Il colore delle rose un romanzo scritto a quattro mani da Lucrezia Daveri e Riccardo de Benedetti , affronta il difficile tema dei maltrattamenti in famiglia. Noi abbiamo parlato con Lucrezia e Riccardo ci hanno raccontato il libro dai loro diversi punti di vista.
Il colore delle rose la recensione
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Domanda: “Il colore delle rose” un libro scritto a quattro mani con una divisione netta dei due personaggi primari, Lucrezia impersona Angelica, Riccardo Giorgio come è nata questa collaborazione e come è nato il libro.
Lucrezia : Erano già alcuni anni che avevo scritto la parte di Angelica, ma contrariamente a ciò che di solito faccio, cioè spedisco subito ad alcuni editori il manoscritto. Con questo non mi decidevo. Lo tenevo in un cassetto e mi chiedevo il perché. Fino a che un giorno ho capito; non era completo. Mancava una voce maschile e solo allora sarebbe stato perfetto. Così mi sono messa alla ricerca del partner ideale. Poi mi sono ricordata di Riccardo che avevo conosciuto anni prima e con il quale avevamo parlato a lungo di letteratura. Ed è stata subito empatia.
Lucrezia tu nella tua attività di scrittrice utilizzi uno pseudonimo come mai questa scelta?
Lucrezia : Sono sempre stata una persona riservata. Pochi amici ma buoni. Quindi l’idea che la pubblicità di un mio libro mi rendesse conosciuta a chi non ho scelto personalmente, non mi garbava. Ecco perché uno pseudonimo era doveroso verso me stessa.
Il libro è ambientato tra gli anni 70 e 80 del Novecento e ci porta indietro nel tempo e nei ricordi, leggerlo è anche un po’ riconoscere le situazioni ed i modi di vivere dell’epoca, cosa è cambiato da allora?
Lucrezia: Sappiamo che fare il genitore è il mestiere più difficile del mondo. In quegli anni la famiglia d’origine era il nucleo importante della vita sociale. Anche quando il figlio usciva di casa per creare una nuova famiglia, il suo riferimento importante restava comunque la famiglia originaria. I genitori si sentivano in diritto e pensavano fosse loro dovere intervenire in ogni situazione e dare consigli. A volte creando anche grossi guai all’interno della copia. Oggi le cose sono un poco cambiante, la famiglia tradizionale è stata, in alcuni casi, superata o meglio revisionata. Sottolineo solo in alcuni casi. Tutto dipende dal contesto culturale e da situazioni contingenti. Oggi il figlio/a si crea una sua indipendenza e mamma e papà hanno imparato a pensare un poco anche a loro stessi. Solo in alcuni contesti è rimasto tale e quale come negli anni passati. Ma tutto dipende da entrambi i componenti della nuova famiglia. Se uno dei due subisce ancora l’influenza di uno dei genitori o di entrambi, possiamo essere certi che i guai sono dietro la porta ad aspettare.
Riccardo :Essendo personalmente nato sul finire degli anni ’70, negli anni ’80 non ero che un bambino. Per me è difficile dire cosa sia cambiato da allora, perché per me gli anni ’70 rappresentano la storia, non la quotidianità. Però posso dire con sicurezza cos’è cambiato dagli anni ‘90 ad oggi: praticamente nulla! All’apparenza sembra che il mondo abbia fatto dei passi in avanti, se pensiamo ai mezzi di comunicazione e ai diritti civili. Tuttavia il mondo è riuscito a fare altrettanto dei passi all’indietro se pensiamo ai diritti sociali, al benessere dell’individuo: c’è più sviluppo ma meno progresso, insomma. Perciò azzarderei che in qualsiasi altro periodo storico, per ogni passo in avanti, l’umanità abbia sempre avuto la necessità di fare altrettanto un passo all’indietro… seppur da una diversa prospettiva!
Giorgio è uno splendido personaggio parte come carnefice, ma poi nella narrazione lo scopriamo vittima della famiglia e degli insegnamenti ricevuti. Ce lo racconti Giorgio?
