La mia migliore approssimazione di libertà di Luca Hopps

La mia migliore approssimazione di libertà

Luca Hopps
In questa raccolta di racconti leggerai pagine strappate da un diario di un bambino degli anni settanta nell’Italia di mezzo, e poi una storia dalla temporalità discronico caotica di una famiglia Istriana tagliata dalle linee di faglia di foibe e alterne pulizie etniche, a seguire un “a-fresco” esteso della piazza di Jaffa dove si intrecciano storie non comunicanti di ebrei e musulmani. E poi, con una serie di salti di immagine e leggere variazioni di stile deliberatamente disorientanti, la raccolta si chiude con una collezione, rimasticazione autobiografica, di appunti di viaggio reali o dell’anima. Eppure una linea rossa si trova: il mare, la guerra come stato dell’anima, l’amore, il rosso della voluttà, l’infanzia, il racconto in prima persona, il pensiero altro, sono i canoni su cui l’autore divaga.

Introduzione

Una scatola di racconti, ricordi e sogni  che hanno per oggetto il mare, la guerra come stato dell’anima, l’amore, il rosso della voluttà e l’infanzia.

Aneddoti personali

Dopo decenni di gestazione letteraria nel 2018 lo scrittore partecipa al Premio Inedito – Colline di Torino vincendolo con il racconto Parole e Patate inserito in questa raccolta di racconti.

Recensione

E’ la prima volta che leggo qualcosa di questo autore e devo dire che ne sono rimasta piacevolmente colpita. Il romanzo è sorprendente e particolare, infatti, è da leggere tutto ad un fiato e a voce alta come si fa con le favole perché arricchisce il lettore e lo ricolma di particolari emozioni.
Ciò è dovuto al fatto che il romanzo è una raccolta di racconti molto particolari, dove un primo racconto si prende spunto dal diario di un bambino degli anni settanta che racconta la sua vita quotidiana e l’emozioni che vive a scuola e nella famiglia. In un altro racconto si narra di una famiglia Istriana tagliata dalle linee di faglia di foibe e di alterne pulizie etniche dove si intrecciano storie di ebrei e musulmani. Un romanzo che racchiude in sé varie emozioni che intaccano il punto più recondito dell’anima.
Per concludere il libro si chiude con dei racconti autobiografici su viaggi reali e dell’anima affrontati dal protagonista ove il lettore può trarne spunto per viaggiare realmente o con la fantasia.
Questo vi permette di capire che è un romanzo con uno stile incredibilmente innovativo e sorprendente ove la scrittura leggera, quasi poetica e degna di nota regala al lettore emozioni contrastanti.

Conclusioni

Il libro di Hopps è un testo volutamente aperto, pieno di buchi, eppure denso. Quindi se volete leggere qualcosa di assolutamente particolare non potete perdervi questo romanzo.

Voto

5/5

Citazioni

Un arcobaleno
Non lo scomponi
È scomposto da solo
Non sa mai dove mettere i piedi
Esce un po’ a caso
Dove vuole
Come l’acqua
Come le rose
Come le cose belle.
Una rosa è una rosa è una rosa
E non si scompone
Sono io che li guardo
La rosa e l’arcobaleno
L’unico fattore comune!

Un libro è una macchina.
Si legge dalla prima pagina all ultima
.. volendo
Dall alto verso il basso
Da sinistra verso destra
Si sfoglia
Si apre a caso
Si sottolinea
Si lascia interrotto sul comodino
Si porta al bagno
O in viaggio
Si brucia
Si firma
Si dedica
Si regala ma con discrezione
Non si impone
Leggere è scegliere
Di farlo
Non si deve ricaricare
La batteria
Per leggerlo
E se è buono
Ti ricarica
Un libro si abbandona
Si tradisce per un altro
A volte si ritrova
Si rilegge
Un libro
È un figlio
Che esce di casa
E va per il mondo
Non è detto
Che faccia strada
Ma se è onesto
Fa tenerezza
Come un figlio
Al primo giorno
Di asilo
E speri che
Faccia amicizia

Recensione di Grace Di Mauro

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