Intervista a Pietro Esposto

Pietro Esposto è un giovane autore siciliano trapiantato a Milano. Esordisce con il suo primo romanzo Acquamara , nel quale racconta di un microcosmo siciliano degli anni 60. Noi gli abbiamo rivolto qualche domanda per conoscerlo meglio.

Acquamara la recensione

Buongiorno Pietro e benvenuto nel nostro blog.

Buongiorno e grazie dell’intervista.

“Acquamara” è il Suo esordio come autore. Come nasce l’idea di questo romanzo?

Poco meno di due anni fa mi trovai casualmente a vivere una sorta di giallo:una vecchia storia familiare, un uomo con un passato misterioso, una tomba scomparsa, c’erano tutti gli ingredienti per accendere la mia fantasia.

Acquamara sembra essere un luogo immaginario siciliano, ma sappiamo invece che esistono in Sicilia più località con questo nome. La scelta del titolo pare prescindere dal luogo. Perché quindi “Acquamara” e non “Acqua amara”?

Acquamara è un luogo della mia infanzia reale, una contrada siciliana, con distese infinite di grano e isole di roccia brulla. Di quel luogo conservo ancora oggi il sapore di quell’acqua che sgorgava da una fonte accanto alla piccola scuola di campagna dove mia madre insegnava a un gruppetto di bambini, un’unica classe, dalla prima alla quinta elementare. Quel sapore di acqua amara è la sensazione ancora viva di un ricordo che prende forma nei colori, nell’odore, nell’essenza stessa della mia infanzia, della Sicilia autentica.

Nel romanzo colpisce il ruolo predominante delle donne nel processo di cambiamento di una mentalità arcaica. Ce ne vuole parlare?

Conferire questo ruolo alle donne è stato molto naturale. Principalmente perché avevo grandi donne alla quale ispirarmi, donne reali che hanno segnato la mia adolescenza umana e politica. C’è poi quella mia ferma convinzione che la speranza è femmina, e in una terra dove la speranza è vitale, non potevano che essere le mie donne irreali a spingere per il cambiamento

Lei è riuscito a dipingere il quadro di una sicilianità diversa da quella cui normalmente si è abituati. A cosa si è ispirato?

Iniziai a scrivere Acquamara senza pensare alla mafia, in realtà non pensavo potessi scrivere un romanzo di mafia. Dapprima, sono stati invece i luoghi, nella loro fisicità, a guidarmi. La mia era una scrittura molto didascalica, illustrata. Poi, man mano che i miei personaggi prendevano forma, iniziavano a manifestarsi dinamiche e parole mafiose. Come da prassi, la mafia si stava appropriando anche della vita immaginata. Così, sopraffatto, ho narrato di una mafia senza gli effetti scenici della fiction: la mafia che serpeggia nei vicoli di paese, dietro una calata di testa, una riconoscenza, un consiglio; la violenza al territorio che si manifesta nella devastazione di una terra bellissima, solo per denaro, cattiveria e tanta povera e ingenua ignoranza.

Chi è Pietro Esposto?

Sono un papà, ho quarantadue anni, vivo in provincia di Milano per una malvagia fatalità. Sul bigliettino da vista c’è scritto Project Manager, in realtà cucino meglio.

Come nasce la Sua vocazione per la scrittura, e chi sono gli autori che hanno maggiormente condizionato questo percorso?

Scrivere mi illude di saper suonare, comporre, parola dopo parola, e poi godere della sequenza, del senso che riesco a riprodurre. Leonardo Sciascia è il mio maestro di senso, Andrea Camilleri mi guida a suonare bene.

Se dovesse associare al Suo romanzo, tre colori, quali sarebbero e perché?

Acquamara è una variazione di rosso. Carico e pieno, della lotta. Sfumato, nel tramonto caldo di aria sciroccosa. Vivace, della terra, dei frutti e del vino.

A che pubblico è diretto Acquamara e cosa vuole comunicare al lettore?

E’ strano, lavoro nel marketing da quindici anni e questa è la domanda più difficile: non riesco proprio ad immaginare il mio pubblico ideale. Io immagino occhi che scorrono le mie parole, fermarsi ogni tanto, pensare e sorridere. Cosa ho voluto comunicare? Soprattutto il rapporto tra i giovani e gli ideali politici, rapporto spesso caratterizzato dal fatto che a vent’anni ci si sente quasi onnipotenti e si pensa al mondo come un tutto nelle proprie mani. Beh, è il tratto autobiografico del mio romanzo. E poi, l’amore per la mia Sicilia.

Dove è possibile acquistarlo?

Su Internet è possibile acquistarlo direttamente sul sito della casa editrice (provadautore.it) poi su Amazon, Ibs, ecc.

Progetti per il futuro prossimo?

Sì. Ma ancora frullano dentro la mia testa disordinatamente. Attendo che si fermino un attimo per trovare un senso. L’unica cosa di cui sono certo è che Acquamara non finisce qui.

La ringrazio di essere stato con noi e di averci dedicato un po’ del Suo tempo.

Pubblicato da Teresa Anania

Eccomi..... Sono Teresa Anania, e ho una passione sfrenata per i libri. Un amore iniziato ad otto anni e cresciuto nel tempo. Amo scrivere e riversare, nero su bianco, emozioni, sentimenti e pensieri concreti e astratti. La musica è la colonna sonora della mia vita. Ogni libro lascia traccia dentro di noi e con le recensioni, oltre a fornire informazioni "tecniche", si tenta di proiettare su chi le leggerà, le sensazioni e le emozioni suscitate. Beh..... ci provo! Spero di riuscire a farvi innamorare non solo dei libri ma della cultura in senso lato.

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