Gotico Americano di Arianna Farinelli

Gotico Americano

Gotico Americano

Arianna Farinelli
È la notte delle elezioni. Bruna – che insegna Scienze politiche in un college di New York – è stata in tv per commentarne i risultati, ma l’angoscia che prova rientrando a casa non è dovuta alla vittoria del candidato repubblicano bensì al segreto che sa di dover confessare a suo marito Tom. Da tempo intorno al loro matrimonio si affollano lunghe ombre: quella dei genitori di Tom, italoamericani perbenisti, radicalmente conservatori come tanti immigrati delle generazioni venute dopo la prima; l’ombra del tormento del figlio Mario, che manifesta un precoce disagio verso il suo corpo maschile; quella dell’alien number attribuito a Bruna dalla burocrazia statunitense.
Questo libro è la storia di una famiglia, dei suoi segreti, delle sfide a cui è chiamata, ma è anche un appello rivolto a tutti noi. Yunus, il giovane studente afroamericano con il quale Bruna ha intrecciato una relazione, le lascia infatti un memoriale che è al tempo stesso una requisitoria contro l’ipocrisia delle nostre democrazie occidentali, un romanzo nel romanzo – la storia di un ragazzo per il quale l’estremismo religioso è la sola via per sentirsi fedele a qualcosa di grande – e una lettera d’amore.
Ciascuno dei protagonisti cammina solo, dentro un buio più forte delle luci di Manhattan, alla ostinata ricerca della propria identità. Arianna Farinelli fa della diversità – etnica, culturale, religiosa, di genere – la lente attraverso cui misurare il mondo in cui viviamo. Ci accoglie tra le ovattate moquette dell’élite occidentale, poi spalanca sotto i nostri piedi la voragine delle ipocrisie che la mettono in pericolo. E attraverso la voce di Yunus ci addita come specchio il quadro di Grant Wood, American Gothic: “Facce bianche di vecchi impauriti che pensano di proteggere il mondo con un forcone, ma il loro mondo già non esiste più”. È la voce di chi ha perduto tutto, tranne la speranza che le parole possano costruire ponti verso un futuro di uguaglianza e libertà.
Arianna Farinelli è nata a Roma nel 1975. Dal 2001 vive negli Stati Uniti. Nel 2009 ha conseguito il dottorato di ricerca in Scienze politiche e dal 2010 insegna al Baruch College della City University of New York. Gotico americano è il suo primo romanzo.

Introduzione

È la notte delle elezioni presidenziali americane. Bruna legge al figlio Mario “Giona e la balena”. Giona, ossia Yunus.
Yunus è uno studente afroamericano di vent’anni, allievo di Bruna docente universitaria precaria e lei s’innamora di lui. È un amore clandestino, perché Bruna è la donna di Tom, un uomo rimasto con l’io di bambino e che ha cercato in Bruna un surrogato dell’amore della madre, Amanda.
Tom è italoamericano, Bruna è italiana, venuta negli Stati Uniti per sposare Tom. Un matrimonio sofferto, quello di Bruna, perché l’ingerenza dei suoceri è stata insopportabile, come insopportabile per Bruna è la loro appartenenza alla società-bene americana.
Bruna soffre e solo Yunus riesce a lenire il suo patimento con il suo amore e la sua comprensione a dispetto della differenza di età, perché Yunus ha sofferto ed ha dovuto per forza crescere in fretta, forse troppo in fretta.
America, terra di democrazia e contraddizioni, dove chi ha la pelle nera ancora riempie le carceri e deve patire per avere un posto degno nella società. E non sono bastati otto anni di un Presidente nero per affermare che neri, bianchi, ispanici e gialli sono tutti figli dello stesso Dio.
Dopo l’11 settembre è tutto cambiato e dopo Al-queda e la guerra in Iraq è arrivata l’Isis con il suo Stato Islamico, che applica la più dura Sharia e che vuole distruggere tutto ciò che islamico non è, volgendo il suo sguardo a Occidente. L’Isis, attraverso i suoi canali, recluta migliaia di giovani e li manda in Siria nei suoi campi di addestramento. Yunus, un giorno, viene ricercato dalla Polizia perché è sparito e Bruna non l’ha più rivisto. È’ andato in Siria, a Mosul, con il suo amico fraterno Mohammed, entrambi reclutati dall’Isis.
Bruna è incinta di Yunus, ma egli, questa volta, non riesce a uscire dalla pancia della balena e resta sotto tre strati di oscurità.

