Il posto che ho scelto di Tonia Bardellino

Il posto che ho scelto. Tonia Bardellino

Il posto che ho scelto di Tonia Bardellino, edito L’Erudita

Tonia Bardellino evoca con la sua penna leggera, ricordi, emozioni e lettere dolcissime.

“La scrittura scava implacabile e spietata e quando non c’è più verso, né senso, s’è fatta poesia.”

“Il posto che ho scelto” è un titolo che mi rimanda subito alla “poesia” come luogo privilegiato per custodire i pensieri più riposti ed ora cerco curiosa di scoprire quanto di vero ci sia nella mia ipotesi.
Sfoglio il libro una prima volta per farmi un’idea generale della struttura e poi ritorno rapidamente alla prima pagina, per iniziare la lettura vera, quella che Tonia Bardellino mi consente, mettendo a nudo la sua anima, che respira nei versi che sfilano davanti ai miei occhi, liberamente, catturando i miei pensieri.
Non ci sono titoli di riferimento per incasellarli in un tema di fondo, ma semplici numeri. Sono frammenti, scaglie di emozioni, sono parole che il cuore ha lasciato libere di vagare e ora, ferme sulla carta, sono pronte ad approdare sulla sponda del sentire comune, dove le esistenze e i vissuti s’incontrano.
“Che venga pure la cattiva sorte o la noia maledetta.
Le insegneremo: la poesia, la musica e l’arte.”

“Ho il potere di trasformarmi in parola,
e di fare come la parola, quando se ne va a capo e ricomincia da sola.”

La prima parte dell’opera, con i suoi quarantaquattro componimenti, è un continuo flusso di nostalgia, desideri, speranze, certezze, quasi un dialogo, a volte, con Franco Califano, la cui presenza si ritrova nei versi come dolorosa assenza.

“Dentro la tua malinconia ritrovo la mia grazia.”
“Io spererò sempre nel tuo cantare roco.”
“Le canzoni continuano anche senza di te”

“Scrivere è un atto bulimico
che ho imparato da te”

E ci sembra di sentire proprio la voce del cantante, in alcuni versi:
“Roma soprattutto di notte
Sa essere tutto
Sa stringerti al petto con le sue mani amanti
E materne
Sa narrarti una storia
E rubarti quello che lei chiama er core”

La seconda parte, introdotta da un essenziale “Di Franco”, che campeggia sul foglio, è quella in cui ci ritroviamo con le frasi e i pensieri del cantante dedicati a Tonia, dattiloscritti, gli stessi che vediamo nelle foto successive, in cui invece appaiono scritti di suo pugno.
Una semplice ripetizione? Non direi. Semmai la scelta di rendere fruibili e visibili i pensieri che nei riquadri possono apparire meno chiari, qualcuno con cancellature e macchie di inchiostro. Documenti! Sono le tracce della vita: ricordi e segni sulla carta. Le vite passano, la memoria resta e con essa la gioia di essere “per sempre” nel pensiero dell’altro.

“Tu sei una delle poche persone rimaste nel mio tempo.
Uno dei ricordi più coccolati che mi sono portato dietro,
non permettendo agli anni che sono passati di invecchiarlo.”

E se per Tonia
“Farcela spesso è un lavoro di fino
Farcela è uno sforzo costante al quale votarsi per tutta la vita”


ora mi è più chiaro il titolo, perché “Il posto che ho scelto” è ben definito.

“Ti ritrovo qui.
Nel posto in cui coccolo, ingiallisco e sotterro ricordi.
Nel posto che ho scelto per metterli in salvo.
Nel posto che hai scelto per metterci in salvo.
Roma, ora, è nuda davvero.”


È qui l’assenza, il vuoto lacerante di chi resta e cerca disperatamente di guardare avanti, con il proprio bagaglio di ricordi, inseguendo i sogni.
È un fremito di vita che continua a pulsare …

“Ai sogni, talvolta, occorre coraggio.
Nella vita occorre coraggio.”


Maria Teresa Lezzi Fiorentino

La descrizione

Toni leggermente malinconici, ma carichi di amore, che si susseguono verso dopo verso, pagina dopo pagina. Poesie quasi come sospiri, parole appena sussurrate di ricordi, di desideri e vecchie emozioni. Versi delicati, che sfiorano, quasi carezzevoli. Sono queste le atmosfere delle poesie di Tonia Bardellino, che con la forza di una piuma evoca mondi ed emozioni… Solo qualche leggera digressione viene concessa dall’autrice, anche con richiami a Roma che ci portano all’interno della città eterna, soprattutto grazie alle dolci lettere di Franco Califano, riportate nella seconda parte, che toccano corde delicate, con la sua voce inconfondibile. Prefazione di Vittorio Sgarbi.

Scheda libro

Autore: Tonia Bardellino
Editore: L’Erudita
Anno edizione: 2021
In commercio dal: 7 luglio 2021
Pagine: Brossura
EAN: 9788867706822

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Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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