La granuralità emotiva

La granuralità emotiva a cura di Chiara Vergani

La granularità emotiva è un concetto trasversale nella comunicazione ed è la capacità di esprimere le emozioni con precisione e in base al contesto, è il livello di specificità che caratterizza l’espressione di un’esperienza affettiva. La Psicologa canadese Lisa Feldman Barrett ha indagato le esperienze emotive di tantissimi individui e ha scoperto che molti usano termini generici per parlare il proprio stato emotivo: triste, arrabbiato, impaurito, contento. Diversamente altri soggetti si esprimono mediante un linguaggio più articolato accompagnato da metafore: “mi sento leggero come un uccello” oppure “mi sento come un animale in gabbia”. La granularità emotiva è quindi la capacità individuale di descrivere e vivere le emozioni, sembra porgere al nostro cervello delle strategie più incisive per reagire ai problemi della vita. Regolare le emozioni agevola le strategie di coping e la resilienza. La granularità emotiva è anche rappresentata dalla capacità di narrare in modo granulare un’emozione, consente di bilanciare la reazione del cervello e la nostra risposta emotiva a una certa situazione. Questo ci permette di essere consapevoli di noi stessi e di saper gestire le emozioni. Ognuno di noi reagisce in modo diverso alle varie emozioni. C’è chi le vive distinguendole tra emozioni negative e positive, altri invece le vivono in modo piuttosto indifferenziato e globale. Vediamo l’esempio di un soggetto che sta vivendo un lutto e dice di stare male, mentre un altro nelle stesse condizioni dice di sentirsi triste, indifeso e sconvolto. Se analizziamo comprendiamo che il primo esprime in modo generale il suo stato emotivo, invece il secondo articola maggiormente il suo stato e ciò rende più facile provare empatia nei suoi confronti. La granularità emotiva delle due manifestazioni è diversa. Alcune persone presentano più abilità di comprensione emotiva, e ciò favorisce una migliore qualità della vita. Queste abilità comprendono consapevolezza, chiarezza, complessità, granularità e intelligenza emotiva. Il quoziente intellettivo (QI) è correlato alla capacità di pensare ed elaborare informazioni, risolvere problemi, prendere decisioni o imparare dall’esperienza, mentre l’intelligenza emotiva (EI) approfondisce altre aree quali: avere consapevolezza dei propri stati emotivi e di quelli altrui, saperli regolare, avere buone capacità sociali. L’intelligenza emotiva è un’abilità che possiamo sviluppare e implementare. L’intelligenza è in parte genetica e in parte ambientale, ovvero dipende dalle esperienze e conoscenze ed è rappresentata dall’insieme delle competenze che consente di rispondere ali problemi di vario genere in modo innovativo e creativo. Dobbiamo concepire l’intelligenza come un insieme di abilità che ci permettono di raggiungere il successo in tutti i campi: scolastico, lavorativo, personale, sociale, salute mentale. L’intelligenza emotiva rappresenta quindi un’area dell’intelligenza generale. Consapevolezza di sé, regolazione emotiva, ottimismo, sana comunicazione emotiva connotano le nostre matrici cognitive consentendoci di sopportare lo stress e l’ansia. Le competenze emotive sono il fondamento dell’intelligenza generale e tutti dovremmo svilupparle con impegno, pratica e dedizione offrendo attenzione al mondo che ci circonda, avendo sensibilità verso il prossimo, empatia e sapendo decodificare i messaggi emotivi di chi ci sta intorno.

