“Il Violino d’Argento”, di Giuseppe Anastasi

Il Violino d’Argento

In quest’epoca in cui tutto si sta impoverendo, ci si commuove dinnanzi a chi riesce ancora ad esprimere sentimenti attraverso la poesia. Si, la poesia è un’arma potente che, con grazia e passo leggero, riesce ad entrare nel nostro intimo travolgendolo. In questa prima raccolta, Giuseppe Anastasi rivela una forte componente irrazionale che suscita emozioni attraverso il linguaggio sublime e tradizionale del bel verso. Sono capolavori cinestetici che cantano l’amore,anche quello indicibile,la sofferenza che dilania, in cui si riscopre la bellezza delle nugae, delle cose semplici in una visione introspettiva dell’animo umano,in tutta la sua straordinaria complessità. (Prof. M. Cannistraci)

Introduzione

“Il sogno è una rigogliosa foresta dalla quale trarre impressioni e suggestioni, tuttavia evanescente, difatti un poeta sa che bisogna essere cacciatori tempestivi e abili, prima che tutto svanisca nella razionalità di un mattino qualunque”

Aneddoti personali

Recensire una silloge poetica non è mai semplice, non è un romanzo, e di solito la poesia, per antonomasia, fa storcere il naso…

Recensione

La Poesia è considerata dai più qualcosa di sdolcinato,di troppo romantico e forse anche un po’ fuori moda; genere letterario dei tempi passati quando manifestare un sentimento diventava qualcosa da “studiare a tavolino” quasi, per poter impressionare l’interlocutore di turno. Chi riesce a stupire in questo caso è lo stesso Poeta. Giuseppe Anastasi, giovane vate, autodidatta dal talento invidiabile, vanta un pluripremiato curriculum poetico di tutto rispetto e, dopo aver esordito nel 2016 con il Poema “La Grande Seduzione”, nel quale narra in 666 versi endecasillabi, dalla creazione degli angeli fino alla caduta di Lucifero, ha finalmente deciso di raccogliere in un’unica silloge il frutto di un “lavoro” ventennale, riunendo sonetti e liriche, premiati e inediti. Non c’è un ordine cronologico, un prima e un dopo. Ogni componimento riporta in calce il luogo, la data e in talune è addirittura trascritto l’orario della stesura; è possibile evincere inoltre la tipologia di Premio ottenuto. Un preambolo che funge non da spiegazione della lirica o del sonetto, bensì una sorta di biografia poetica nella quale imprimere il ricordo, il momento, l’azione legata a quella specifica poesia, fa da presentazione a quanto si andrà a leggere.
Liriche e sonetti dalla brillante capacità stilistica, grande attitudine all’utilizzo di un linguaggio colto, aulico, ricercato, raffinato ed evocativo. Liriche metriche in struttura elisabettiana, sonetti dal ritmo musicale in rima baciata, alternata e varia. Non ci troviamo davanti a versi sdolcinati come il genere poesia, può far pensare. La poesia è di per sé una forma d’arte e il poeta è un artista della parola, capace di esprimere in versi sentimenti, sensazioni, istinti, speranze, illusioni e stati d’animo di un preciso momento. Il Nostro Poeta trae ispirazione dalla vita vissuta, da ciò che lo circonda, da desideri reconditi e forse proibiti… basta un nulla per dare il La che farà vibrare contemporaneamente le corde dell’anima e del cuore accendendo quella lucina in grado di fornire le parole adatte a riversare su carta, con inchiostro indelebile, i moti perpetui di quell’ ES alla continua ricerca del proprio IO. Ogni sentimento, dall’amore alla sofferenza, alla malinconia, al vivere quotidiano trova la sua giusta collocazione.
Interessante la scelta della cover tanto quanto del titolo. Il violino viene definito “macchina di precisione” perché riesce ad equilibrare, forse più di qualunque altro strumento musicale, la forma con i vari elementi che lo compongono e, tutto ciò permette di armonizzare la qualità sonora prodotta. L’argento è un metallo prezioso estremamente duttile e malleabile. L’unione di questi due elementi è metaforicamente applicabile alla tipologia stilistica che caratterizza la penna del nostro Poeta. Per quanto riguarda la cover, lascio al lettore la curiosità di scoprire perché il bambino vede riflessa nello specchio non la propria immagine bensì un violino…

Si teme più un abbraccio d’un coltello
Puntato e in bella mostra per ferire,
In una società che rende orpello
Lo schietto
ed amicale interagire.

La fede è relegata tra i sofismi,
schiacciata da un si nasce e muore soli;
si vive barricati in egoismi,
attori di una farsa senza ruoli.

La guerra non è solo di trincea,
ma dentro ogni bisogno che si tace,
Convinti non esista panacea;

Chi specula sull’odio e si compiace
Combatte per distruggere un’idea:
La tenerezza è l’arma della pace.

Conclusioni

Non posso che complimentarmi con Giuseppe Anastasi per questa sua prima silloge, la prima, mi auguro e gli auguro, di una lunga serie, che gli amanti della poesia e non, potranno solo apprezzare, non solo per il contenuto ma anche e soprattutto per lo stile che lo caratterizza e lo allontana da quanti, pur arrogandosi il titolo di “poeta”, altro non sono che imbrattatori di fogli ove riversare pensieri sparsi, liberamente ed arbitrariamente definiti “poesia”

Teresa Anania

Voto

5/5

Citazioni

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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