Il soffitto di cristallo di Gianni Perrelli

il soffitto di cristallo

Il soffitto di cristallo

Gianni Perrelli
Livia Serantoni è la prima donna a ricoprire la carica di presidente del Consiglio della Repubblica italiana. La prima ad aver superato il soffitto di cristallo. Un traguardo diventato oggi la norma in Europa, ma quasi utopistico in un Paese machista come il nostro. Giorgio Recalcati è un giovane giornalista in promettente ascesa. Paolo Rizzi è un segretario di partito ormai dimenticato. Ognuno di loro ha pagato un prezzo. Forse troppo alto. Cosa e chi hanno sacrificato in nome della scalata al potere? Intorno a loro, il teatro della politica con i suoi intrighi di palazzo, le oscure battaglie di partito, le ipocrite compiacenze, le illusioni mediatiche e le sirene dei social. L’attualità è l’ennesimo capitolo di una ragion di Stato ormai esausta, sopravanzata dalla propaganda populista. La prospettiva è la paura di perdere tutto che induce all’errore o alla facile promessa. Come resistere? Livia lo sa: questa è l’ultima occasione che ha per convincere e convincersi che la politica non s’improvvisa, si costruisce. Giorno dopo giorno.

Introduzione

In un momento storico in cui la società ha forte bisogno di risposte a causa di una crisi senza fine e dell’aggravarsi degli squilibri sociali, con un’operazione politica, nata sulle ceneri dello scandalo di un capo di partito progressista e grazie a un accordo bipartisan di nemici politici ora alleati, viene nominata come Premier, per la prima volta nella storia italiana, una donna: Livia Serantoni. Ella ha avuto come suo mentore proprio quel capo di partito, Paolo, che invece di difendersi fino in fondo, pur proclamando la sua innocenza, decide di gettare la spugna e di dedicarsi nella sua originaria missione di medico nel cuore dell’Africa, là dove la gente soffre dimenticata e bistrattata da un Occidente opulento, troppo occupato a curare la sua superbia e il suo egoismo.
Paolo ha amato Livia, un rapporto personale che ha favorito la scalata della donna al suo nuovo ruolo istituzionale. Ma dopo la sua nomina, Paolo rompe quel legame amoroso e, dopo lo scandalo, va in Africa.
Livia è una donna tenace, odia l’ipocrisia e il compromesso. Pur essendo consapevole della sua posizione pubblica, non vuole rinunciare alla sua vita privata e al suo essere donna. È un’idealista pura, che ha sempre lottato contro le disuguaglianze sociali e l’iniqua distribuzione della ricchezza. Avversaria di una destra conservatrice, si trova tuttavia costretta ad accettare l’appoggio indispensabile di quella parte politica. È quindi a capo di un governo in cui gli avversari sono diventati alleati, per riuscire a creare un sistema di forze che riesca a neutralizzare i venti populisti e sovranisti che aleggiano su un elettorato sempre più confuso e indeciso.

