Il dolce sorriso della morte, Roberto Ottonelli

Il dolce sorriso della morte

Il dolce sorriso della morte – Un uomo, i suoi demoni, Roberto Ottonelli. Mursia editore

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“I sintomi traumatici non sono generati dall’evento scatenante stesso. Sono causati dal residuo congelato di energia che non è stato risolto e scaricato; questo residuo resta intrappolato nel sistema nervoso, dove può causare distruzione nel nostro corpo e nel nostro spirito.”

Peter A. Levine

Siamo il frutto delle ferite del passato, oppure, come sostiene una parte della psicologia, di fatto le nostre azioni sono completamente aliene da quanto ci è capitato? La diatriba, in merito, è sempre aperta, anche se è evidente come molte persone che durante il periodo infantile hanno subìto molestie e abusi, crescono alimentando rancori e malcontenti, che non di rado sfogano verso i propri simili. A volte sono improperi, atti votati al maltrattamento e alla prepotenza, altre sono violenze psicologiche, altre ancora sono vere e proprie violenze fisiche, che possono sfociare in percosse, stupri, barbari omicidi. La cronaca, purtroppo, è piena di episodi infausti e dolorosi: ovunque, nel mondo, succedono eventi che sottolineano come sia quasi impossibile tutt’oggi parlare di evoluzione umana…

Marco Bordoni è un uomo di trentasette anni, laureato in Biologia. Avrebbe voluto iscriversi alla facoltà di Psicologia, ma non era riuscito a superare i test d’ingresso. Alla fine, grazie a un corso serale, si ritrova a fare il promotore finanziario, ma non eccelle nemmeno in questo settore. Metodico e preciso, una sera si reca a casa dei coniugi Ravaglia per far loro visionare un contratto, dove lo attende solo la moglie, perché pare, il marito si è trattenuto in ufficio oltre il solito. La donna, presumibilmente poco entusiasta del suo rapporto di coppia, cerca di provocarlo.

“Aveva ragione mia madre. Lo diceva sempre. Stai attento alle donne, dammi retta, sanno come farti perdere la testa e rovinarti, non ci cascare, figlio mio. Mi metteva sempre in guardia dai pericoli, senza i suoi consigli sarebbe mancata una parte di me. Avevo il lavoro, certo i colleghi mi prendevano in giro, ma in fondo erano delle brave persone, sempre allegre, e poi me ne tornavo a casa tranquillo. Dove ero al sicuro, niente e nessuno poteva farmi del male. Non più.”

La vita di Marco è sempre stata priva di slanci, di emozioni. Fin da piccolo la sua è stata piuttosto una non-vita.

“A scuola ero un po’ lo zimbello di tutti a causa, credo, dell’aspetto. Ho sempre preferito isolarmi, non dare confidenza rischiando di restare deluso. Per le ragazze sembravo trasparente nonostante la mia mole e iniziai a temerle. Più le osservavo più mi sentivo non all’altezza, mi atterriva la loro disinvoltura, la loro aggressività. Quando d’estate diventavano profonde le scollature e corti i pantaloncini sudavo freddo ogni volta che qualcuna di loro si avvicinava. Non capitava mai in modo intenzionale, di solito mi trovavo sul loro cammino per caso. Molto meglio restare in disparte, far parte della mobilia. Non avevo la minima esperienza, se avessi dovuto portare fuori una ragazza per un appuntamento cosa mai le avrei potuto proporre? A parte di venire a mangiare qualcosa a casa con mia madre non mi sarebbe venuto in mente altro. La mia non vita.”

A vederlo, Marco, è un ragazzone taciturno, molto sulle sue, ligio al dovere ed estremamente rispettoso. Eppure dentro di se c’è un inferno inenarrabile, un dolore incolmabile, e il desiderio di compiere gesti inconsulti è ormai irrefrenabile. Decide di tornare a casa Ravaglia, stavolta indossando altre vesti…

“Presi in mano la testa del signor Ravaglia e la picchiai violentemente contro il muro. Ne rimase una macchia rossa sulla parete che avrei detto spatolata di quello che mia madre avrebbe definito un tortora. Il corpo cadde a terra inerme. Mi avventai su di lei (..). Le sferrai un pugno in pieno volto. Volò lontano picchiando con forza il cranio per terra. Sentii un rumore sordo, seco, nitido.”