Lucrezia : Giorgio ama sua moglie, se ne è innamorato dal primo giorno che l’ha incontrata. Ma è sottomesso ai genitori che hanno pensato bene di crescerlo con le maniere forti, che a quei tempi era giudicato un metodo idoneo per far crescere i figli ubbidienti e senza grilli per la testa. La vita doveva essere sofferenza, rinuncia, per guadagnare le porte del Paradiso e entrare nella vita eterna. Come del resto insegnava la Chiesa stessa. E questi valori uniti alla mancanza di comprensione e rispetto della sua personalità, ha provocato in lui la continua ricerca di essere amato. Tanto da non riuscire a sentire i suoi sentimenti verso la sua nuova giovane famiglia in presenza dei genitori. Giorgio si sente sempre giudicato dalle persone che invece dovrebbero comprenderlo e amarlo. Questo gli impedisce di crescere e vivere pienamene il suo rapporto con Angelica. Colei che è diventata la ragione della sua stessa vita. Di conseguenza entrambi vanno incontro ad una vita infelice.
Riccardo : Giorgio fin da ragazzino riceve molte privazioni da parte dei suoi genitori. Se questo da un lato gli evita di andare incontro a una vita da criminale (vista la grande amicizia che condivide con il figlio di un malavitoso), d’altro canto la sua natura viene tremendamente repressa. Una volta cresciuto e sposato con Angelica, conduce un lavoro onesto in qualità d’impiegato; ma per dare sfogo alla propria disonestà innata, diventa bugiardo e disonesto nei confronti della moglie e conseguentemente dei figli: un microcriminale fra le mura di casa che al lavoro è una persona rispettabile, esattamente come lo era suo padre: vittima del classico modello d’imitazione.
Giorgio incarna un preciso modello di uomo medio, tipico estratto della piccola borghesia: un individuo con falsi valori, che predica bene e razzola male: uno che dice di fermarsi fino a tardi in ufficio per avere la scusa di andare a ubriacarsi o finire a letto con le amanti. Uno che fa progetti per i propri figli senza muovere poi un dito o creare uno stimolo affinché si realizzino. Uno che chiede i soldi in prestito alla suocera per arrivare a fine mese, ma che non rinuncia a comprarsi una macchina nuova e impedisce a sua moglie di prendere la patente con la scusa che ci sono tre figli da mantenere. Uno che persino quando sembra in grado di potersi redimere e fare la felicità propria e di chi gli sta attorno, riesce ancora una volta a buttarsi via a causa della propensione a non voler dire la verità fino in fondo… e sino a negarla persino a se stesso!
Angelica una donna come tante che in quel periodo storico non era difficile incontrare, dedita al marito ed ai figli, ad un certo punto però scatta qualcosa che la spinge a riprendersi la sua vita. In questo particolare periodo storico è un messaggio importante per le donne vittime di violenza fisica e psicologica. Ce la racconti Angelica?
Lucrezia : Angelica, anche lei innamorata del marito da quando lo aveva incontrato, aveva un sogno. Esserne la moglie. Ma appena sposati, nonostante gli anni di fidanzamento le abbiano dato indizi di come sarebbe stato difficile il loro il rapporto in una vita a due, per la forte influenza dei genitori di lui, vuole a tutti i costi sfidare il destino, la cui sorte a occhi esperti risultava fin troppo evidente. E sopporta le sofferenze e le umiliazioni, nella vana speranza che lui cambi. Che lui riesca a capire ed uscire dalla nebbia in cui è avvolto. Ma Giorgio non può. Ovvero potrebbe ma con l’aiuto di uno specialista. Cosa che rifiuta di fare. Tutte le ragazze, dovrebbero avere ben chiaro una cosa. Gli uomini non cambiano solo perché si sposano. Le problematiche che l’uomo si porta dentro di se’ rimangono. Anzi dopo il matrimonio si radicano e si fanno più insidiose.
Come è stato impersonare un uomo come Giorgio, maschilista, pieno di se senza alcun rispetto per la donna che gli vive accanto.
