Filippo Semplici, classe 1976, si avvicina giovanissimo alla scrittura. Amante di autori del calibro di Poe, Lovecraft, e Lansdale che ne influenzeranno inevitabilmente il suo stile, Filippo ha sicuramente le carte in regola per potersi affermare quale novello Stephen King italiano. I suoi romanzi “Ti guarderò morire” e ” Il faro” stanno riscuotendo enorme successo.
Recensione ” Ti guarderò morire”
Noi abbiamo rivolto qualche domanda a Filippo.
Ciao Filippo, ti diamo il benvenuto nel nostro Blog dove oggi parleremo dei tuoi romanzi “Ti guarderò morire” e “Il Faro”.
Non finirò mai di ringraziarvi per l’ospitalità, e per le belle parole che avete speso sui miei libri.
Raccontaci come nascono entrambi. E cosa ha ispirato la scrittura di “Ti guarderò Morire”?
Sono due romanzi completamente opposti, nati in momenti e tempi diversi, in risposta a stati d’animo contrapposti. Cronologicamente, “Il faro”, che è l’ultimo pubblicato, è anche il più vecchio. “Ti guarderò morire”, in particolare, nasce dalla rabbia che provo ogni volta di fronte a notizie di cronaca in cui, com’è ormai consuetudine, i deboli soccombono a scapito dei criminali, che sembrano sempre farla franca. Inoltre, nel mio girovagare per il web, mi sono imbattuto in certe leggende digitali davvero inquietanti, e ho deciso di approfondirle. Il risultato è in questo libro.
Il primo è un thriller, il secondo è un horror. Qual è la differenza secondo te?
Secondo il mio modo di vedere, la differenza non sta nelle emozioni che si cerca di trasmettere, quanto sugli argomenti. Un horror affronta spesso temi soprannaturali o ultraterreni, mentre un thriller ha l’obbligo di restare ancorato alla realtà.
I romanzi sono entrambi avvincenti anche per i non amanti del genere. Qual è il segreto che li rende tali?
Non ci crederai, ma… non lo so! A parte tutto, uso un tipo di scrittura abbastanza diretta, che va dritta al dunque. Forse questo costituisce un punto a favore.
Filippo uomo e Filippo scrittore, sono sovrapponibili o totalmente diversi? E quanto l’uno influenza l’altro?
Filippo scrittore scrive prevalentemente di notte, sperando un giorno di fare della scrittura il suo lavoro. Filippo uomo lavora otto ore al giorno in ufficio, per pagare quelle bollette che il Filippo scrittore non riesce a saldare! Nessuno dei due influenza l’altro, sono complementari per la loro sopravvivenza. E per la mia.
Come nasce la passione per tale genere letterario?
Dalla mia voglia di evadere dalla realtà. Non saprei spiegarlo in altro modo.
In entrambi i romanzi si fa molta leva sulla psicologia del lettore, pensi sia facile oggi manipolare la mente umana? E quanta influenza hanno secondo te i mezzi di comunicazione in senso lato?
Mi spiace dirlo, ma credo che oggi sia particolarmente facile manipolare la mente umana, innanzitutto perché noi per primi ci lasciamo andare a una vita sempre più vuota, meno attenta e superficiale. Questo fa sì che i messaggi, anche i più idioti, prendano il posto di quelli che davvero sono importanti. E i mezzi di comunicazione, soprattutto i social, fanno il resto; ormai li abbiamo nel sangue, nel DNA, che ci piaccia o no, dipendiamo dai loro contenuti.
Grazie al passaparola, ai social e ai blog, le recensioni dei libri hanno un effetto molto più diretto ed immediato. Quali sono, secondo te i pregi e i difetti di tutto ciò, e quanto peso hanno rispetto al passato per gli autori emergenti?
Il pregio fondamentale è indubbiamente legato alla visibilità, che per un autore emergente direi che è tutto. Il difetto, è che talvolta i lettori non le leggono fino in fondo, perché pigri o poco interessati. Sono anche blogger, oltre a scrittore, so come funziona il meccanismo. Ciò nonostante internet continua a rappresentare una risorsa ineguagliabile, che nel passato mai ci saremmo immaginati di poter sfruttare in modo così ampio.
