Io, Funny Grunt. Franca Canitella

Io, Funny Grunt. Franca Canitella. Aurea Nox

“Scrivi, non importa come, ma fallo. È tutto dentro di te.

Soffermati ad ascoltarti.

Ascoltati.”

“Io, Fanny Grunt”. Quante volte ho letto questo titolo che si staglia sul vivace sfondo verde della copertina. Mi ha sempre incuriosito, insieme a quella cinciallegra che sembra dare il benvenuto al lettore e che ora torno a guardare, per salutarla, a lettura ultimata.

La narrazione si è rivelata subito carezzevole, coinvolgente, e Fanny, voce narrante, mi ha reso partecipe della sua vita, rivelandomi tutti gli affanni, le incertezze, le rinunce e la voglia di prendere le distanze da tutto.

Lei, giovane scrittrice alla ricerca di se stessa, si ritrova a vivere per un certo periodo in un luogo isolato, lontano da ogni modernità, a contatto con la natura: il casolare di Romolo.

Si può fuggire dai luoghi e dalle persone e si vorrebbe fuggire via anche da sé, ma è allora che inizia il personale processo di riscoperta.

È quanto accade a Fanny, seguendo i frammenti dei suoi ricordi e vivendo nuove esperienze. In questo singolare cammino di elaborazione e conoscenza, custodisce gelosamente due sassi: uno la lega al passato e l’altro indica il presente. Il futuro è già nella nuova quotidianità che rappresenta la sua evoluzione.

E, come un mantra, le parole di Romolo: “Fermati e ascoltati. La corsa della vita ti ha distratta da te stessa, devi concentrarti, abbandonare ogni ansia e avere maggiore fiducia in te.”

Facile a dirsi, ma se il passato è un macigno che grava sul cuore, il compito è arduo e Fanny è ancora alle prese con i ricordi dell’omicidio del padre e della memoria di lui a lungo infangata ingiustamente.

Anche il rapporto con la madre è sempre stato conflittuale. Fanny era una figlia invisibile. Ce la metteva tutta a studiare per avere i voti migliori e veder risplendere la luce dell’orgoglio nei suoi occhi, invece… la donna era chiusa nel suo dolore e nulla le appariva importante. O era soltanto un’impressione di Fanny?

A distanza di anni, quando scopre nella vetrinetta delle “cose di valore” il cuoricino di plastilina che da piccola aveva realizzato in occasione della festa della mamma, ricevendo solo il suo freddo grazie, sa che deve rivedere tanto, per comprendere quella che lei ha letto sempre come indifferenza.

E con quale stupore si scopre a focalizzare in sé alcune nozioni della sua mamma!

Non fa che chiedersi quale possa essere il proprio compito, quando ricorda le parole della madre: “A ognuno, insieme alla vita, è affidato un compito”.

Lo scoprirà casualmente e le sue parole sono già un indizio del prosieguo della storia:

Mamma, ecco il mio compito: portare alla luce la vita di questa straordinaria donna nata nel 1566 e morta nel 1558, insieme alla figlia di soli sette anni, in un’epoca in cui dietro la caccia alle streghe, già di per sé azione ripugnante e senza alcun senso, veniva motivato e giustificato ogni sorta di crimine.”

In questo libro c’è la vita con tutte le sue sfaccettature, le emozioni, le incomprensioni, la violenza e la resilienza, la ricerca di sé e la scoperta dell’altro. Non mancano misteri e intrighi, legami d’amicizia e d’amore, sensi di colpa e tanti stralci di vita reale che s’affacciano nella costruzione di fantasia.

C’è un bel messaggio che arriva forte e chiaro, quello che Fanny sente come un’eco che l’avvolge per mesi e che riporta sempre a un’unica parola: FERMARSI.

E quel fermarsi segue una direzione importante, imprescindibile per tutti noi: armonizzare con la natura.

Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Franca Canitella presenta il suo libro verde e ci fa conoscere Fanny Grunt, una giovane scrittrice dalla personalità avventurosa, sensibile e profonda, intrisa di intensi valori femminili e poetici. Attraverso il suo sesto senso particolarmente sviluppato, Fanny Grunt risolve il mistero della tragica morte di una bambina avvenuta secoli prima nei boschi di cui è ospite. Da questa iniziale intuizione si dipanano nuove avventure indimenticabili, conducendo Fanny sulle tracce di una giovane alchimista dei tempi dell’Inquisizione. La giovane Angelica,  donna di sapienza e conoscenza si era segregata insieme alla sua figlioletta in un oscuro sotterraneo, cercando così un riparo dalla feroce caccia alle streghe. Franca Canitella dipinge con maestria e delicata emozione la vicenda, trasformandola in un affresco letterario che affascina e coinvolge il lettore nell’intricato intreccio di avventure, segreti e riflessioni introspettive della bella e avventurosa scrittrice Fanny Grunt.

Autore: Franca Canitella

Titolo: Io, Fanny Grunt

Editore: Aurea Nox

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Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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