La memoria delle ceneri, Simone Valtorta e Daniela Franceschi

La memoria delle ceneri – La Libreria del Demonio, Simone Valtorta e Daniela Franceschi. La torre dei venti edizioni.

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“Piangere sopra un male passato è il mezzo più sicuro per attirarsi nuovi mali. Quando la fortuna toglie ciò che non può essere conservato, bisogna avere pazienza: essa muta in burla la sua offesa.”

William Shakespeare

Nella vita di ogni individuo capitano una serie di eventi destinati a segnarne l’esistenza. Non di rado si tratta di avvenimenti spiacevoli e dolorosi, ma a volte assumono connotati terribili, andando oltre ogni logica umana e creando dei baratri straboccanti di disperazione, di devastazione interiore, di sofferenza inenarrabile, che chiedono vendetta, generano odio e affondano le loro radici in un passato che non vuole e, forse, non può cadere nell’oblio.

Siamo a Parigi, in un freddo inverno del 1982. La donna a capo dell’azienda dolciaria più famosa della città organizza un sontuoso ricevimento per festeggiare il decennale della premiata ditta. Durante il party, però, Bernadette Roquelin, braccio destro della Signora Direttrice, si sente male e viene condotta d’urgenza in ospedale. Il giorno dopo è la volta di un’altra dipendente, la contabile Solange Rochette, che a sua volta ha un malore. Roquelin non ce la fa e l’infermiere di turno chiama il sacerdote per l’estrema unzione. Ma a padre Laurent pare ci sia qualcosa di strano, di insolito, di “sbagliato”…

“Il sacerdote si chinò nuovamente sul corpo, in quel momento l’occhio destro si spalancò. Una pasta bianca, vitrea, uscì fuori dal bulbo. L’aria si riempì di una puzza nauseabonda: l’odore della putrefazione (…). La donna aprì la bocca. Di colpo. Dalle labbra rinsecchite uscì un gorgoglio, e poi del pus nero come la pece. Tutto il corpo cominciò a fremere, a sussultare, a scuotersi, come se la morta tentasse di alzarsi dal letto. L’infermiere urlò. Urlò e scappò dalla stanza. Le sue grida rimbombarono per i corridoi come quelle di un dannato. Padre Laurent cercò nella sua mente una spiegazione per quello che stava accadendo. Il ventre della donna si stava gonfiando, come se fosse incinta, con una sorta di borbottio sordo. Fece due passi indietro, si voltò e piombò al suolo, svenuto. Due minuti dopo, quando il caposala giunse sul posto, attratto dalle urla, della donna distesa sul letto non rimaneva nulla più che una massa putrida e informe di carne semi liquida. Il corpo si era sciolto.”

Qualche giorno dopo, Daniel, marito di Laure e genero della Signora Direttrice, va a cena da una coppia di amici che abitano in prossimità della basilica Sacre Coeur. Un paio di volte al mese, in quella casa si organizzano incontri con giornalisti, uomini d’affari, avvocati, mercanti d’arte, e si intavolano discorsi tra i più svariati. Quella sera c’è anche Madame Florence, cartomante e medium, molto conosciuta nell’ambiente dell’occultismo della Parigi che conta. A un certo punto Madame chiede se qualcuno ha qualche richiesta particolare da farle, e dopo poco comincia a parlare di una visione che ha avuto. Ma qualcosa di strano sta per accadere…

Il viso si fece d’improvviso cadaverico, come se il sangue che lo irrorava fosse evaporato all’istante; gli occhi si ridussero a due fessure, il capo crollò all’indietro. Dalle labbra semiaperte uscì un suono, una sorta di voce gutturale e metallica, appena distinguibile come umana. -C’è una donna che l’ha chiamato; essa è cenere, ma le ceneri hanno memoria. C’è un uomo che crede di essere padrone del suo destino, ma non è così, sta condannando la sua famiglia e se stesso alla perdizione. Il Devastatore, il Devastatore vuole ancora distruggere, giammai pago della desolazione. Ricostruisci la casa deserta dell’anima! Ricostruisci la casa deserta dell’anima, uomo, o perderai ciò che hai di più caro, e te stesso! Il male genera male. – Aveva appena terminato di pronunciare quelle parole che un tanfo di putrefazione riempì la stanza all’improvviso, come se vi fossero stipati dentro decine e decine di cadaveri. Daniel si sentì sballottare da una parte all’altra, come se fosse sulla tolda di un barchino squassato dalla tempesta (…). Cercò di voltare la testa da un lato, e scorse Madame Florence chinare il capo in avanti per tre volte consecutive, come in preda a convulsioni. La porta finestra del terrazzo si spalancò di colpo, facendo irrompere un vortice di vento gelido che spense tutte le candele, precipitando la stanza in un buio assoluto. Fu solo un attimo, prima che le candele tornassero ad accendersi, con lunghe fiamme guizzanti. Il tanfo di putrefazione era scomparso.”

