Intervista a Simona Fagiolini

Uragano Penelope di Simona Fagiolini

Intervista a cura di Alessandra Di Girolamo

Simona Fagiolini, nata in una piccola cittadina Toscana nel 1972 e diplomata al Liceo Linguistico è soprattutto una moglie e una mamma. Ha sempre coltivato la passione della lettura e a un certo punto ha deciso di mettere mano alla penna. È nato così il suo primo romanzo storico “La signora magica” che ottiene subito consensi positivi. Poi è la volta di “Verso la luce” romance contemporaneo uscito come self publishing sullo store di Amazon e finalista dell’importante concorso “Ilmioesordio” nel 2016. Nel cassetto ci sono ancora molte storie da completare e da spingere a spiccare il volo.

Abbiamo parlato con lei e ci ha rilasciato questa bella intervista.

Uragano Penelope la Recensione

Simona Fagiolini

Ciao Simona, come e quando nasce” l’uragano Penelope”?

“Uragano Penelope” è nato per caso. Non avevo pensato di scrivere la storia di Luca Agretti dopo “Verso la luce”, stavo scrivendo un altro libro, poi un giorno la trama mi è affiorata in testa e ho deciso di scriverla.

Luca e Penelope sono due personaggi “completamente” inventati?

I miei personaggi sono completamente inventati, anche se caratterizzati da alcune particolarità che osservo in persone reali.

Nel tuo libro ci sono tantissime citazioni, meravigliose citazioni, una mi ha colpito parecchio“ciò che è difficile attrae, l’impossibile seduce, ciò che è complicato spaventa, ciò che è estremamente complicato innamora”  Coelho

Ci vuoi approfondire questo concetto nel contesto del tuo romanzo?

Ovviamente ognuno ha una sua interpretazione su questo concetto espresso così bene da Coelho, ed è giusto così. Nel contesto del mio romanzo significa che siamo attratti dalle cose difficili, o forse da quello che stuzzica la nostra curiosità, ciò che è insolito, inusuale. Ci seduce l’impossibile, ovvero quello che pensiamo di non poter avere. Ci spaventa ciò che è complicato ossia ciò che richiede un certo sforzo, a volte una rinuncia, un sacrificio. Ma ciò che è estremamente complicato ci innamora, ovvero  quando sei pronto ad affrontare l’Inferno per nottenere ciò che vuoi è perchè sei veramente innamorato.

La psicanalisi alla base di tutto; hai avuto bisogno di effettuare studi più approfonditi sull’argomento per poter  portare a termine il tuo lavoro?

La psicanalisi mi affascina molto. Ho fatto qualche ricerca per scrivere il libro anche se mi sono mantenuta abbastanza in superficie, perché sono argomenti molto delicati e non volevo appesantire troppo il romanzo che affronta molte tematiche particolari.

Chi è Simona donna e Simona scrittrice?

Non sono due entità separate, sono l’una parte dell’altra. Simona è una donna che lavora perché vuole avere la sua indipendenza, è una moglie e una madre felice. Una persona un po’ solitaria e riservata che ha imparato a comunicare attraverso la scrittura.

Nel tuo romanzo vengono descritte alcune scene erotiche ma senza mai abbracciare la volgarità; come nasce questa scelta?

Sono una di quelle persone che ritiene la sessualità una cosa privata e, forse, non sono nemmeno capace di descriverla in modo dettagliato. È un po’ fuori dalle mie corde. Spero che ognuno riesca a crearle nella sua testa, con la propria fantasia.

Il problema dei giovani, il disagio della società, la mancanza di comunicazione non solo in famiglia ma dentro e attorno a noi; quale messaggio vuole lanciare l’autrice?

L’adolescenza è sempre stata un periodo di passaggio complicato, ma adesso mi sembra che la situazione sia peggiorata ulteriormente. Bullismo, suicidio, prima erano episodi isolati, adesso sono all’ordine del giorno e questo mi spaventa molto.

Qual è il tuo rapporto con il mondo virtuale? C’è qualcosa che cambieresti nella” realtà” dei social?

Io non ho un rapporto con il mondo virtuale, non sono iscritta ai social network se non per ciò che riguarda i miei libri. Non amo questo genere di cose.

Quali sono i tuoi programmi per il futuro?

Attualmente sto scrivendo la storia di Melinda Sue, un personaggio misterioso ed enigmatico che ha incuriosito molto i lettori di “Uragano Penelope”.

Vorresti aggiungere qualcosa a cui tieni in particolare che ad oggi non ti è stato ancora chiesto durante un’intervista?

Non saprei, mi è stato chiesto un po’ di tutto, in realtà. Vorrei ringraziare i miei lettori e tutti quelli che hanno avuto la bontà di recensire i miei libri, per me è stato molto importante. Grazie per il vostro tempo e… al prossimo romanzo!

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