In linea di massima chi scrive è anche un buon lettore. Tu cosa leggi? E quali sono gli autori oltre a Lovecraft, Poe, King etc.. che hanno ispirato Filippo scrittore?
Una volta ho stimato una media di circa quindici libri l’anno, più o meno di vario genere. Altri autori che apprezzo molto? Senz’altro Donato Carrisi, Eraldo Baldini, Carlo Lucarelli, Tiziano Sclavi. Senza dimenticare Joe R. Lansdale, che è uno dei miei preferiti.
Ogni romanzo generalmente ha un messaggio celato. Quali sono i messaggi di “Ti guarderò Morire” e de “Il Faro”?
Per “Ti guarderò morire” il messaggio è quello di fare attenzione al web, e alle sue trappole virtuali. Disintossichiamoci da internet e dalle sue illusioni, usiamolo solo per trarne la vera utilità che ci offre. Per “Il faro” invece il messaggio è legato all’importanza della famiglia: l’unione fa la forza, la disgregazione del nucleo, non è che la distruzione del singolo.
Perché li dovremmo leggere? E soprattutto a che pubblico sono diretti?
Perché dovreste leggerli? Perché mi fareste felice! Scherzi a parte, ti risponderò con uno slogan: se siete in cerca di storie a lieto fine, dove l’eroe salva la bella e “Vissero tutti felici e contenti”, allora NON leggete i miei libri.
Se dovessi usare tre aggettivi per descrivere e motivare “Ti guarderò Morire” quali sarebbero? E per “ Il Faro?”
Per “Ti guarderò morire”: crudo, reale, veloce.
Per “Il faro”: introspettivo, emozionante, riflessivo.
Ci sono state critiche negative e/o costruttive ai romanzi? E complimenti?
Tutt’oggi posso confermare con una certa soddisfazione di aver ricevuto appena due critiche negative, a fronte di quelle positive, che sono state molte, molte di più. Ci sono lettori che mi scrivono anche privatamente, per complimentarsi di questo o quell’altro libro. Ma le critiche servono per migliorarsi, quindi ben vengano.
Quanto tempo hai dedicato alla stesura di entrambi i romanzi e a quale ti senti particolarmente legato?
Per “Il faro” la stesura è stata spezzata in due tempi. L’ho iniziato circa dodici anni fa, ripreso in mano e concluso nel 2016. “Ti guarderò morire” invece si riallaccia a un vecchio racconto che avevo scritto, e deciso di ampliare. Al termine della riscrittura l’ho affidato all’editing di un professionista come Franco Forte, scrittore di fama internazionale e editor Mondadori. Dal suo parere, il romanzo ne uscì distrutto. Ho dovuto lavorarci per altri sei mesi, fino a quando lui stesso ne fu entusiasta, e mi propose di pubblicarlo. Pubblicazione che è poi continuata con “Il faro”. Quindi mi sento emotivamente più legato a “Ti guarderò morire”, se non altro per il sudore che mi ha fatto versare.
Qual è il tuo sogno nel cassetto? Progetti per il futuro?
Il mio sogno nel cassetto: arrivare un giorno a scrivere per vivere. Progetti? Sto lavorando a una serie di racconti da proporre ad alcuni concorsi molto importanti, ma soprattutto sono dietro alla stesura del seguito di “Ti guarderò morire”.
Dove è possibile acquistarli ? Esistono le versioni cartacee?
Entrambi si possono acquistare sul sito dell’editore, Delos Digital, ovvero al link:
http://delos.digital/autore/552/filippo-semplici. Ma anche nei maggiori store on line, come Amazon, Kobo, IBS, Google Play e molti altri. Attualmente esistono solo le versioni in ebook, ma ho da poco firmato per un cartaceo de “Il faro”, sotto un altro marchio editoriale. Ancora però non conosco la data di uscita.
Ti ringraziamo per il tempo che ci hai dedicato e attendiamo il tuo nuovo lavoro.
Sono a io a ringraziarvi per l’ospitalità, e ne approfitto per invitarvi a visitare il mio blog “Nero su bianco” (www.filipposemplici.com), dove potrete trovare tutto sulle mie pubblicazioni, insieme ad articoli sulla scrittura e un sacco di altri servizi gratuiti per autori emergenti.