Gli occhi della basilica di Domenico Carpagnano

Gli occhi della basilica

Un noto e discusso imprenditore. in serie difficoltà economiche. viene ucciso nella Basilica di San Pietro a Perugia. Le indagini consentiranno al commissario Anselmi, responsabile della squadra omicidi della Questura di Perugia, di fare emergere storie di violenze domestiche, di usura, di ricatti, di vessazioni, di notizie addomesticate. portandolo. cosi a sospettare della moglie della vittima, di un suo amico, di alcuni suoi dipendenti e, non ultimo, dello stesso parroco della Basilica di San Pietro. Le vicende, apparentemente slegate fra loro, alla fine del romanzo si ricomporranno come tessere di un’unica storia e, ancora una volta, il noir diventerà il pretesto per parlare delle peggiori debolezze umane, ma anche delle bellezze di Perugia e, in particolare, della Basilica di San Pietro un vero e proprio museo, prima ancora che un luogo di culto nella quale, tra i mille tesori di cui si può godere visitandola, c’è Apoteosi dell’Ordine dei Benedettini (una tela di quasi novanta metri quadri, che non tutti sanno che è anche chiamata “la bocca del demonio’]
L’autore
Domenico Carpagnano avvocato è nato nel 1954 a Barletta, dove ha esercitato al libera professione fino al 2013. Nel 2014 si è trasferito a Perugia, città dove aveva completato i suoi studi universitari, per dedicarsi a tempo pieno alla pittura ed alla scrittura. Dopo ” Per una vita rubata” il suo romanzo d’esordio pubblicato nel Settembre 2016, si ripresenta ai suoi lettori con ” La verità comoda”, un thriller ambientato nel capoluogo umbro.

Introduzione

“Usciamo da pregiudizi e stereotipi” Papa Francesco, nel suo discorso di apertura della prima Congregazione Generale del Sinodo nel rapporto tra le generazioni.
In effetti, anche se tra meno di un mese accoglieremo l’anno 2020, non possiamo di certo affermare che le ferite, le piaghe della nostra società, siano guarite come avremmo sperato avvenisse. Casi di violenza domestica sono all’ordine del giorno, senza tener conto delle vittime di bullismo (un dato veramente allarmante), episodi collegati alla corruzione, alla mala vita, al degrado soprattutto morale. Questa è la “tela”che ci espone lo scrittore Domenico Carpagnano, nel suo coinvolgente thriller:Gli Occhi della Basilica.

Aneddoti personali

Di questo autore ho già avuto il piacere di leggere e recensire“ La Verità Comoda” e devo dire che anche questa volta è riuscito a soddisfare le mie aspettative. Molto bello il finale, per nulla scontato, e molto interessante e sorprendente il modo in cui sia riuscito a collegare così bene ogni singolo tassello al posto giusto.

Recensione

A volte si decide di leggere un libro per rilassarsi un po’, altre per evadere dalla quotidianità, altre ancora per vivere altre vite, poi c’è chi legge per imparare, approfondire molti concetti e poi vi sono quei lettori che sfogliano un libro per mettersi in discussione! Devo dire che chi decide di leggere “ Gli Occhi della Basilica” si renderà conto di quante riflessioni e meditazioni possano scaturire da queste pagine. Pur essendo un thriller, trama che ovviamente gira attorno ad un omicidio e quindi ai vari sospettati e ai vari indizi, questo libro abbraccia molte tematiche, purtroppo attuali e preoccupanti. A dirigere le indagini ritroviamo il commissario Anselmi ( già protagonista de La Verità Comoda) che, con la sua personalità e competenza, anche questa volta arriverà a conclusioni soddisfacenti. Molto approfondita l’analisi che l’autore delinea di ciascun personaggio, non tralascia alcun particolare e ogni dettaglio potrà risultare determinante. Viene ucciso il Cavaliere, datore di lavoro non tanto stimato dai dipendenti, e viene ammazzato proprio all’interno della Basilica di San Pietro a Perugia. La cosa sconvolgente di questa storia è il modo in cui la gente percepisce il concetto di morte; infatti a parte una persona nessuno sembra essere dispiaciuto per l’omicidio, quanto per il fatto di rimanere senza lavoro! Questa constatazione ci apre da subito quello scenario (alquanto povero di umanità) dentro al quale ci immergeremo per seguire il percorso delle indagini. Si sottolinea il fatto che senza raccomandazione difficilmente si può ottenere un lavoro, e si marca il concetto che il passato prima o poi torna a cercarti e allora non hai scampo se non quello di affrontarlo! Purtroppo riemergono fatti drammatici molto attuali, sto parlando della violenza sulle donne (proprio il 25 Novembre si è celebrata la giornata internazionale) violenza non denunciata, per paura, per omertà o per chi sa quale motivo. Si affronta il problema del bullismo nelle scuole che sprofonda in una vera tragedia, ci si scontra con i pregiudizi delle persone che definiscono addirittura malati e contagiosi alcuni individui per loro considerati “ diversi”.
In questo libro viene presentata la bellissima Perugia con le sue vie, i suoi locali, le sue chiese, soprattutto la basilica di San Pietro, con le sue meravigliose opere, i suoi tesori tutti da ammirare e apprezzare. Sono rimasta abbastanza colpita dalla curiosità riguardante “la bocca del demonio”, una tela di quasi novanta metri, l’Apoteosi dell’Ordine dei Benedettini.
Molto particolare il brano in cui l’autore parla del lago Trasimeno ( personalmente ci sono stata qualche anno fa e lo considero un luogo molto suggestivo) e molto emozionante anche il momento in cui lo scrittore “sfiora” il rapporto tra il Commissario Anselmi e suo padre.

Conclusioni

Ho apprezzato parecchio lo stile adottato dall’autore; una scrittura molto diretta ma efficace, un’analisi particolarmente accurata di tutto! Molto interessante il personaggio siciliano, d’altronde essendo palermitana ho sorriso più volte leggendo alcune frasi espresse in dialetto, a me molto familiare. Mi piacerebbe che nel prossimo libro Domenico Carpagnano approfondisse il rapporto tra padre e figlio
( mi riferisco al commissario Anselmi)e perché no, magari potrebbe nascere una storia d’amore tra il commissario e la donna dell’ospedale … per sapere di cosa e di chi io stia parlando non vi resta che leggere il libro!

Citazioni

“Commissario, era piena di lividi, sanguinava dal naso e dal labbro, ma non piangeva. Era come se le lacrime le avesse esaurite tutte o le avesse messe da parte per quando le fosse capitato qualcosa di peggio. Il peggio, con i mariti come il suo, è come il treno: può anche fare ritardo, ma arriva sempre in stazione. E’ più facile mettere a nudo il proprio corpo che non la propria anima. non c’è niente che sia più intimo dei nostri pensieri”.

Recensione di Alessandra Di Girolamo

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