Una famiglia come tante, Rose con suo marito Ben con tre figli, lui in carriera, lei si occupa della contabilità della ditta del marito, quindi non ha un lavoro proprio. Una mattina qualsiasi a colazione lui la lascia per una un’altra donna e lei si rende conto di essere la metà di niente. il mondo le crolla addosso, non ha nulla , non ha un lavoro , non sa come portare avanti ciò che rimane della sua famiglia.
La Dunne traccia il profilo psicologico di una donna non più giovanissima, che si trova a dover fare i conti con una vita cambiata, l’abbandono , la miseria, il disagio economico , non saper come fronteggiare la vita di tutti i giorni , e con l’aiuto delle sue amiche pian piano è costretta a reinventarsi come donna e come madre. Un percorso difficile ed impervio in cui molte donne possono riconoscersi, una donna che si è annullata per il benessere della famiglia e si trova in mano nulla. Non è più moglie è appunto la metà di niente.
Un libro schietto , strutturato come un diario in cui in continui flashback racconta la vita matrimoniale con suo marito Ben, scritto con molta attenzione alla quotidianità, alle piccole guerre quotidiane, ai piccoli passi avanti e due indietro, di chi per vent’anni è stata l’appendice di un marito egocentrico e rischia di avvicinarsi al baratro dell’alcool per poi salvarsi da sola per il bene dei figli . Una donna che quasi si stupisce di avere idee e progetti propri. Tutto il suo mondo è da ricostruire e lei scoprirà dentro sè stessa, risorse che non sospettava di avere.
Il libro si legge in maniera scorrevole, con capitoli brevi , peccato per un finale per me un pochino irreale, in un libro che era riuscito a tracciare un profilo psicologico schietto e realistico.
Titolo : La metà di niente
Autore: Catherine Dunne
Editore : Guanda
Collana : Narratori della Fenicia
Prezzo : € 16,50
Catherine Dunne
Scrittrice irlandese. Ha studiato letteratura inglese e spagnola al Trinity College e ha lavorato come insegnante. Con il suo primo romanzo “La metà di niente” (Guanda, 1998) ha riscosso un grande successo, per la scrittura vivida e pungente e la realistica rappresentazione psicologica dei personaggi, in particolare della protagonista. Frutto della fiorente narrativa irlandese, ha però un suo stile ben definito, che avvolge il lettore nella storia e lo porta nel cuore dei personaggi.
Nel 1990 vince il “Gerard Manley Hopkins Summer School Poetry Prize”. Nel 1998 pubblica “La moglie che dorme” (Guanda 1999), in cui descrive una storia d’amore, bellissima ma complicata, e la sua trasformazione in rapporto d’amore esclusivo ed ossessivo.
“Il viaggio verso casa” è del 2000, “Una vita diversa” del 2002, “Se stasera siamo qui” e “Amore o quasi” del 2008, “Un mondo ignorato” del 2007.
Nel 2010 ottiene grande successo con “Donna alla finestra”, segue “Tutto per amore” nel 2011, “Quel che ora sappiamo” nel 2012 e “La grande amica” nel 2013. In quest’ultimo breve romanzo, l’autrice indaga il complesso momento di passaggio dall’infanzia all’adolescenza, rivissuto nell’esperienza della sedicenne Miriam che per la prima volta si allontana da casa e vive un’emozionante avventura in compagnia di una ragazza più grande e disinibita.
Lo stile dell’autrice e’ affascinante, poiché riesce a raccontare la semplice realtà quotidiana come se fosse speciale ed unica. Attualmente vive a Dublino.
Un suo racconto è incluso nell’antologia “Dignità! Nove scrittori per Medici Senza Frontiere” (Feltrinelli 2011).
Sinossi
Dublino. Sembrava un matrimonio normale: lui, lei, tre bambini. Poi, un giorno, lui se ne va con un’altra e lei si trova per la prima volta a scontrarsi con la vita: come affrontare le necessità economiche, le reazioni psicologiche dei figli, i problemi della separazione, le questioni legali, l’inevitabile solitudine. Una storia semplice raccontata con autenticità, in cui il racconto è tutto nei fatti e nel linguaggio.