Ieri, prima che sia tardi. Rossella Ghigliotti. Infinito edizioni.
L’apocalittico disse: “L’intelligenza artificiale non è un’opzione.
Presto noi saremo la sua opzione”.
(Fabrizio Caramagna)
Nella mia “carriera” di lettrice compulsiva mi è capitato di leggere i libri più disparati, a partire dal mio esordio nel Blog Il Mondo incantato dei libri, con un testo che ancora oggi ricordo con una certa ansia, vista l’astrusità dei concetti che esprimeva.
Non mi era però ancora accaduto di trovarmi fra le mani un romanzo totalmente innovativo, che coniugasse l’inevitabile convivenza con l’intelligenza artificiale, alla quale saremo stabilmente destinati nel futuro, con un sano attaccamento alla nostra “umanità”, come è successo con “Ieri, prima che sia tardi”, dell’autrice triestina Rossella Ghigliotti.
Protagonista principale e indiscusso della storia è Astor, un bambino dal nome alquanto strano e dal comportamento decisamente fuori dal coro: Astor non è particolarmente attaccato alla tecnologia, non ama l’abbigliamento di marca, non scimmiotta le abitudini dei suoi compagni cosiddetti trendy.
Eppure, andando a fare una semplice spesa al supermercato con sua madre, Astor si trova coinvolto in una vicenda al dir poco incredibile, che inizia con la conoscenza di una “cassiera-robot”, Sylvie, dalle fattezze di una splendida donna, la quale improvvisamente smette di funzionare, apparentemente per un blackout.
Ma quel che sembra spesso non è quel che è: il blocco della sinuosa Sylvie si rivela l’inizio di un’avventura fantastica nella quale il genere umano viene letteralmente plagiato dall’intelligenza artificiale, diventandone strumento di sperimentazione.
L’uomo, che ha creato la tecnologia per servirsene nel modo più opportuno, si trova a vivere una vera e propria inversione di tendenza: è la tecnologia che sembra dettare le regole che l’essere umano deve subire, al punto tale da sovvertire principi e priorità che pur hanno regolato la vita degli uomini per millenni.
Trattandosi di un romanzo imperniato sui colpi di scena, non “spoilererò”, come si dice oggi, nulla della trama, perché toglierei alle lettrici e ai lettori il piacere della scoperta, ma mi soffermerò sui personaggi, che sono, a mio avviso, la metafora collettiva dell’attuale mondo in cui viviamo.
“Cerchiamo di comandare quasi tutto della nostra esistenza: l’accensione delle luci all’interno della casa, il riscaldamento, la registrazione di un programma TV, i nostri simili per giunta, e gli animali domestici, razzi spaziali e macchine intelligenti, eppure non possiamo fare altro che sperare che tutto vada per il verso giusto.
A volte basta uno strano virus o un semplice sassolino dove non dovrebbe esserci, per rimetterci in riga e farci capire che non possiamo avere il controllo su tutto.”
Accanto ad Astor, testimonianza dell’adolescente moderno controcorrente, la penna della Ghigliotti delinea innanzitutto con grande vivacità le dinamiche dell’amore, attraverso il personaggio di Marta, la madre, una psicologa estremamente empatica ma, allo stesso tempo, impantanata in un matrimonio ormai spento e quello di Viola, teenager influencer, brillante ma complessa, di cui il ragazzo si invaghisce.
“Il primo sintomo di un amore malato è la dimenticanza…Un giorno lui si dimentica del compleanno di lei; un altro lei fa tardi con le amiche senza avvisare; un altro ancora lui si scorda di bloccare lo smartphone e lei gli becca le chat con l’amante. L’amore è un potenziale malato immunodepresso. Magari riesce a non beccarsi niente per anni, poi arriva un raffreddore, che degenera in una forte influenza, che a sua volta si trasforma in una bronchite cronica.
L’amore, quando si ammala, non guarisce mai del tutto”.
Attorno a loro tre, come in una compagnia teatrale, si raccolgono tutti gli altri personaggi, appellati da Astor con dei nomi che sono un condensato di ciò che rappresentano: Affetta e Imbusta, i due banconisti del supermercato che sembrano inizialmente mediocri dipendenti ma che rivelano una loro personalità ben precisa, Regi, uomo d’affari a cui il destino sconvolge tutti i piani, Tommaso, simbolo della trasgressione che affascina a tutte le età e molti altri ancora, che svolgono ciascuno uno specifico ruolo nell’architettura del romanzo.
Ma la vera prima attrice è Sylvie, la cassiera robot, protagonista di un’esperienza totalmente surreale, che riesce a trasformare la sua identità tecnologica in quella di una donna, con tutte le complessità che l’essere “umane” comporta.
“Conoscere le cose senza un minimo di esperienza è poco più di non sapere. Per esempio, so che la paura è uno stato emotivo che equivale al senso di insicurezza e di smarrimento, ma non ho idea di cosa succederebbe se avessi paura.”
Perché leggere dunque “Ieri prima che sia tardi”?
In primis per l’approccio dell’autrice all’avvento sempre più spinto dell’intelligenza artificiale, che ritengo estremamente originale e brillante, capace di rompere lo schema spesso troppo serioso con il quale questa tematica viene spesso trattata, pur portandoci a riflettere su alcuni aspetti molto complicati della nuova era che ci attende.
Ma, soprattutto, perché la cifra narrativa della Ghigliotti, già apprezzata nel suo precedente romanzo “Come gladiatori”, ha la capacità di costruire e far vivere personaggi che sono unici nella loro universalità e vivi nella loro immaterialità.
Se leggere vuol dire essenzialmente viaggiare, sicuramente questo romanzo ci porterà lontano con molti spunti di riflessione on the road e, visto che siamo a Natale, credo che sarà un dono assai apprezzato da mettere sotto l’albero, sia per i ragazzi che per gli adulti!
Buona lettura a tutti!
Un supermercato di provincia, una nuova assistente alle vendite. Non come le altre. Alcune persone in fila e, tra loro, un ragazzino curioso.
Una giornata qualunque di un futuro prossimo scandito da una sempre più ingombrante Intelligenza Artificiale diventa all’improvviso una pericolosa avventura per un bizzarro gruppetto di umani e una potenziale catastrofe per l’intero pianeta.
A raccontare con ritmo impareggiabile la vicenda è il quattordicenne Astor, un tipo sveglio, che delinea con semplicità e sottile ironia le contraddizioni e la psicologia di un mondo che corre veloce e lo fa in costante affanno. Proprio mentre la situazione si complica e tutto sembra ormai perduto, il mondo pare inaspettatamente guadagnare un’ultima possibilità. A patto che l’umanità faccia un passo avanti. A ieri…
Rossella Ghigliotti, classe 1971, nasce a Trieste, dove vive e lavora. Laureata in Storia, affianca alla propensione per le materie umanistiche la passione per la pittura, intesa come mezzo per esprimere la sua fantasia. L’esordio alla scrittura avviene nel 2011 con L’Esteta del Male, al quale fa seguito, nel 2012, Come gladiatori. Nel 2022 la mostra più recente di alcune sue opere, presentata nell’ambito degli eventi di Barcolana 54.
Con questo romanzo si stacca dal genere precedente per intraprendere un nuovo cammino, frutto di una maturazione personale e di un costante stimolo alla sperimentazione in generale.
ISBN: 9788868617097
Collana: Catalogo Stampati
Anno di pubblicazione: 2023
Numero di pagine: 200
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