La partita va giocata di Annalisa Scaglione

La partita va giocata di Annalisa Scaglione

La partita va giocata, Annalisa Scaglione. Edito scatole Parlanti. Le piccole comunità con il microcosmo di vita che le anima.

I cittadini di Crescobene sono in subbuglio: la locale squadra di calcio del San Pantaleo rischia di non poter finire il campionato (e raggiungere l’agognata promozione che sfocia nel professionismo) perché il campo su cui gioca sarà venduto dal parroco don Donato, attuale proprietario, ad una società estera che lo trasformerà in parcheggio.
Il San Pantaleo è il grande orgoglio della piccola comunità. Il Mister, coadiuvato dall’assistente Michelangelo, ha messo su una squadra di giocatori locali di un certo talento ed è riuscito a creare il clima giusto per ottenere ottimi risultati in classifica, tanto che ormai della squadra del San Pantaleo si parla anche sui giornali e in televisione come il fenomeno del momento.
Ma come mai il buon don Donato, amato e rispettato da tutti, si ritrova improvvisamente oberato di debiti tanto da dover vendere il campo di calcio?
E perché una società miliardaria estera è così interessata a mettere le mani su una piccola area di terreno di un piccolo paese ligure?
A farsi tante domande sono soprattutto i giovani Michelangelo e Annabella, che incominciano a indagare su alcune incongruenze e su piccoli misteri che avvolgono la vita non solo del parroco, ma anche di alcuni dei loro parenti.
Annalisa Scaglione è al suo esordio letterario e ha scelto un modo difficile per iniziare: non è semplice, infatti, descrivere i numerosi personaggi che si muovono in questo microcosmo in modo attento e puntiglioso senza far cadere l’attenzione del lettore. La scrittrice ci è riuscita grazie ad una scrittura agile e veloce e ad un crescendo di situazioni e di scoperte che porterà alla soluzione dell’arcano.
No, non si parla di calcio in questo libro, o non solo, ma dell’umanità che anima il paese, delle amicizie, delle invidie, dei litigi, delle piccole manie e soprattutto della solidarietà fra concittadini, che forse oggi soltanto in piccole comunità si possono trovare.
Questo libro ci è piaciuto per questo, perché sa muovere le corde della nostalgia per un mondo che sembra non esserci più, quello che predilige la solidarietà fra appartenenti ad una stessa comunità e la prevalenza dell’interesse comune su quello personale.

Il San Pantaleo F.C. è l’orgoglio di Crescobene, una squadra di calcio composta unicamente da ragazzi della cittadina e che ruota attorno all’universo dell’omonima parrocchia. Grazie all’alchimia creata dal Mister, assistito da Michelangelo, figlio della perpetua di don Donato, la favola del piccolo club potrebbe sfociare nell’agognata promozione, che condurrebbe al professionismo. La doccia fredda arriva quando il San Pantaleo rischia di non poter più utilizzare il proprio terreno di gioco: il parroco, proprietario del campo, ha deciso di liberarsene a malincuore, per evidenti problemi economici dei conti parrocchiali, cedendolo a una società estera che lo trasformerà in un parcheggio. Fuori dal clamore collettivo e dall’attenzione che la vicenda suscita anche sul piano nazionale, qualcuno comincia a riflettere, a cercare la vera ragione che ha portato don Donato a una scelta tanto impopolare, indagando fra antichi segreti, dubbi inconfessati e colpi di scena.

Annalisa Scaglione è nata nel 1970, ha compiuto studi classici ed è laureata in Giurisprudenza. Vive e lavora in Liguria, dove il romanzo è idealmente ambientato. La partita va giocata è la sua prima pubblicazione.

Titolo: La partita va giocata

Autore: Annalisa Scaglione

Collana: Forme

ISBN: 978-88-3281-263-3

Pagine: 282

Prezzo di copertina: Euro 15,00

Pubblicato da Anna Gelardi

Avvocato per tradizione familiare, lettrice per passione. Tirata per i capelli in questa avventura del blog dalla mia amica Rita, ci sto prendendo gusto. D’altronde è quello che ho sempre fatto fin da piccola: leggere, leggere, leggere. Spero di essere all’altezza delle aspettative e di riuscire a stimolare alla lettura tutti coloro che vorranno seguirmi.

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