La granularità è un aspetto centrale dell’esperienza emotiva che annovera un insieme di abilità atte a esprimere, comprendere e regolare le emozioni. Possiamo osservare il livello di granularità emotiva degli altri. Se domandiamo a qualcuno come si sente, alcune persone specificano bene le parole per rispondere: “felice”, “eccitato”, “triste” o “arrabbiato”. Hanno una maggiore granularità emotiva, poiché sono capaci di estrinsecare la loro esperienza emotiva in modo più preciso e diversificato. Al contrario, alla stessa domanda altre persone rispondono in modo vago e indifferenziato: “bene” o “male”. Tali soggetti hanno una bassa granularità emotiva, in quanto esprimono le loro emozioni in modo generale. Le persone molto granulari distinguono con chiarezza le loro esperienze emotive. Per esempio, hanno piena consapevolezza della rabbia e di altre emozioni negative quali la paura o la solitudine. Al contrario, coloro i quali hanno bassa granularità emotiva sentono il proprio stato in generale.

Sono stati effettuati studi recenti che hanno analizzato l’attività dei neuroni e i risultati hanno evidenziato che la granularità va al di là dell’ambito verbale ed espressivo. I soggetti con bassa e alta granularità emotiva presentano modelli molto differenti di attivazione neurale, in quanto i loro cervelli rappresentano in modo diverso le esperienze emotive. La ricerca rende noto che le persone con alta granularità mettono in campo l’attenzione sostenuta e il controllo esecutivo per giungere alla conoscenza concettuale che permette loro di dare significato agli stimoli emotivi.  Dunque, i meccanismi di granularità emotiva possono essere compresi nell’elaborazione neurale che va oltre la nomenclatura delle emozioni. I dati ci indicano che la granularità emotiva è fortemente positiva perché migliora la salute mentale, il coping adattivo e la regolazione affettiva. In una ricerca è emerso che la specificazione delle emozioni negative è importante per la regolazione emotiva, in particolare quando i sentimenti sono più forti. Possiamo pertanto dire che una bassa granularità è correlata a una scarsa strategia di regolazione emotivaInfatti, essere in grado di suddividere le varie emozioni che proviamo, ci consente di capire meglio le cause e di attuare la regolazione emotiva. La granularità dona benefici nei rapporti interpersonali e agevola la comunicazione interpersonale. I risultati di uno studio mettono in luce che le persone con alta differenziazione emotiva sono capaci di decifrare e catalogare con precisione le espressioni facciali degli altri. Le persone con un’elevata granularità emotiva regolano meglio le proprie emozioni.

La consapevolezza favorisce lo sviluppo della granularità emotiva. In una ricerca è stato registrato un miglioramento nella differenziazione delle emozioni positive e negative, ciò significa che ci si può allenare. Possono essere utili i percorsi di intelligenza emotiva. Infatti, è stato dimostrato che l’allenamento dell’intelligenza emotiva serve a migliorare la capacità di comprensione e differenziazione delle emozioni. Ai bambini a scuola è importante insegnare a distinguere le emozioni e a riflettere sul loro ruolo. La granularità emotiva è in sintesi una capacità che ci consente di avere piena coscienza dell’esperienza emotiva e favorisce il miglioramento della regolazione delle emozioni. L’autoconsapevolezza dello stato emotivo ci permette di conoscere il nostro comportamento rispetto all’emozione provata e di mettere in atto azione di controllo.

Chiara Vergani

Pubblicato da Chiara Vergani

Scrittrice – Insegnante – Pedagogista – Criminologa Laureata In Psicopedagogia Ha conseguito un Master In Criminologia, master in tutela del minore. Specialità in psicologia dell’età evolutiva, specialità in pedagogia per il territorio, orientatrice didattica. Esperta in temi sociali: bullismo, cyhberbullismo, revenge porn, ludopatia, dipendenza da sostanze stupefacenti e da alcool, le Sette, didattica a distanza, Mindfulness, agenda 2030 per lo sviluppo sostenibile. Conferenziere a livello nazionale. Articoli di settore in varie riviste, in blog e magazine online. Collaborazione settimanale al telegiornale di Emittente televisiva il 12 – Tv Azzurra Triveneto. Collaborazione con Well Channel. Collaborazione con il Cantiere delle Donne. Collaborazione con radio Video Music e altre emittenti nazionali.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.