Recensione

In questo romanzo di Arianna Farinelli, con brivido è ripercorsa la condizione esistenziale di Bruna – e non solo – trasferitasi negli Stati Uniti, a New York, per compiacere allo sposo Tom e alla famiglia di questi. Bruna è la protagonista assoluta, perché lei influenza le vicende esistenziali del marito Tom e, in parte, di Yunus, il suo giovane amante. L’autrice, con assoluta padronanza di analisi introspettiva conferita a Bruna e Yunus, fa cogliere di questi gli aspetti determinanti dei loro tratti psicologici. Il lettore, quindi, vive nella lettura i dubbi e le angosce di Bruna ai quali lei non sa dare un perché e le sofferenze di James Brown, detto Yunus da quando si è convertito all’Islam; ma anche la sofferta condizione del figlio Mario, che crescendo si sente di diverso genere, nonché l’indole della madre di Tom, Amanda, che ha amato, ma anche non amato, il figlio Tom. Da questo mosaico di esistenze, la scrittrice trae materia per fare uno spaccato della realtà americana, con precisione e critica, di questo inizio secolo. Infatti, non si esime nel giudicare la condizione degli italo-americani, che anche forzatamente vogliono appartenere alla società-bene americana; l’atteggiamento che la società ha ancora verso gli afroamericani (quei figli di Cam che Dio condannò ad essere schiavi); la posizione degli Stati Uniti d’America nel contesto geopolitico mondiale, con quella funzione di stato poliziotto tanto cara al padre di Tom, Sal. Per questo non vengono risparmiati biasimi per la guerra in Vietnam, in Iraq, in Afganistan, dove gli Stati Uniti hanno sempre e solo vinto le battaglie ma non le guerre. Yunus, nel capitolo Gotico Americano, è colui che meglio tratteggia la condizione degli afroamericani, che riempiono i penitenziari spesso senza colpe, come successe a suo padre morto in una cella del carcere di Rikers, segno che il riscatto dei neri in terra d’America, nonostante questa sia considerata la migliore democrazia del mondo, è ancora tardo a venire. Con altrettanta dovizia di particolari, spiega quali siano le ragioni che inducono un giovane ad arruolarsi nell’Isis e con una lunga lista di se, vuol far comprendere che l’11 settembre 2001 e i fatti successivi di quel decennio e di quello successivo, forse non sarebbero accaduti.
Il ritratto che l’autrice fa di Yunus è quello di un ragazzo infinitamente buono, brillante negli studi, ma purtroppo sfortunato e vittima di un mondo che l’ha inghiottito e la storia con Bruna, anch’ella inghiottita dalla Grande Mela per certi versi a lei aliena, è l’unica parentesi della sua vita in cui si è sentito amato e protetto. Bruna invece trova in Yunus una risposta al suo bisogno d’amore, trovandone conforto, dopo anni di convivenza con un uomo che non è mai riuscito a recidere il cordone ombelicale con la madre.
La controversa figura di Tom, che tarda sempre la sera a suo dire per ragioni di lavoro, è anch’essa analizzata efficacemente dall’autrice per bocca di Bruna, perché Tom non è in grado di essere introspettivo, plagiato sin da piccolo dai genitori e con una sorella con la quale è sempre stato difficile comunicare. In fondo, Bruna a Tom non dà colpe e ha sempre sopportato quell’amore controverso, quanto effimero, appunto per amore. Nel finale del romanzo, Bruna scoprirà altri fatti sul conto di Tom, quando a questi confesserà di essere incinta di Yunus, sparito nel nulla, di fatto assoldato dall’Isis, che non saprà mai di essere diventato padre, ma che vivrà nel cuore di Bruna quando nascerà da lei il piccolo Giona: la sua palingenesi esistenziale.

Conclusioni

La piacevolezza della lettura è assicurata grazie a uno stile efficace che rende altresì i passi salienti sorprendenti. L’autrice è riuscita a tratteggiare minuziosamente i profili psicologici dei personaggi, anche di quelli minori, e con pregevole abilità ha descritto i contesti storico-sociologico-antropologici nei quali i personaggi stessi sono inseriti. Si nota una particolare cura nell’affrontare con il necessario spirito critico i temi preponderanti che caratterizzano la narrazione. Risultano altresì ben congeniati gli intrecci narrativi, la cui giusta misura non appesantisce, inducendo invece il lettore e tenere alta l’attenzione. È un romanzo che porta a riflettere grazie ai suoi messaggi diretti, che i personaggi stessi promanano, riguardanti temi ai quali non si può essere indifferenti.
È un romanzo che ben si colloca nel panorama narrativo contemporaneo e, a mio modesto avviso, è assolutamente da leggere.

Voto

5/5

Recensione di Giovanni Margarone

Pubblicato da Giovanni Margarone

Sono Giovanni Margarone, sono nato nel 1965 e scrivo narrativa. I miei romanzi rientrano maggiormente in quelli di formazione, per via dell’evoluzione che fanno compiere (innanzitutto interiore e non solo) ai protagonisti (dall’infanzia all’età adulta, risalendo sovente alle origini, scavando nella storia del personaggio). Forte è la componente introspettiva e psicologica, per cui il personaggio resta sempre e comunque l’elemento centrale delle narrazioni, che potrebbero essere quindi ambientate in qualunque luogo. Sono un autore che vuole scrivere per gli altri, perché diversamente la mia sarebbe un’attività monca, fine a se stessa. Interpreto la scrittura come il mezzo più efficace per trasmettere sentimenti, emozioni e per indurre alla meditazione. Questa interpretazione trascendentale della scrittura mi è assai cara, perché ritengo che la spiritualità faccia parte di noi stessi e che lo spirito vada nutrito. Ho finora scritto e pubblicato quattro romanzi: “Note fragili” (2018, seconda edizione), “Le ombre delle verità svelate (2018, seconda edizione), “E ascoltai solo me stesso” (2019, seconda edizione) e “Quella notte senza luna” (2018). Inoltre, nel 2019 un mio racconto “Il segreto del casone” è stato inserito nell’antologia “Friulani per sempre” – con postfazione di Bruno Pizzul - edito da “Edizioni della sera”. Nel novembre 2019 sono stato insignito di una “Benemerenza” dal Comune di San Giovanni al Natisone (UD) (dove risiedo) per meriti letterari. Sono membro della Commissione Cultura del Comune di San Giovanni al Natisone (UD). I miei romanzi hanno ricevuto numerosi premi letterari. Il mio sito ufficiale è https://margaronegiovanni.com/

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