Il 29 giugno la Chiesa Cattolica festeggia la liturgia dei Santi Pietro e Paolo e, come per quasi tutti i Santi, anche loro non sono esenti da tradizioni e/o leggende legate alla loro vita terrena. Il 29 giugno si ricorda la data del martirio, a Roma, dei due apostoli, data che fino al 1976 era giornata festiva nazionale; abrogata poi nel 1977, rimase comunque Festa Patronale della città eterna.
Pietro umile pescatore, venne nominato da Gesù capo degli apostoli, divenendo promotore della nascita della prima Chiesa Cristiano-Cattolica, che lo considera il primo Papa. Alle sue umili origini è dovuta la diffusione nel corso dei secoli del suo culto soprattutto tra i marinai, tanto che si narra che la notte tra il 28 e il 29 giugno sia “magica” e che potrebbe esserci forte mare in burrasca e condizioni meteo avverse e quindi sconsigliatissimo uscire in barca. Questo è dovuto alla leggenda in base alla quale in tale notte il diavolo permette alla madre dell’apostolo di uscire dall’inferno e che lo stesso Pietro, indicato come traghettatore delle anime non solo per diffondere la fede di Cristo nel mondo, utilizzerebbe appunto una barca per scendere all’inferno, liberare la madre e condurla in paradiso.
C’è poi chi attribuisce la magia di questa notte all’abbondanza della pesca; altri ancora la attribuiscono sempre alla madre di Pietro in quanto dispensatrice di abbondanti piogge per il buon rendimento del raccolto annuale.
La molteplicità di tali credenze diffuse, soprattutto nel Nord Italia, la tradizione tramandata da padre in figlio, della Barca di San Pietro. E’ usanza, quindi, nella notte tra il 28 e il 29 giugno preparare una bottiglia, un vaso o una brocca di vetro trasparente, piena di acqua fresca possibilmente di fonte, nella quale far scivolare delicatamente un albume d’uovo. Tale preparato si pone all’aria aperta tutta la notte, sul davanzale di una finestra, sul balcone o sul terrazzo anche se tradizione vuole che il posto ideale sia un prato, un giardino o aperta campagna, un luogo comunque in cui vi sia molta vegetazione. La leggenda narra che durante la notte San Pietro soffiando all’interno del contenitore faccia apparire una barca a vela mostrando in tal modo la sua presenza e vicinanza ai fedeli. In realtà la rugiada del primo mattino, raccogliendosi all’interno del vaso e/o caraffa, crea un effetto scultoreo cristallizzando l’albume e formando all’interno la cosiddetta Barca di San Pietro. La temperatura più fresca della notte infatti, facendo rapprendere l’albume a causa del calore assorbito dalla brocca poggiata sul terreno crea l’effetto veliero … Veliero che deve essere poi sottoposto a interpretazione da parte dei contadini; la forma dello stesso, infatti, preannuncia il bello o cattivo tempo e quindi un buon raccolto o un raccolto scarso. Un veliero con tante vele dispiegate è sinonimo di ottimo raccolto e belle giornate di sole, al contrario, se le vele risultano chiuse o strette l’annata non sarà molto propizia. Durante gli anni intensi dell’emigrazione verso le Americhe, l’esito di questa verifica veniva inteso come buono o cattivo presagio per quanti si imbarcavano affrontando un lunghissimo viaggio in mare in cerca di fortuna.
Ancora una volta quindi, leggende e tradizioni popolari si fondono coi culti religiosi creando riti particolari che ricordano quei vaticini profetici divinatori tipici del paganesimo più che della cristianità.
CURIOSITA’: Nella provincia di Bergamo se l’albume forma una barca con la vela ben visibile, i novelli sposi diverranno subito genitori e le donne nubili troveranno presto marito.
Teresa Anania