Recensione

Una donna Premier. Questo, al di là di tutto, è il messaggio principale che Perrelli vuole mandare, un auspicio in una società, quella italiana, in cui la realpolitik è ancora fortemente maschilista sebbene si sprechino gli slogan contro la discriminazione di genere. Il soffitto di cristallo è stato per la prima volta sfondato, la politica italiana finalmente ha superato quel maschilismo ancestrale che lo ha sempre caratterizzato, ritenendo Livia Serantoni l’unica persona, grazie alle sue qualità politiche e umane, a poter condurre un governo composto da forze contrapposte, l’unico possibile a dare risposte concrete a un Paese sempre più insidiato da gravi problemi economici e sociali. Ma come sarà il suo percorso? L’autore, in questo romanzo, fornisce un’analisi dei plurimi aspetti del percorso di Livia, che avverte il peso della responsabilità e che vorrebbe separare la sua vita pubblica da quella privata, in un’era in cui ogni errore di ogni personaggio pubblico è sottoposto a macelleria mediatica.
Paolo, suo mentore, ex capo politico, dall’Africa vorrebbe dimenticarla, mentre lei vive un amore passionale e clandestino con Giorgio, un giornalista di destra. E in quest’ultimo contesto che l’autore tratteggia con piccante enfasi questo rapporto per far trasparire una trasgressività di Livia che non può apparire agli occhi dell’opinione pubblica a causa del suo ruolo, ma alla quale non vuole rinunciare. Livia la trasgressiva che deve, in forza del suo status, trasformarsi quando siede alla scrivania di Palazzo Chigi, assistita da Elvira, fedele e diligente attendente.
Il romanzo si alterna nei capitoli con le vicende di Paolo in Africa, come a far significare che fra lui e Livia ci sia ancora un ideale legame, che esula dalla mera attrazione fisica, così lei invia all’ex amante una mail ogni sera, alla quale Paolo non risponde. Paolo vuole dimenticarla ma non ci riesce, mentre sul web legge delle vicende istituzionali di Livia: dall’incontro col Papa, pregno di significati, a quello con il Presidente degli Stati Uniti. Una Livia spesso angosciata, tuttavia volta a condurre il suo compito con diligenza e dedizione come la coscienza le impone, sorvegliata da un capo di partito navigato quanto pressapochista e da un Presidente della Repubblica timoroso dell’esuberanza ideologica della donna.
Si tratteggia, durante la narrazione, una situazione politica che ricorda molto quella reale, con un “bollito” di 80 anni, donnaiolo e ricchissimo che continua a condizionare la politica, nonché alleato di governo con Livia, suo malgrado. Lei, da sempre con una pessima opinione su quell’uomo, dovrà comunque riceverlo e ascoltarlo, addirittura facendo con lui un paradossale accordo politico segreto.
Perrelli, in questo romanzo, fornisce un’idea realistica di come sia la politica con i suoi intrighi, i suoi compromessi pregni di ipocrisia e su come sia difficile, per un capo di governo, interfacciarsi sia all’interno del Paese, sia nelle relazioni internazionali, specialmente per una donna in una società ancora intrisa di avito maschilismo. La Livia capo di stato e la Livia donna di contrappongono e traspaiono così le sue debolezze, le sue passioni, le sue ambizioni, la sua trasgressione, ma anche la sua forza. Un ritratto umano scevro da ipocrisia, che l’autore analizza a 360 gradi tramite l’introspezione di Livia, donna intelligente, che deve combattere sempre e comunque solo per il fatto di essere donna, ma lei non demorde, assalta.

Conclusioni

Perrelli ha uno stile fluidissimo, piacevole e coinvolgente. Certi passi della vita di Livia sono piccanti – ma non volgari – ma in certi casi è necessario essere espliciti, sanguigni. Traspare nella narrazione una profonda conoscenza, da parte dell’autore, del mondo della politica e dei suoi intrighi; nonché un’abilità non comune nel descrivere l’animo umano sia nei pregi, sia nei difetti. La curiosità segue il lettore fino alla fine.
È un romanzo esilarante, fresco, plastico. L’autore con il suo racconto vuole trasmettere molteplici messaggi. Fra questi un monito a chi fa politica, di perseguire solo uno scopo: lavorare solo per il bene dei cittadini: cioè quello che voleva fare Livia, colei che ha rotto il soffitto di cristallo.

Recensione di Giovanni Margarone

Pubblicato da Giovanni Margarone

Sono Giovanni Margarone, sono nato nel 1965 e scrivo narrativa. I miei romanzi rientrano maggiormente in quelli di formazione, per via dell’evoluzione che fanno compiere (innanzitutto interiore e non solo) ai protagonisti (dall’infanzia all’età adulta, risalendo sovente alle origini, scavando nella storia del personaggio). Forte è la componente introspettiva e psicologica, per cui il personaggio resta sempre e comunque l’elemento centrale delle narrazioni, che potrebbero essere quindi ambientate in qualunque luogo. Sono un autore che vuole scrivere per gli altri, perché diversamente la mia sarebbe un’attività monca, fine a se stessa. Interpreto la scrittura come il mezzo più efficace per trasmettere sentimenti, emozioni e per indurre alla meditazione. Questa interpretazione trascendentale della scrittura mi è assai cara, perché ritengo che la spiritualità faccia parte di noi stessi e che lo spirito vada nutrito. Ho finora scritto e pubblicato quattro romanzi: “Note fragili” (2018, seconda edizione), “Le ombre delle verità svelate (2018, seconda edizione), “E ascoltai solo me stesso” (2019, seconda edizione) e “Quella notte senza luna” (2018). Inoltre, nel 2019 un mio racconto “Il segreto del casone” è stato inserito nell’antologia “Friulani per sempre” – con postfazione di Bruno Pizzul - edito da “Edizioni della sera”. Nel novembre 2019 sono stato insignito di una “Benemerenza” dal Comune di San Giovanni al Natisone (UD) (dove risiedo) per meriti letterari. Sono membro della Commissione Cultura del Comune di San Giovanni al Natisone (UD). I miei romanzi hanno ricevuto numerosi premi letterari. Il mio sito ufficiale è https://margaronegiovanni.com/

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