La benda al cuore, Gerlando Fabio Sorrentino. Pav Edizioni.
“L’Italia, a meno di una settimana dall’annuncio dell’armistizio era una lenta e costante mattanza di vittime sacrificali e un saccheggio senza fine.”
“La benda al cuore”, recita il titolo, mentre guardo in copertina le bende agli occhi di due militari che non vedranno più la luce del giorno. E allora? Il significato sarà presto chiarito.
Roma, 10-9-1943, è il momento della resa dei giganti. I tedeschi legano le bende agli occhi degli italiani, che a lungo avevano avuto una benda al cuore e non si erano mai curati prima delle morti delle donne degli altri. Che potesse accadere nella loro patria non lo avevano proprio messo in conto.
“Quella resa con “la benda agli occhi ben serrata e quella al cuore ormai a brandelli” era segno della consapevolezza, della volontà di placare il furore del nemico, i nani barbarici…”
Sono le prime battute dell’ouverture dell’opera di Sorrentino, che ruota intorno alla figura del Maresciallo d’Italia Ugo Cavallero, uno degli uomini più potenti d’Italia, la cui morte, a distanza di ottant’anni, è ancora avvolta nel mistero.
Il romanzo storico ha per me un grande fascino narrativo, se riesce a condurmi nella Storia seguendo i pensieri degli uomini che ne sono stati protagonisti, le loro relazioni, le loro azioni. È chiaro che dev’essere frutto di ricerche minuziose, analisi accurate e approfondimenti che consentano di spaziare nelle storie personali e nella Storia, proprio come accade in questo, dove il periodo storico con le dinamiche che lo hanno contraddistinto rappresenta lo sfondo per la figura del protagonista.
“Cavallero rappresenta il dramma di un popolo tra due fuochi.”
La figura di Cavallero viene ridisegnata, assume contorni nuovi: è l’uomo con i suoi ripensamenti, con le sue emozioni, con la sua cerchia di conoscenze, con i suoi dubbi, con i suoi amori. Tutta la vita gli scorre nella mente mentre il contesto cambia e le sue scelte ultime lo porteranno … Dove? Non lo sapremo mai. Il suo è stato un omicidio o un suicidio?
L’autore delinea con accuratezza il panorama del settembre 1943, quelle pagine di Storia difficili da seguire e da capire: lotte fratricide, confusione governativa, incertezza.
Armistizio fra il Regno d’Italia e le truppe alleate Anglo-Americane, invasione dell’Italia centro-settentrionale da parte dei tedeschi, liberazione di Mussolini e dei gerarchi rinchiusi a Forte Boccea.
Non si sa più chi si è e con chi stare e il cambiamento ha il sapore del tradimento, tra vecchi e nuovi padroni, senza la possibilità di scegliere da quale parte stare senza incorrere in nuovi errori. Ogni scelta diventa dolorosa, foriera di conseguenze letali per sé e per gli altri.
Per Cavallero il ruolo assunto nel passato può essere un lasciapassare per il nuovo corso degli eventi? O è solo un ricordo del prestigio personale?
L’uomo vede ormai il mondo esterno come un covo di iene e lupi famelici, e nei suoi incubi ci sono solo fiumi di sangue italiano che scorrono sui campi di battaglia: fratelli nemici.
Come potrà più mettersi in salvo se sul suo conto sono state disseminate tante cattiverie e se l’astuto e odiato Badoglio gli ha teso il tranello che gli darà il colpo di grazia? Il Memoriale Cavallero abbandonato sulla sua scrivania…
Negli ultimi giorni della sua vita, in quel tempo inafferrabile ormai stanco di inseguire, proprio nel salutare chi ha tanto amato, si sofferma a considerare come “nelle questioni di cuore le sue tanto strombazzate capacità strategiche e la sua tanto decantata intelligenza facevano acqua da tutte le parti”.
I suoi dubbi vengono però fugati dalle belle parole di Corinna, la sua amante:
“Tutti gli altri mi parlano, tu mi fai scoprire le tue parole già dentro di me, tutti gli altri mi guardano, tu mi fai vedere che i tuoi occhi sono la fine di quel buio che in me non c’è più, tutti gli altri mi cercano, tu mi fai trovare quella parte che, sfuggita dal mio cuore, si perde insieme a te.”
“Cavallero fu suicidato dalla mano destra di Kesselring” Mussolini
Una lettura che conquisterà tutti.
Maria Teresa Lezzi Fiorentino
“La benda al cuore” è un romanzo che affronta uno degli enigmi più oscuri della storia italiana: la misteriosa morte del Maresciallo Ugo Cavallero, capo di stato maggiore generale delle Forze Armate Italiane durante la Seconda Guerra Mondiale, un uomo complesso e controverso, capace di suscitare l’ammirazione e l’avversione dei suoi contemporanei. Una figura dalla personalità enigmatica, che continua ad affascinare e a suscitare interrogativi a distanza di ottanta anni esatti dalla sua morte. L’autore ci conduce attraverso gli ultimi tre giorni di vita del generale, raccontando gli eventi che portarono alla sua tragica scomparsa, avvenuta nel settembre del 1943: si trattò di un suicidio oppure di un omicidio ordito dai tedeschi o dai fascisti? La morte di Cavallero è solo uno dei tanti elementi che compongono questo romanzo. Vi è presente anche una drammatica e dettagliata ricostruzione delle convulse giornate che seguirono l’armistizio dell’8 settembre 1943. Una pagina della storia italiana caratterizzata da una grande confusione, dalle atrocità e deportazioni perpetrate dai tedeschi e dalle devastazioni causate dalle Forze Alleate.
Titolo: La benda al cuore
Autore: Gerlando Fabio Sorrentino
Formato: 15×21
Pagine: 496
Collana: Romanzo Storico
Cover Graphics: Claus Tamburini
1^ Edizione settembre 2023
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