” Senza far rumore ” è il romanzo d’esordio di Riccardo Castiglioni, un romanzo appassionante, la cui prima parte inizia quasi “senza far rumore”, per cedere poi il passo ad un ritmo sempre più incalzante fino alla scoperta di una verità inaspettata. Riccardo ha rilasciato questa bella intervista a Fabiana Manna.
Ecco la nostra recensione del libro
Salve Riccardo e benvenuto nel nostro blog!
Come nasce l’idea di scrivere “Senza far rumore?”
Lo spunto iniziale è stata la scomparsa, prematura, del mio professore di italiano del liceo. Un uomo al quale noi studenti non davamo peso: mite, un po’ svanito e quasi timoroso dei ragazzi a cui insegnava. L’avevo rivisto in età adulta e parlandogli “davvero” per la prima volta, abbattendo la barriera dei ruoli che avevamo quando ero un adolescente, ne avevo apprezzato l’umanità e la cultura. Antonio, il protagonista, è nato da un breve racconto autoconclusivo che voleva essere un omaggio a questo signore e che piano piano si è preso una vita propria.
Un professore in pensione e una giovane studentessa universitaria fuori sede: perché questa associazione generazionale?
L’associazione non è tanto generazionale quanto caratteriale. Antonio e Claudia, per quanto diverso sia il loro percorso, sono uniti dalla mancanza di peso specifico: attraversano le pagine della vita senza fare rumore, senza lasciare un’impronta, per ritrosia e timidezza. Due persone simili nella tenerezza e un po’ fuori dal tempo, inadeguate al mondo di oggi.
Può capitare che i personaggi di un romanzo rappresentino una sfaccettatura caratteriale dell’autore o di persone a lui vicine e conosciute. Nel caso specifico, Antonio cosa o chi incarna?
Antonio è un uomo timido e per quanto si sia sempre approcciato alla vita con cautela, o forse proprio per questo, ne ha ricevuto graffi profondi nell’anima. Tiene ben nascoste al mondo le proprie cicatrici e ha riparato la propria anima come ha potuto. Nella vita mi è capitato spesso di conoscere e apprezzare persone come lui; in questo senso Senza Far Rumore è un sommesso omaggio alle anime lievi, miti o sconfitte, e alla loro voglia di riscatto e rivalsa.
Hai mai immaginato una trasposizione cinematografica del tuo romanzo?
A volte mi diverto a sognare immaginando chi tra i grandi del cinema italiano avrebbe potuto interpretare i miei personaggi: il Mastroianni di Sostiene Pereira nel ruolo del Professore, la grande “sora Lella” Fabrizi per Mammà.
Jean de la Fontaine sostiene che “Le persone che non fanno rumore sono pericolose”. Quanto è vera secondo te questa affermazione?
Ne condivido la filosofia di fondo, al punto da aver inserito la citazione all’inizio del romanzo. Una persona che all’apparenza non reagisce mi inquieta di più di chi dà spesso in escandescenze…
Può capitare ad ogni individuo, di essere incapace di agire, per ignavia o semplice indifferenza. In linea di massima, cosa deve scattare secondo te affinché la situazione possa essere ribaltata?
L’apatia è quasi sempre figlia di un cortocircuito dell’anima; come tale, solo una (metaforica) scossa elettrica può consentire a un cuore chiuso di rimettere in circolazione sentimenti, vita e non più solo sangue. Spesso, come nel caso del Professore, la rinascita inizia quando si incontra una persona capace di forzare i blocchi che tutti noi ci autoimponiamo.
Da scrittore sarai certamente lettore anche tu. Quali sono i tuoi generi preferiti?
Da ragazzo adoravo la letteratura italiana del Novecento, quella vera che si studia a scuola; oggi leggo veramente di tutto: spazio da Pavese a King, passando Scerbanenco, Boris Vian e Manzini. Del noir mi affascina la capacità di raccontare la notte e la vita di strada, di essere complementare a quella narrativa che racconta l’interno giorno della vita.
Quanto tempo hai impiegato per scrivere il tuo romanzo?
Tasto dolente (ride)… mescola un lavoro impegnativo, una vita da padre di famiglia e la mia pignoleria che mi porta a limare le frasi all’infinito e ti puoi fare un’idea. Dal racconto iniziale al completamento della bozza sono passati quasi sette anni!
I social possono rappresentare mezzi veloci per arrivare a ipotetici lettori. Ti hanno aiutato in questo senso? Pregi e difetti secondo te.
Per mezzo dei social network uno scrittore emergente può raggiungere un numero decisamente più ampio di potenziali lettori. Penso soprattutto ai tanti blogger, alla possibilità di segnalare o far segnalare la propria opera su Facebook e Instagram. Come per tutti i fenomeni di massa di oggi, il rovescio della medaglia è la difficoltà di discernere tra chi svolge il proprio compito con passione e competenza e chi, invece, si improvvisa nell’illusione di ricavarne visibilità e magari soldi facili. La sola è dietro l’angolo, bisogna stare con le orecchie dritte…
A quale pubblico è maggiormente diretto il tuo romanzo?
Per caratteristiche della trama, età dei protagonisti e temi trattati penso che Senza Far Rumore possa essere maggiormente apprezzato da un pubblico “maturo”. Ho riscontrato i maggiori apprezzamenti da lettori dai trent’anni in su.
Dove si può acquistare?
Boragno a Busto Arsizio e Ubik a Varese lo hanno pre a disposizione, ma potete chiedere a qualsiasi libraio di ordinarlo per voi! Inoltre, Senza Far Rumore si può acquistare sui principali store online, sia in versione cartacea sia in ebook.
Progetti futuri?
Eccome! Sto lavorando a due progetti paralleli, slegati tra loro e molto diversi. Confido di poter dare un’accelerazione almeno a uno dei due, che nei miei progetti dovrebbe uscire per il 2020.
Grazie per averci dedicato il tuo tempo!