Ma cosa sta realmente accadendo? Cosa nasconde Daniel in fondo al suo cuore e perché si è allontanato dalla moglie dopo che il terzo figlio, quel maschio tanto desiderato dall’uomo, è nato morto? Si fa avanti l’ipotesi di una maledizione di una portata ormai incontenibile…

“Quel puzzo di cadavere era lei: la presenza maligna. O meglio, una delle sue manifestazioni. Ho avvertito in modo distinto la presenza di più entità, di cui almeno una è, o è stata, umana. In fondo al cuore, l’uomo di cui ho parlato in trance è consapevole che sta sbagliando, anche se è troppo orgoglioso per ammetterlo, spero che se ne renda conto prima che sia troppo tardi. Dobbiamo tutti ricostruire la casa deserta della nostra anima, per un motivo o per un altro (…). Posso solo sperare che quell’uomo ritrovi la ragione: entrare in contatto con queste entità porta sempre delle conseguenze molto negative, nessuno ne uscirà indenne, questo glielo posso assicurare. Esse non fanno ciò che noi vorremmo, e anche quando sembrano soddisfare le nostre aspettative, in realtà agiscono per il proprio tornaconto. Ognuno di noi dovrebbe sforzarsi di divenire unico artefice del proprio destino: ogni uomo ha un nome, dato dalle stelle, dato dal prossimo…”

In un crescendo di suspense, la narrazione di questo splendido romanzo, che personalmente ho letteralmente divorato, si articola nella costruzione di un presente fatto di macchinazioni, di inganni, di tradimenti e di verità taciute riconducibili a un passato funesto e pregno di orrore e di dolore, come quello relativo alle deportazioni a danno del popolo ebraico durante il periodo del secondo conflitto bellico. La persona, come tale, non esiste più, viene cancellata, diventa una serie di numeri tatuati sul braccio. Come si può dimenticare quell’inferno? Come si può perdonare la fiducia tradita? Da cosa nasce il disprezzo di un individuo nei confronti di un suo simile? I quesiti sono innumerevoli, e non tutti sono destinati a trovare risposte, a rimarginare ferite, a carezzare cicatrici indelebili. E allora, forse, l’unica alternativa che rimane, è quella di gridare a gran voce vendetta, sperando in un riscatto che, in questi termini, non potrà mai arrivare…

Una bellissima lettura, appassionante, coinvolgente, ben articolata, che consiglio vivamente!

“L’odio genera odio, la vendetta genera vendetta e il sangue richiama altro sangue: non c’è consolazione per chi odia.”

Parigi, 1982. In una città cupa e funerea, stretta nella morsa del gelo invernale, si aggira un’entità nota come il Devastatore. È un essere colmo di malvagità assoluta, che per decenni è rimasto nell’ombra, ma ora è pronto a scatenarsi e a colpire chiunque tenterà di opporsi a lui. L’alterazione della realtà e gli elementi sovrannaturali che alimentano, fino all’ossessione, le paure più recondite dell’essere umano, sono gli ingredienti principali di un romanzo neogotico pensato come un intrigante enigma che deve essere risolto passo dopo passo, mettendo in ordine tutti i tasselli prima che sia troppo tardi: una corsa tra le vittime e il predatore, la cui posta è la vita.

Autore: Simone Valtorta, Daniela Franceschi
Editore: La Torre dei Venti
Collana: Ostro
Anno edizione: 2020
In commercio dal: 8 giugno 2020
Pagine: 160 p., Brossura
EAN: 979128005306


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Pubblicato da Fabiana Manna

Salve! Sono Fabiana Manna e adoro i libri, l’arte, la musica e i viaggi. Amo la lettura in ogni sua forma, anche se prediligo i thriller, i gialli e i romanzi a sfondo psicologico. Sono assolutamente entusiasta dell’idea della condivisione delle emozioni, delle impressioni e delle percezioni che scaturiscono dalla lettura e dalla cultura. Spero di essere una buona compagna di viaggio!

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