Hermann Melville autore del meraviglioso ” Moby Dick”.

Il 28 settembre del 1891 moriva Hermann Melville autore del celebre romanzo “Moby Dick”.  Nell’anniversario della sua morte lo vogliamo ricordare con due sue belle poesie.

 

Traversando i tropici

Mentre la Stella Polare tramonta ai nostri occhi, 
la Croce del Sud sale in cielo,
ma la tua perdita, mio amore, mia luce,
sposa per una sola notte di nozze,
nessuna gioia che sorge supplisce.

Amore, amore, gli alisei soffiano a poppa
e te, da te, regolari allontanano.

Di giorno il mare blu e argentato
e il rintocco delle acque appena marezzate:
non queste né le stelle di Gama per te
agogno come Gama agognava la terra.

Desidero, ardo, mi volgo indietro
il cuore si getta a poppavia.

Quando, falciati dal nevischio, scendiamo
dove infuria l’anno inverso del globo,
la rosa tutta la tua veranda abbraccerà,
nondimeno il tuo cuore per me languirà,
che doppio l’ultimo tremendo capo del mondo.

O amore, o amore, questi oceani immensi:
amore, amore, par già di essere morti

 

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Presentimenti

Quando vedo le nubi atre dell’oceano addensarsi
sulle colline dell’interno e stendersi infuriando
nel bruno del tardo autunno, e la valle
fradicia rabbrividire d’orrore
e il campanile precipitare di schianto sulla città
allora penso ai cupi mali della mia terra
la tempesta che esplode dal deserto del tempo
sulla speranza più luminosa del mondo avvinta
al crimine più orrendo dell’uomo.

Adesso il lato oscuro della natura si staglia
e l’ottimismo sgomento si è dissolto
nemmeno per un bambino ha misteri il cupo ciglio
di quella montagna nera, solitaria.

I torrenti precipitano dalle gole urlando
e nuove tempeste si addensano dietro alla tempesta presente:
l’abete trema e si scuote nella trave
la quercia nella chiglia che solca.

 

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Herman Melville, . (New York, 1º agosto 1819 – New York, 28 settembre 1891) è stato uno scrittore, poeta e critico letterario statunitense, autore nel 1851 del celebre romanzo Moby Dick, considerato uno dei capolavori della letteratura americana. Tra le maggiori personalità dell’Ottocento americano, esplorò problematiche basilari dell’esistenza quali il rapporto tra uomo e natura, i limiti della morale comune, l’essenza del male. Tali temi sono compiutamente espressi in Moby Dick che solo a distanza di molti decenni verrà indicata come una delle maggiori opere della narrativa di tutti i tempi. In essa, la dissennata caccia del capitano Ahab alla balena bianca acquista i contorni di un dramma faustiano in cui l’uomo, nel tentativo folle di trascendere i limiti propri della sua condizione, condanna sé stesso e i suoi seguaci al baratro morale, all’annichilimento della ragione, alla morte. Approdò alla letteratura dopo aver trascorso alcuni anni come marinaio nella marina mercantile prima, su una baleniera poi. A ventisette anni esordì con Typee (1846), romanzo a sfondo esotico basato sulle sue esperienze di viaggio, sul temporaneo inserimento nella primitiva armonia delle popolazioni indigene della Polinesia, sull’ambigua, avventurosa fuga verso la “civiltà”. Questo stesso scenario fa da sfondo al successivo Omoo (1847), che accrebbe la notorietà di Melville riaccendendo il dibattito sulle critiche da lui mosse all’operato dei missionari in quelle terre, e al più ambizioso e composito Mardi (1849), in cui Melville tenta, con risultati alterni, la via dell’allegoria religiosa e politica. Con  Redburn (1849) e White Jacket (1850), le dinamiche interne all’organizzazione gerarchica della vita di bordo, già vista come microcosmo turbato da un più ampio conflitto di passioni umane, divengono il nodo centrale dell’indagine critica di Melville anticipando, seppure soltanto in embrione, il complesso sviluppo e la dimensione tragica cui quello stesso motivo verrà piegato in Moby Dick. La stratificazione di registri linguistici mutuati dalla Bibbia e dai modelli classici, dal teatro shakespeariano e dal linguaggio scientifico moderno, dà al testo melvilliano uno spessore mitico e un respiro che rendono quest’opera – che l’autore dedicò all’amico Nathaniel Hawthorne – unica nel suo genere. Il naufragio editoriale di Moby Dick contribuì al precoce declino della vena narrativa di Melville che col fallimentare esperimento nel genere psicologico, Pierre, or the ambiguities (1852), e con la scabra satira di The Confidence Man (1857) avrebbe concluso, non ancora quarantenne, la propria attività di romanziere. A The piazza tales(1856), una raccolta di racconti in cui compaiono lo splendido Bartleby, the scrivener e Benito Cereno (come Moby Dick tradotto in italiano da Cesare Pavese), faranno seguito le sue opere in poesia, Battle-pieces and aspects of the war (1866), Clarel (1876), i libri di viaggio e l’incompiuto Billy Bud (post., 1924), racconto lungo di cupa bellezza.

Teresa Anania

 

 

Fonte biografica: www.treccani.it

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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