Il caso David Rossi di Davide Vecchi

IL CASO DAVID ROSSI
IL SUICIDIO IMPERFETTO DEL MANAGER MONTE PASCHI DI SIENA

6 marzo 2013: David Rossi, uomo potente e in vista, manager responsabile dell’area comunicazioni della banca più antica del mondo, il Monte dei Paschi di Siena e braccio destro di Giuseppe Mussari, viene ritrovato cadavere nel vicolo Monte Pio sul quale si affaccia il suo ufficio, proprio in un momento in cui una vera e propria bufera si abbatte sul noto istituto di credito. È suicidio. Così da subito viene ritenuta la sua morte. Morte che però mostra innumerevoli stranezze, a cominciare dal fatto che il suo cadavere presenta ferite al viso, alla testa e al corpo non riconducibili alla caduta di oltre dieci metri, quanto piuttosto ad una colluttazione.
Ma facciamo un piccolo passo indietro: il 19 febbraio 2013 la polizia giudiziaria si presenta contemporaneamente in banca e a casa di Rossi per una perquisizione e, pur essendone uscito pulito, sarà questo un episodio che sconvolgerà non poco il manager al punto da fargli maturare l’idea di parlare con gli inquirenti. Confida la sua volontà all’amministrazione delegato di Mps, Fabrizio Viola due giorni prima del tragico evento:
“Ho bisogno di un contatto con questi signori perché temo che mi abbiano male inquadrato come elemento di un sistema e di un giro sbagliato. Se mi avessero chiamato a testimoniare glielo avrei spiegato, invece mi hanno messo nel mirino come se fossi chissà cosa. Almeno è l’impressione che ne ho ricavato. Avendo lavorato con tutti, sono perfettamente in grado di ricostruire gli scenari, se è quello che cercano… Vedo che stanno cercando di ricostruire gli scenari politici e i vari rapporti. Ho lavorato con Piccini, Mussari, Comune, fondazione, banca. Magari gli chiarisco parecchie cose, se so cosa gli serve. L’avrei già fatto anche prima ma nessuno me lo ha chiesto.”

Poi la tragedia che viene archiviata nel marzo del 2013 e solo dopo tre anni il caso verrà riaperto grazie al pm appena arrivato, Andrea Boni, che chiederà anche la riesumazione della salma. Ma ormai è trascorso troppo, troppo tempo. Molti elementi e reperti sono stati distrutti ed è impossibile a questo punto sperare di fare realmente chiarezza.
Ma cosa è accaduto veramente la sera del 6 marzo 2013? È stato suicidio, omicidio o istigazione al suicidio? Il potere ha davvero più valore di una vita umana?
Un libro ricco di particolari, estremamente scorrevole e chiaro, nel quale l’autore evince con minuzia di particolari le lacune, la superficialità delle indagini, le incongruenze e gli innumerevoli dubbi, ponendoli all’attenzione del lettore. Una morte sostanzialmente anomala, un suicidio “imperfetto” per il quale i familiari e non solo attendono ancora giustizia. Perché, purtroppo, non sempre la legge è uguale per tutti…

Fabiana Manna

Titolo: Il caso Davide Rossi un suicidio imperfetto del manager di Monte Paschi di Siena 

Autore :Davide Vecchi

Editore : Chiare lettere

Collana : Misteri Italiani

Prezzo : € 13

Davide Vecchi è un giornalista che si occupa principalmente di cronaca giudiziaria e politica. Ha seguito, tra l’altro, la vicenda Monte dei Paschi di Siena, il caso Ruby che ha coinvolto Silvio Berlusconi, il fallimento del Credito cooperativo fiorentino di Denis Verdini e lo scandalo veneziano legato al Mose. Ha svolto inchieste su Renzi e il potere renziano, con articoli ripresi dai principali media italiani. Ha lavorato per l’Adnkronos e «l’Espresso», dal 2010 è al «il Fatto Quotidiano».

La descrizione

Uno degli uomini più potenti e in vista di Siena, guru della comunicazione del Monte dei Paschi, per vent’anni ombra di Giuseppe Mussari, capo indiscusso della banca, il 6 marzo 2013 precipita dalla finestra del suo ufficio dopo aver avvisato la moglie che stava tornando a casa. Per la procura fin da subito è suicidio. Eppure il cadavere ha ferite dovute a una colluttazione. Un giallo italiano che ricorda i casi di Roberto Calvi e Raul Gardini. Un’inchiesta chiusa con troppa fretta, mille buchi e clamorosi errori nelle indagini. Questo libro entra nella scena del delitto attraverso documenti inediti e mette in fila fatti, perizie, lacune, testimonianze decisive. Un racconto attento e appassionato, minuzioso e pieno di suspense, che conduce il lettore a un passo dalla verità. Davide Vecchi ha seguito fin dall’inizio le inchieste relative a Mps. È a processo con Antonella Tognazzi, vedova di David Rossi, per aver pubblicato le mail che il manager aveva inviato all’amministratore delegato due giorni prima di morire. Un processo singolare, oggetto di interrogazioni parlamentari, del quale si è occupato anche il Global Freedom of Expression della Columbia University di New York, ritenendolo un tentativo di limitare la libertà di stampa.

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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