Riccardo :È stato molto difficile al principio, perché mi trovavo a fare i conti con un personaggio con cui non sentivo alcuna vicinanza e somiglianza. Ogni volta che provavo a scrivere, sentivo un’autentica repulsione verso di lui! Poi però sono riuscito a calarmi nella parte: per farlo ho dovuto imparare a volergli bene. Avevo la possibilità di descriverlo in diverse età della vita, così mi sono ispirato a gente che avevo conosciuto in vari momenti: tutte persone antipatiche ma con in fondo qualcosa di positivo. Dover descrivere un personaggio negativo (ovvero un antagonista) non significa renderlo per forza malefico, semmai tirargli fuori quel lato umano che lo renda infine la sola possibile vittima. Si dice così anche del Diavolo, quando si scopre che in fin dei conti non è che un povero diavolo.
Angelica una donna chiusa in una gabbia dall’uomo scelto come compagno di vita. E’ tutta opera di fantasia o hai osservato qualche storia che ti ha ispirato?
Lucrezia: Certamente questo libro non manca della mia immancabile fantasia. Ma… c’è anche molto della mia storia personale. Della sofferenza che la vita mi ha regalato per farmi diventare quella persona che sono oggi.
Il web se usato bene può essere una buona forma di promozione del lavoro di uno scrittore emergente o senza il supporto di grandissime case editrici. Voi come vi rapportate ad esso?.
Lucrezia : Penso che si, se usato bene e da persone competenti , l’web potrebbe essere un ottima forma di pubblicità.
Riccardo:Cerco di fare più pubblicità possibile attraverso i social: Facebook, LinkedIn e canale Youtube. Tuttavia il web, se da una parte offre una visibilità che in precedenza non era possibile guadagnarsi, ha finito col moltiplicare terribilmente il numero di prodotti in commercio, compresi i libri: basti pensare agli e-books acquistabili su piattaforme come Amazon: sono a milioni! Quando si ha a che fare con numeri così grandi e si è un piccolo numero fra molte altre migliaia, è assai arduo essere notabili ed è molto facile restare nell’anonimato.
In passato, prima di trovare un editore, ho fatto alcune esperienze come self-publisher. Tuttavia trovo che essere editore di sé stessi non sia una soluzione ottimale, soprattutto per un fatto di qualità e distribuzione. Perché saper scrivere bene non significa sapersi vendere altrettanto bene! E perché avere un editore significa avvalersi di un professionista esperto nella cura di libro: nell’editing, per esempio. Inoltre, anche solo per un puro fatto d’immagine, presentarsi con un editore fa ancora la differenza agli occhi di pubblico e critica.
Dove possiamo comprare il vostro libro. E perché dovremmo leggerlo.
Lucrezia : Il libro si può acquistare in tutte le librerie, se non c’è fisicamente, basta chiedere al libraio e in pochi giorni arriva. Oppure in tutti i negozi online. Feltrinelli, Amazon ecc.
Riccardo : Il libro è ordinabile nelle librerie. Oppure il cartaceo è acquistabile con uno sconto nei principali web-stores digitali: Amazon, Ibs, Lafeltrinelli.it e Libreria Universitaria.
Perché leggerlo? Perché è un romanzo familiare, altamente umano e drammatico, e perché potrebbe essere la storia di tutti. Mi spiego: tutti o quasi abbiamo avuto una famiglia e come minimo siamo stati figli. Molti di noi sono diventati genitori, i più anziani nonni. Trovo che a partire dai quattordici anni in su questo libro possa essere adatto a tutte le età. Tuttavia non si tratta di un romanzo di genere preciso, ma è proprio questo il suo vantaggio rispetto i troppi romanzi che vengono collocati in un genere: giallo, rosa, fantasy, thriller, horror. È una storia d’amore senza lieto fine, ma è anche la storia della crescita interiore di una donna e della regressione di un uomo. A suo modo, è anche un romanzo storico, dal momento che ha inizio nel 1956 e si conclude nel 1990. Certo non narriamo di fatti storici famosi, ma ripercorriamo la storia della piccola borghesia italiana del dopoguerra attraverso una famiglia tipo che vive a contatto con le piccole cose: come il cambio di un’automobile in base all’epoca, ma dove intanto crollano gli pseudo valori della famiglia di tradizionale. È come se invitassimo il lettore a chiedersi: “tolti tutti i falsi valori e le false morali, quali sono le cose vere che compongono una famiglia?”. Bisogna imparare a togliere quando ci sono troppe cose, togliere quelle fuorvianti per far sì che le più vere e importanti possano risplendere senza retorica!
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