Il dolore oscuro di Giuseppe Calzi

Il dolore oscuro

Giuseppe Calzi
Dave si ritrova in un fitto bosco, nel buio e inseguito da qualcosa di indefinito, al quale ha da
poco cominciato a dare un significato. Sente passi da tutte le parti e sa che da un momento
all’altro la presenza gli potrebbe essere addosso. E se così fosse, sarebbe davvero la fine. Il buio
del bosco è rischiarato appena da una luce soffusa che in qualche modo gli indica una baracca di
legno. Anche dalla baracca filtra una luce, più intensa però rispetto al chiarore appena
percepibile dall’esterno. E’ lì dentro che si deve infilare Dave ed è lì dentro che la moglie, ormai
morta da diverso tempo, potrebbe aiutarlo.

Introduzione

Vincitore del premio Debutto di Wattys2016IT, è stato selezionato tra migliaia di libri, nel gruppo dei finalisti, del prestigioso concorso nazionale di narrativa ILMIOESORDIO2016 del gruppo editoriale L’ESPRESSO.

Aneddoti personali

Ho avuto già il piacere e il privilegio di leggere un altro romanzo di Giuseppe Calzi, “Mai più senza” e, sin da subito, ho percepito che anche “Un dolore oscuro” sarebbe rientrato tra le mie migliori letture…

Recensione

Dave ed Ellen vivono a Greenville, Maine. Sono giovani, felici, innamorati e pieni di aspettative. Davanti ai loro occhi solo un futuro roseo e promettente, solo amore e desiderio di condivisione. Fino a quando Ellen ritira i suoi esami in ospedale con esito devastante:
“FORMAZIONE TUMORALE DI DIAMETRO 2,5 CM LOCALIZZATA NEL PANCREAS. METASTASI A UNO STADIO EVOLUTIVO CRITICO, DISTRIBUITE CON MAGGIORE CONCENTRAZIONE NELLA REGIONE CENTRALE DEL FEGATO.
STIMATI DAI TRE AI CINQUE MESI DI VITA…”
La notizia distrugge irreversibilmente lo stato emotivo della coppia che, non dandosi per vinta, comincia un lungo viaggio della speranza, consultando centri oncologici di fama notevole siti in Canada, San Francisco, Los Angeles, Tucson, Denver, Atlanta. Un viaggio che segnerà non solo in modo definitivo ed inesorabile il destino di Ellen, ma anche, inevitabilmente, quello di Dave. L’uomo, infatti, si ritroverà a vivere situazioni paradossali, al limite della realtà. Omicidi e strane apparizioni lo proveranno fin nel profondo delle sue emozioni, ponendolo di fronte alle sue paure più recondite, inaccessibili e ignote. Sarà investito da un dolore senza eguali, che lo porterà a un punto di non ritorno…
Lo stile narrativo di Calzi è scorrevole, lineare e descrittivo. I particolari sono evidenziati egregiamente, e riescono a proiettare perfettamente il lettore nella fitta trama del romanzo.
Ma forse quello che mi ha maggiormente colpito è stata la descrizione essenziale e precisa delle emozioni: paura, angoscia, amore, speranza, rabbia, impotenza,dolore. Siamo tutti, sempre, potenziali Dave: la parte più vera e concreta di ogni individuo emerge in modo quasi irruento, soprattutto quando, inaspettatamente, ci si trova ad affrontare situazioni di forte stress che si vorrebbero negare o relegare nella parte più remota del nostro inconscio.
A mio avviso, un thriller psicologico e introspettivo di grande spessore; una lettura che funge da faro, pronto a illuminare la Dark zone tipica e insita in ogni essere umano.

Conclusioni

Lettura pregna di emozioni, che riesce a tenere incollato il lettore pagina dopo pagina e che presenta alcune sfumature riconducibili alla scrittura di King. Romanzo profondo, intenso, piacevole e introspettivo.
Più che consigliato!
Fabiana Manna

Citazioni

“Negli ultimi mesi Dave fu dominato, quasi posseduto, da una sensazione predominante di rabbia infinita. Tentava, probabilmente invano, di celarla alla moglie, ma quel sentimento lo stava logorando dentro, proprio con la stessa spietatezza con cui il male divorava Ellen. Di giorno soffriva, covando dolore. La notte piangeva, accumulando oltre ogni limite rabbia contro quel mondo tutto sbagliato.

“Io sono Colui che tu vuoi che sia… Sono Colui che vi dividerà per sempre. Ti allontanerò definitivamente da lei.”

“Cosa poteva essere l’inquietante ombra che aveva visto nei mesi precedenti la morte di Ellen? Poteva essere connessa con le premonizioni avute sugli omicidi? Perché non era più apparsa dopo la morte di sua moglie?”

Grande è la porta e la strada che conduce alla morte… Piccola è la porta e stretta è la via che conduce alla vita…”

Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.