Autore: Filippo Semplici
Titolo: Il Faro
Editore: Delos Digital
Anno: 2018
Prezzo: €. 2,99 -E-book
Pagg: 109
Dopo aver letteralmente divorato “Ti guarderò morire”, mi sono cimentata ad affrontare un altro lavoro firmato Filippo Semplici, con la certezza matematica di non rimanerne delusa. Il Faro è un romanzo breve, un horror dagli echi di Lovecraftiana memoria, e la prima quartina di “Oceano” di Lovecraft, credo possa racchiudere brillantemente l’intero romanzo:
Talvolta sosto sulla riva Ove riversano gli affanni l’impetuoso efflusso, E le acque inquiete stridule gridano e sospirano Di segreti che non osan rivelare ……
Difficile recensire senza fare spoiler ed è per questo che mi limiterò a poche informazioni riguardanti la trama vera e propria. Una famiglia come tante, Tommaso e Giulia, un bambino “speciale”, Marco, e una cagnolina di nome Luna. Una famiglia con grosse difficoltà economiche, vittima di uno strozzino e che ad un certo punto vede prospettarsi il miraggio di un lavoro ben remunerato, sei mesi su un’isola deserta nell’Oceano Pacifico, dove Tommaso in qualità di guardiano del faro avrà il lauto compenso di 180 mila euro. Lavoro coordinato da Enti governativi e Militari. Dettagliata la descrizione dell’isola, dei personaggi e dell’evolversi delle giornate. Il tutto narrato in prima persona con la tecnica del diario, con una data di inizio e una di fine 31 agosto/03 ottobre 2015. La lettura è scorrevole, dinamica, incalzante e si sussegue con un ritmo veloce e per nulla pesante. Si rincorrono tutti gli stati d’animo noti all’essere umano, su ognuno dei quali aleggia fin da subito il mistero e il fascino dell’ignoto, in cui fanno da cornice la paura e il terrore nel vero senso del termine, perché mai nulla è come ci si aspetta o come sembra, e nulla è lasciato al caso. ” Il sentimento più forte e più antico dell’animo umano è la paura, e la paura più grande è quella dell’ignoto” direbbe Lovecraft! Un romanzo che inizia sotto le mentite spoglie di una calma apparente, di un sogno che si avvera, ma i sogni a volte celano gli incubi peggiori, quelli in cui la realtà supera la fantasia. A differenza di ciò che si possa pensare, non ci troviamo di fronte a scene cruente e sanguinarie, bensì ad una raffigurazione psicologica a tinte forti, paragonabile per certi aspetti ad alcuni dipinti di Kandinskij, capaci di suscitare emozioni profonde che coinvolgono a 360° l’ignaro spettatore/lettore, dall’inizio alla fine. Dove la paura oscilla su un filo sottilissimo tra raziocinio e follia. Un horror da leggere tutto d’un fiato, dove apparire ed essere sono solo due verbi che trascinano verso un finale affatto banale e per nulla scontato.
Teresa Anania
Filippo Semplici, nasce il 21 settembre 1976. Lavora come impiegato in una grande azienda di autocaravan, e ama scrivere. Il suo primo racconto risale a vent’anni fa. I generi che preferisce sono horror, fantascienza, thriller e tutto quello che in qualche modo lo allontana dalla realtà, che vive sulla pelle tutti i giorni e che a lungo andare annoia. E’ cresciuto leggendo Poe, Lovecraft, King, Barker, Lansdale fino ad approdare agli italianissimi Faletti, Baldini, Carrisi, tanto per citarne alcuni. Possiede l’intera collezione di Dylan Dog, che custodisce peggio dei tesori di famiglia (che non ha). E’ un inguaribile appassionato di cinema horror e ascolta Rock e Metal. É membro dell’Horror Writers Association. Quando ha un po’ di tempo libero, si infila la tuta da ginnastica e si mette a correre, come Forrest Gump. Una quindicina di chilometri, tra gli splendidi paesaggi toscani. La maggior parte delle idee le ha “trovate” proprio così, durante il suo splendido hobby. O meglio, sono loro che hanno trovato lui. Esordisce nel 1999 con il racconto Il cucciolo, pubblicato da Fanucci e selezionato da Valerio Evangelisti. Nel 2006 pubblica il romanzo breve Senza paura per Tabula Fati. Pubblica inoltre numerosi racconti per la rivista Inchiostro e siti web. Nel 2009 è il momento de Il giorno dei morti, romanzo edito da Edizioni Esordienti Ebook. Nel 2015 pubblica il racconto Best Seller nell’antologia Esecranda 2015. Nel 2016 è finalista al torneo “Lo scrittore” edito da GeMs, con il romanzo Il paese, e sempre nello stesso anno vince il secondo premio del Premio Letterario Terni Horror Festival con il romanzo Il faro, selezionato da Tullio Dobner, storico traduttore di Stephen King. Il 5 settembre 2017 è uscito il suo ultimo romanzo, Ti guarderò morire, edito da Delos Digital.
TRAMA:
Rinunceremmo a un incarico di sei mesi in una splendida e deserta isola tropicale, al termine del quale saremmo ricchi? Solo uno stupido lo farebbe. Ma prima di accettare, faremmo meglio ad assicurarci che quel posto sia davvero… deserto.
Buongiorno Teresa,
Le scrivo in quanto alcune blogger si sono accorte che parti di questa recensione sono state copiate su un altro blog ( link http://idaa83.wixsite.com/leggereesognare/il-faro)
Siccome ho un blog di libri anch’io, e so quanto lavoro e soprattutto passione c’è dietro ad ogni singola recensione, mi sembrava giusto farglielo presente ;).