’interno di un viaggio riflessivo e introspettivo fatto di simboli, colori e linguaggio silenzioso, dettagliato, coinvolgente e affatto banale e dove, l’amore nelle sue mille sfaccettature e continuamente sorprendente, è il protagonista incontrastato. Consigliata la lettura.
Teresa Anania
Autore: Roberto Chirico
Titolo: Giardino d’Autunno
Editore: Haiku Edizioni
Collana: Pop
Uscita: 2018
Pagg.: 141-Brossura
Prezzo: €. 11,50
TRAMA:
Ad Amish, un giovane indiano che vive in Italia in cerca di fortuna per mantenere la sua famiglia d’origine, viene prospettata l’opportunità di un lavoro molto particolare: essere l’uomo di compagnia di Zaira, una donna di novantadue anni ma nel pieno delle proprie facoltà mentali, ancora fisicamente in salute, raffinata e acculturata. La grande sensibilità della donna si esprime attraverso la cura di un meraviglioso giardino che rappresenta sé e la sua storia, i suoi amanti e le passioni di un tempo. Zaira e il suo giardino nascondono segreti capaci di far crollare le radicate convinzioni maschiliste di Amish, mostrandogli una visione moderna e più “umana” della donna.
Roberto Chirico nato a Mulhouse, in Francia, il 14 marzo1970, ha vissuto fino alla fine del Liceo Scientifico in Puglia, nel Salento. Dopo brevi parentesi di lavoro e di avventura a Barcellona e a Milano si trasferisce a Roma.Vive e risiede dal 2000 in Abruzzo a Mozzagrogna (CH). Insegnante di sostegno e d’inglese nella scuola secondaria di 1° grado, ha svolto attività di formazione nel campo della comunicazione interpersonale e ha lavorato per anni nel sociale con varie categorie svantaggiate, in particolare con i diversamente abili. Sposato dal 2000 e padre di due figli maschi. Vincitore di alcuni premi letterari, vanta diverse pubblicazioni nell’ambito della narrativa, tra le quali: “La tattica di Oronzo”(Manni 2014), “Diseredati” (Tabula Fati 2015), “ La maledizione del Quadro” (Tabula Fati 2017).