Il secondo piano di Ritanna Armeni

Il secondo piano

Il secondo Piano, Ritanna Armeni. Ponte Alle Grazie

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Il secondo piano è dove le suore francescane della misericordia nascondevano i perseguitati: gli ebrei.

Siamo nel 1944 e Roma è città aperta, sotto l’occupazione nazista che diventa sempre più violenta, più ingiusta fino all’arresto di tutti gli abitanti del ghetto.

Chi è riuscito a scappare, assolutamente per puro caso o forse solo fortuna, cerca riparo ovunque, e 7 ebrei, che in seguito diventano 12, bussano al portone del convento delle suore francescane della misericordia sulla Salaria, è un piccolo convento fuori mano, quasi nascosto ma che insieme a tanti altri nella capitale salva la vita a quasi cinquemila ebrei dalla deportazione e morte quasi certa.

Ritanna Armeni con un romanzo che racconta una storia vera, racconta un pezzo di storia. Le donne e la loro forza, il coraggio, la carità, il mettere al primo posto solo la vita.

Le suore nei tanti conventi di Roma che hanno compiuto atti eroici, era in gioco la vita. Le perquisizioni erano all’ordine del giorno. L’unica speranza che dava loro forza era data dal pensiero che i conventi appartenevano allo stato Vaticano che gli occupanti avevano promesso di non violare. Ma si era in guerra le promesse, gli accordi potevano cadere da un momento all’altro. Le ritorsioni erano all’ordine del giorno, proprio in quei giorni si consumò l’eccidio alle Fosse Ardeatine.

Il Vaticano non si era espresso in alcun modo, la madre superiora del convento Suor Ignazia, insieme alle sua consorelle, non conosceva la posizione del Vaticano, né sapeva se era giusto quello che si accingevano a fare, quando i perseguitati bussarono alla porta del convento. Cosa spinge questa donne a rischiare la vita ogni giorno? La carità, quella vera, che non ha paura, l’amore per il prossimo fino all’estremo sacrificio.

Ma Suor Ignazia e le altre suore non sapevano che il Vaticano non si era espresso in maniera ufficiale, ma nelle stanze dello stato Vaticano si nascondevano quegli uomini che avrebbero rappresentato la classe dirigente del dopoguerra e della ricostruzione, non sapeva che era proprio nelle stanze vaticane che si mettono timbri a false tessere annonarie e documenti per permettere alle suore nei conventi di accedere ai viveri necessari per sopravvivere e continuare ad aiutare, non sapevano che con la connivenza di un edicolante appena fuori le mura vaticane e un giovane : Giulio che aveva un cognome ben noto ai posteri, questo ragazzo che prendeva e portava le buste con i documenti contraffatti, non era altri che Giulio Andreotti. Non sapevano le suore che altri conventi nascondevano perseguitati, anche in numero maggiore, che altre suore facevano resistenza attiva nel silenzio di conventi.

Le suore, nell’immaginario collettivo sono le donne più soggiogate al potere degli uomini. In vaticano hanno ruoli di servizio. Ma è solo ignoranza nel senso etimologico del temine, nel senso di ignorare. Le suore sono donne libere, forti, reggono in silenzio dietro le quinte, una parte enorme del clero. Sono imprenditrici, storiche, organizzatrici, educatrici. Teologhe, dottoresse, ingegneri. Reggono da sole missioni in luoghi pericolosi del mondo, spesso pagando in prima persona. Sono donne capaci di bastare a se stesse, sono forse le vere femministe della storia, hanno un grande motore dentro, che le spinge oltre le donne laiche, la carità, l’affidarsi alla Vergine, la fede assoluta nell’aiuto dal cielo, le rende forti e vigorose.

L’autrice di questo bellissimo e avvincente romanzo, che racconta la storia è venuta a conoscenza di questa storia attraverso il racconto e i documenti raccolti da una suora, e la curiosità di conoscere una storia di donne eccezionali è stata ben presto sostituita dalla voglia di raccontarla.

