La formica sulla neve, FabrizioTorricelli

La formica sulla neve

La formica sulla neve, Fabrizio Torricelli. Verdechiaro edizioni

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“Sigmund si sentiva come una formica sulla neve, sorpresa ed imprigionata nei cristalli del gelido inverno…”

Appena ultimata la lettura del romanzo nella mia mente si fa strada l’idea di una nuova copertina: un diorama di scene di vita medievale su un candido sfondo su cui campeggia, pur minuscola, una formica.

È in essa che vedo il connubio perfetto con titolo e contenuto. Si tratta infatti di un romanzo storico, ambientato nel XIV secolo, che narra la storia di Sigmund, un giovane sposo che si allontana dal luogo natio quando la sventura lo priva dell’amata moglie Maria e del figlioletto. Il suo percorso diventa un interessante cammino di crescita delineato in un contesto, accuratamente descritto, di scenari d’epoca (vita quotidiana, mestieri, guerre, la signoria Scaligera, Verona, la battaglia di Castagnaro).

Vien subito da chiedersi il perché della “formica” sulla neve.

La formica è un essere minuscolo, proprio come noi esseri umani al cospetto del creato; pertanto, ci rappresenta con tutte le fragilità che si rivelano nei momenti difficili della vita. Sull’immensa bianca distesa essa appare come un puntino invisibile, ma la voglia di farcela avrà la meglio, perché la sua tenacia e la sua laboriosità la sosterranno.

La neve, presente già nell’incipit “Un inverno così rigido e nevoso …”, è un elemento costante nella narrazione, richiama il silenzio, concede all’animo un profondo senso di calma e di abbandono terreno.

Fin dalla prima pagina siamo già nella storia, con una data di riferimento, il 1381 e la prosa elegante e carezzevole, che dà ritmo al narrato. Quanta cura nei particolari nel descrivere le attività del tempo, dall’armaiolo al pergamenario, dal falegname al cacciatore, fino all’intrattenimento con funamboli e saltimbanchi. È un mondo che l’autore conosce a perfezione grazie alla sua passione per la storia e alle accurate ricerche che conduce.

Sono pagine intense, che ci fanno immergere nel mondo medievale, con l’accurata ricostruzione dell’atmosfera e dei costumi del tempo, sostenuta da una ricca peculiarità lessicale e ricercate similitudini.

Se è vero che ogni pagina ha il suo fascino, un posto di riguardo va riconosciuto a quelle in cui la descrizione dei paesaggi naturali si colora di poesia e che fanno affiorare le emozioni in tutta la loro intensità.

Mi piace soffermarmi sull’incontro di Sigmund col saggio, l’uomo che ha scelto la quiete della montagna per fuggire l’arrogante mondo degli uomini. È a lui che l’autore affida il singolare compito di capire l’animo del protagonista. È la risposta al bisogno che noi tutti abbiamo nella vita di avere qualcuno vicino che ci sproni ad affrontare situazioni difficili, che accolga la nostra tacita richiesta d’aiuto, perché non sono necessarie le parole, all’altro è sufficiente guardarci negli occhi e noi possiamo trovare il coraggio di far affiorare le risposte che sono già dentro di noi.

“La formica sulla neve” rappresenta il cammino dell’uomo, tra gioie e dolori, incertezze, disavventure, nuovi apprendimenti, un cammino di scoperta e riscoperta di sé, un viaggio nei luoghi e in sé stesso, nella laboriosità della formica che, puntino nero sulla bianca distesa, trova la forza per reggere il peso della vita.

Un cammino che l’autore ha compiuto in parallelo a Sigmund, perché, come lui stesso afferma:

“Scrivere questo romanzo è stata pura terapia, un insostituibile aiuto per non pensare costantemente alla malattia. Così ho iniziato a scrivere di luoghi, di personaggi che amo e che ho amato, in un periodo storico che mi ha sempre affascinato: IL MEDIOEVO. Ho raccontato di cose che mi facessero star bene, una bellissima vita che scorreva parallela all’inferno che stavo vivendo.”

Complimenti a Fabrizio Torricelli per il suo romanzo d’esordio. Sono pronta a leggere tutti quelli che seguiranno.

Citazioni

“Placido, il vecchio lo ascoltava, ospitando nel suo cuore le pene del giovane sposo, come il greto del fiume accoglie la piena portata dalle lunghe piogge.”

“Quando la terra frana sotto i nostri piedi e noi precipitiamo in una voragine guardando già in faccia la morte, le nostre mani, guidate dal terrore, frugano convulse le zolle in cerca di una radice, di un ramo o di un ciuffo d’erba se necessario, qualcosa che ci tenga aggrappati alla vita.”

“Il clamore di una novella, lieta o infausta che sia, giunge impetuosa come il vento di tramontana, portando sovente con sé il cicaleccio ignorante della gente e le inevitabili distorsioni che ne derivano.”

“Come le onde del mare che bagnano la spiaggia per poi ritirarsi, così la gente premeva per avvicinarsi, respinta con grande vigoria dall’imponente servizio d’ordine.”

MARIA TERESA LEZZI FIORENTINO

Un uomo alla ricerca di sé stesso alle soglie dell’ultimo decennio del Quattordicesimo secolo. Abbandonato il villaggio natio ed i verdi pascoli alpini, Sigmund fugge i luoghi della sua infanzia allontanandosi dai recenti e drammatici avvenimenti. Migrerà lontano. Soggiornerà a Verona, accolto benevolmente da Andrea, il giovane falegname col quale instaurerà una fraterna amicizia. Spettatore del tramonto della Signoria scaligera, lascerà la città alla vigilia della battaglia di Castagnaro, una fra le più imponenti battaglie dell’epoca. Gli spettri del doloroso passato torneranno sovente a tormentarlo fino a condurlo alla soglia dell’accidia. La turrita Monteriggioni segnerà la fine del suo viaggio.

Autore: Fabrizio Torricelli
Editore: Verdechiaro
Collana: Sfumature
Anno edizione: 2018
In commercio dal: 6 settembre 2018
Pagine: 286 p., Brossura
EAN: 9788866233442

Pubblicato da Maria Teresa Lezzi Fiorentino

Maria Teresa Lezzi Fiorentino vive a Lecce, sua città natale, dedicandosi alla famiglia e al lavoro. Coltiva da sempre due grandi passioni, lettura e scrittura, per sé e per tutti coloro ai quali riesce a trasmettere il proprio entusiasmo. Il fulcro intorno a cui hanno ruotato i suoi scritti, articoli e recensioni, è stato per lungo tempo l’assetto metodologico-didattico, con un’attenzione particolare alla sfera emozionale e al benessere degli alunni. Dopo un appassionante percorso professionale in varie scuole del Salento, che ha visto l’autrice insegnante di scuola materna, psicopedagogista e docente di materie letterarie, nel 2018 avviene la svolta ed inizia una nuova stagione della vita,in cui la scrittura privilegia la narrazione, partendo dalla quotidianità e dalla memoria del tempo vissuto. È tempo di racconti brevi, lettere, autobiografie e recensioni. Sono dell’autrice, pubblicati con Youcanprint:Di vita in vita, La via maestra, Spigolando tra i ricordi, Passo dopo passo … e altri racconti.

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