La freddezza con cui compie il duplice omicidio è impressionante. Come se fosse guidato da una forza estranea a se stesso, agisce con metodo, restando impassibile all’orrore. E seppur distaccandosi completamente dall’accaduto, riesce a raccogliere in se alcuni pensieri…

“Se le emozioni che si muovevano dentro facevano parte di me allora avrei potuto farne uso, indirizzarle, incanalare quel potere e metterlo al mio servizio. Ero sorpreso dalle mie stesse riflessioni, non avevo la minima idea con cosa avessi a che fare. Poteva di sicuro avere qualche influenza mio padre, ma non volevo soffermarmici…”

Una zona di Milano trema: la mano omicida colpisce ancora e ancora. E l’ispettore capo Barzagli è chiamato per far luce su queste terribili morti. Non si risparmia: pur avendo in mano poche notizie e pur non essendoci una serie di condizioni che potrebbero rientrare nella casistica della serialità, studia la vicenda da ogni possibile angolazione. Non può e non vuole commettere errori, non più. Il ricordo di quei bambini uccisi ancora lo tormenta, giorno e notte.

“Fra le sue vittime che si suppone possano essere attribuite alla stessa mano non sussiste alcun legame, persone tra loro sconosciute, di rango ed estrazione diverse, mentre i seriali posseggono una certa ritualità nel loro incedere, anzi non è infrequente che avvicinino le prede cercando un contatto preliminare. C’è chi se la prende con i bambini, chi con le donne, chi è motivato da istinti sessuali o razziali. In questa fattispecie mancano tratti tipici…”

Allora come trovare la giusta soluzione? Quante vite dovranno ancora spegnersi prima di poter giungere a quella testa fredda e calcolatrice che anima una mano assassina?

In un crescendo di pathos, il romanzo di Ottonelli è strutturato in una trama precisa, dettagliata, tragicamente veritiera. Pagina dopo pagina le vicende diventano sempre più chiare al lettore, che accede nei meandri più torbidi della mente umana, fino ad approdare ad un finale sensazionale e inaspettato.

Ho sempre chiesto a mia madre chi fossero i buoni e chi fossero i cattivi. Volevo stare dalla parte giusta. Ma quale?» Milano, periferia sud-ovest. Marco Bordoni è un consulente finanziario che vive sotto l’ala protettiva della madre e teme qualsiasi contatto con il genere femminile, che percepisce come una minaccia, tormentato dagli incubi di un passato violento, fra un padre alcolizzato e un vicino di casa che abusò di lui. Sono quegli incubi ad alimentare il suo lato oscuro e il suo bisogno di uccidere, un bisogno da cui trae nutrimento, a suo modo, senza provare alcun rimorso. L’ispettore capo Barzagli indaga, con il supporto di uno psicoterapeuta esperto di profili criminali, sulla scia di omicidi brutali che insanguinano Milano e l’hinterland. Inizia a collegarli fra loro, maturando ben presto una vera e propria ossessione nei confronti del presunto autore, mettendo a rischio non solo la carriera, ma tutta la sua vita. Nell’eterna sfida fra il bene e il male il confine sarà molto più sottile di quanto si possa immaginare. Roberto Ottonelli (Milano, 1978) è network engineer e papà affidatario. Ha pubblicato Il Diavolo dentro (2017), Credi davvero (che sia sincero) (2020) e ha partecipato ad alcune raccolte di racconti. È vicepresidente e fondatore dell’«Associazione difesa donne: noi ci siamo», impegnata nella sensibilizzazione e prevenzione per il contrasto alla violenza di genere.

Autore: Roberto Ottonelli
Editore: Ugo Mursia Editore
Collana: Giungla gialla. Milano
Anno edizione: 2023
In commercio dal: 16 febbraio 2023
Pagine: 246 p., Brossura
EAN: 9788842565260

Roberto Ottonelli (Milano, 1978) è network engineer e papà affidatario. Ha pubblicato Il Diavolo dentro (2017), Credi davvero (che sia sincero) (2020) e ha partecipato ad alcune raccolte di racconti. È vicepresidente e fondatore dell’«Associazione difesa donne: noi ci siamo», impegnata nella sensibilizzazione e prevenzione per il contrasto alla violenza di genere.

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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