Gli eroi sono tutti giovani e belli di Francesca Giannone , edito Abel books
Conflitti sociali e bisogni esistenziali, attraverso la fragilità dell’essere umano.
Parafrasando il famoso verso della canzone di Francesco Guccini, “La locomotiva”, l’omonimo romanzo di Francesca Giannone ci porta attraverso un trentennio, con una storia densa di realismo, ma non priva di emozioni.
E’ la storia di Edoardo Rizzo, un bambino cresciuto nell’amore della propria famiglia ma al quale non sono stati risparmiati eventi tragici che ne hanno determinato le scelte esistenziali.
La drammatica occupazione delle terre dell’Arneo, nel Salento, realizzata da un gruppo di contadini poveri che, con pochi mezzi, cercarono di rivendicare l’acquisizione di diritti più concreti sulle terre che lavoravano rappresenta, più di ogni altro evento, lo spartiacque fra la dimensione infantile e quella dell’impatto con la dura realtà delle condizioni di vita delle classe sociale contadina alla quale Edoardo apparteneva, completamente schiavizzata da un avido latifondista, il barone Tamburrino.
“Intanto in quelle settimane i preparativi per l’occupazione procedevano in modo convulso in ogni paese. Nelle sedi del partito e del sindacato, di giorno tra le campagne e di sera nelle osterie e pure di notte, nell’intimità delle stanze da letto, non si faceva che parlarne, progettare e prefigurarsi il futuro, quando ciascuno avrebbe finalmente avuto un pezzo di terra tutto suo.”
Edoardo ha sperimentato, dunque, già da bambino, proprio sulla sua pelle la prepotenza del potere e decide di combattere affinché il mondo possa cambiare attraverso un impegno politico estremo che lo condurrà a vivere l’esperienza della detenzione in carcere e a scendere a patti con la realtà, per poter sopravvivere a tale esperienza.
Ma nonostante le scelte successive che “l’eroe” del romanzo della Giannone farà lo porteranno a perseguire obiettivi molto differenti da quelli egualitari e di difesa dei più deboli, ereditati dal padre Lorenzo, in realtà Edoardo rimarrà fedele alle sue convinzioni giovanili e all’amore della sua vita, Claudia, con la quale aveva fatto nascere e perseguito il suo mondo ideologico.
E proprio questa dualità renderà quasi “schizzofrenico” il suo modo di vivere, perché se da un lato Edoardo diventerà un ingranaggio di una politica asservita alla malavita, dall’altro continuerà a coltivare dentro di sé un profondo desiderio di giustizia e di riscatto.
“C’è un modo diverso di fare, di ottenere le cose. Io l’ho capito tanti anni fa, che le battaglie era meglio farle da dentro. Farle da fuori, in questo Paese, non serve a niente. Bisogna mettere i piedi dentro la merda”, disse picchiettando il dito sul tavolino, tapparsi il naso e a volte ingoiarsela pure.”
Se il desiderio di avere una vita normale lo porterà a formare una famiglia con la donna che ha sempre amato e a perpetuare tradizioni e rituali, come i pranzi domenicali dalla mamma a mangiare il ragù, i compromessi alla base della sua nuova libertà, accettati dopo aver scontato la sua pena in carcere, lo condurranno a trasformare a strumentalizzare la lotta sociale in ricerca del potere personale.
La carriera nel sindacato diventerà infatti la via più facile per arricchirsi e per rendere più facile i loschi traffici di un boss, Rigoli, che finirà per strangolarlo con le sue richieste.
Il romanzo della Giannone è una dunque una lucida disamina dei comportamenti umani che mette in luce in modo efficace e essenziale, allo stesso tempo, come gli eventi della vita possano modificare i criteri di comportamento che ognuno ritiene funzionali per il perseguimento dei proprio ideali e degli obiettivi personali.
Ma, allo stesso tempo, di quanto sia difficile abdicare ai valori morali ereditati dai propri genitori, che segnano inevitabilmente il carattere di ciascuno.