Il secondo piano è un documento di rara bellezza di un periodo storico, duro e difficile. La fame, la paura, il terrore, la lotta della sopravvivenza hanno tirato fuori dalle persone che le vivevano atti di grande eroismo e carità, insieme ad atti terribili come coloro che collaboravano con gli occupanti o quelli che lucravano sul dolore degli altri con la borsa nera. La guerra che ha messo sulla bilancia l’essenza stessa dell’uomo: bene o male.

Le suore del convento della misericordia si ritrovano con 12 ebrei al secondo piano, le loro attività di tutti i giorni al primo piano, un’infermeria tedesca al piano terra, e come se non bastasse controllate a vista da Remo, il sagrestano della vicina chiesa, nostalgico del Duce e collaborazionista. Fino ad arrivare a quell’epilogo di gioia e di campane suonate a festa, nel giorno della liberazione di Roma, dell’arrivo degli americani. Il tutto alternato dal corsivo con gli avvenimenti storici di quei giorni, che aiutano il lettore a seguire con maggiore partecipazione emotiva la storia raccontata.

Una storia da leggere, uno spaccato della nostra storia importante. Ritanna Armeni ha dato luce a questo mondo sommerso, ai conventi, all’accoglienza, alla protezione. Una vera e propria resistenza attiva che nessuno storico ricorda o ha voluto raccontare.

In un convento francescano di periferia, tra i profumi del giardino e un nuovo quartiere in costruzione, suor Ignazia e le sue sorelle si trovano nella surreale situazione di ospitare al piano terra un’infermeria tedesca e al secondo alcune famiglie sfuggite per miracolo al rastrellamento del Ghetto. A separarli, solo una scala e l’audacia mite di chi non esita a mettersi in gioco fino in fondo. Roma, nell’ultimo anno di guerra, non è «città aperta». I tedeschi, a un passo dalla sconfitta, la stringono in una morsa sempre più spietata, gli alleati stentano ad arrivare, i romani combattono pagando con il sangue ogni atto di ribellione. In una città distrutta dalla fame, dalle bombe, dal terrore, gli ebrei vengono perseguitati, deportati, uccisi, come il più pericoloso e truce dei nemici. E la Chiesa? Mentre in Vaticano si tratta in segreto la resa nazista e il pontefice sceglie, più o meno apertamente, la via della cautela, i luoghi sacri si aprono ad accogliere – sfidando le regole e perfino alcuni comandamenti – chi ne ha bisogno. È così che Ritanna Armeni, con l’entusiasmo rigoroso e profondo di sempre, attraversa un passaggio cruciale della nostra Storia e dà corpo a una vicenda esemplare, che parla di coraggio e sorellanza, di forza e creatività, di gioia, paura, resistenza.

RITANNA ARMENI è giornalista e scrittrice. Ha lavorato a Rinascita, il manifesto, l’Unità, Liberazione. Capo ufficio stampa di Fausto Bertinotti, è stata per quattro anni conduttrice di Otto e mezzo insieme a Giuliano Ferrara. Ha pubblicato Di questo amore non si deve sapere (2015), vincitore del Premio Comisso; Una donna può tutto (2018); Mara. Una donna del Novecento (2020), vincitore del Premio Minerva; Per strada è la felicità (2021), tutti usciti per Ponte alle Grazie.

  • GENERE: Narrativa italiana
  • COLLANA: SCRITTORI
  • PAGINE: 288
  • PREZZO: 16.90 €
  • ISBN: 9788833319537

Pubblicato da Elisa Santucci

Sono Elisa Santucci, fondatrice ed amministratrice dall'8 luglio 2016 . Il blog nasce dalla mia passione per i libri da sempre, dalla voglia di parlarne e fare rete culturale, perché io penso che il web, i blog, i social si possono usare in tanti modi, io ho scelto di creare un'oasi culturale. io sono pienamente convinta che leggere ci insegna a pensare e a essere liberi. "Leggere regala un pensiero libero come un volo di farfalle, un’anima con i colori dell’arcobaleno , forza e creatività" è il mio motto. Editor freelance, correttore di bozze, grafica. Servizi editoriali .

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