E così Edoardo pur continuando a sentire forte nelle proprie orecchie il grido di sofferenza delle popolazioni che, insieme al padre Lorenzo, avevano provato a migliorare le proprie condizioni di vita, finisce per adeguarsi lentamente al modo di vivere consumistico dei decenni successivi, dominati dal boom economico e dalla crescita del benessere.
Ma il nostro eroe moderno, nonostante la evoluzione (o la involuzione, a secondo dei punti di vista) che lo porterà a diventare un uomo molto differente da quello che il padre e la madre avevano inteso crescere, riuscirà, a modo suo, a pagare quel debito di riconoscenza e a tenere in vita quel sentimento di amore infinito che lo legava da sempre a suo padre.
“Se avessi intuito che quello sarebbe stato l’ultimo dei momenti felici con mio padre, lo avrei spremuto fino all’ultima goccia per conservare ogni essenza di lui, di tutte le cose che sapeva e doveva ancora insegnarmi, di tutte le emozioni e i pensieri che nella sua breve vita lo avevano abitato. Avrei voluto domandargli e pretendere che mi rispondesse su tutto ciò che di lui ancora non conoscevo. Della sua infanzia, ad esempio, non mi aveva mai raccontato granché. Avevo capito che per lui era doloroso parlarne: ogni volta che gli chiedevo qualcosa dei miei nonni paterni diventava di colpo riottoso e sfuggente. Cosa conoscevo della sua vita prima che diventasse mio padre?”
Nel mare magnum delle narrazioni trasversali attraverso i decenni, in questi ultimi anni molto diffuse e molto apprezzate dai lettori, posso affermare con estrema convinzione che l’opera della Giannone ha molti elementi di originalità, amalgamando con maestria le vicende storiche con quelle umane e raccontandoci i sentimenti in modo intenso ma mai scontato.
“Erano arrivati al punto, constatò con amarezza, in cui non potevano fare a meno di mentirsi a vicenda per proteggere l’altro e sé stessi. Avevano smesso di essere complici, di giocare nella stessa squadra.”
I personaggi delineati sono incredibilmente veritieri e concreti nella personalità e nei bisogni, senza perdere la bellezza della descrizione letteraria che fa di Edoardo un uomo diviso fra la moralità e la fragilità.
E degli altri, dalla mamma al padre, dalla moglie Claudia al suo padrino Emanuele, archetipi umani al di là del tempo e dello spazio, coacervo della difficoltà di essere umani al di là delle difficoltà.
Lettura consigliata…sicuramente!!!
Titolo : Gli eroi sono tutti giovani e belli
Autore : Francesca Giannone
Editore : Abel book
La descrizione del libro
Qual è il prezzo del riscatto? Per Edoardo è la perdita: degli amici e della donna che ama. Ed è il tradimento: degli ideali che aveva ereditato e per cui si era battuto.
Cresciuto in Salento negli anni del secondo dopoguerra, Edoardo ha conosciuto in suo padre l’orgoglio del lavoro nei campi, lo sdegno di fronte ai rapporti di forza, la lotta politica e il suo tributo di sangue.
Trent’anni dopo – gli anni di Piombo – Edoardo paga col carcere un attentato fallito. Qui, col pensiero fisso a sua madre e alla sua donna, Claudia, si fa sedurre da promesse facili di libertà e di ricchezza. Entra nel sindacato, nella zona grigia tra la legalità e il crimine organizzato, al soldo della Sacra Corona Unita.
A spingerlo a tanto, a violare la memoria del padre e il suo sacrificio estremo alla ricerca di giustizia sociale – un sacrificio di cui Edoardo bambino fu testimone, e che ha ancora impresso negli occhi – è paradossalmente la volontà di riscatto. Ma a realizzarlo può essere solo il denaro…
Un romanzo di (de)formazione che si muove tra le età dell’innocenza e dell’esperienza, una parabola in cui il risarcimento ai Padri diventa inscindibile dal loro tradimento.